42ª g.) Juventus 2 Spezia 3 (Stagione 2006-2007)

Sir Adrian Toomes, terrificante esperto in previsioni al contrario (martedì 8 marzo, ore 10,10 angolo via Roma): “Vedo e prevedo la certissima vittoria degli amatissimi rossoneri allo Juventus Stadium. L’ho detto sà! Mica so fesso sà! Solo un po’ sà! Bella bimbetta esci dalla cucina che te voglio solo bacià! Pure un poco toccà sà! Vincenzone sta zitto sà! Che te brucio come le frascedde sà! Un bel falò sa! Senza pane e salciccia sà! Godo! Godo! Godo!”
È la seconda sconfitta consecutiva della Juve, la prima casalinga, targata Corradini, destinato a lasciare l’incarico in società. Trezeguet segna la rete del primo pareggio, la quindicesima stagionale, poi si rivolge platealmente alla tribuna, indicando il numero delle reti segnate durante la stagione nella serie cadetta, facendo, anche, il gesto di andarsene via. A fine incontro annuncia di lasciare la Juve, in quanto la proposta di rinnovo del contratto è troppo bassa e offensiva nei suoi confronti, ringrazia tutti i compagni e i tifosi. In sette anni ha segnato 140 reti ed è il centravanti straniero più prolifico in bianconero. Sue probabili destinazioni in Francia o in Spagna, ma è richiesto anche dalle milanesi. Chi sarà il suo probabile sostituto: tanti i nomi, si sa soltanto il quasi certo acquisto di Iaquinta. Vedremo nei prossimi giorni. La rete del secondo pareggio è segnata dal giovane Bianco, lesto a mettere in rete una corta respinta del portiere ospite su tiro di Giovinco. Al fischio finale c’è la premiazione a centrocampo, con la consegna della coppa per la squadra vincitrice del campionato. È la prima volta che si ha questo tipo di premiazione. Alcuni giocatori indossano la maglietta con il numero 30: è il trentesimo campionato vinto dalla Vecchia Signora nel corso della sua storia ultrasecolare. È una festa soft con toni lievi, intanto Balzaretti dovrebbe passare alla Fiorentina. Ieri pomeriggio ho sentito delle auto passare suonando i clacson all’impazzata, pensavo che fosse per la salvezza del Modena, invece erano tanti tifosi con le bandiere celesti. Si trattava di tifosi napoletani che festeggiavano il ritorno dei partenopei in serie A, dopo sei anni di vita grama nelle serie inferiori. Il loro presidente De Laurentiis sembra un po’ troppo presuntuoso nelle sue dichiarazioni post gara. Su Tesanterno, mentre commentano con Binotto e altri due tifosi esauriti da tempo, la larga vittoria del Bologna a Bergamo contro l’Albinoleffe, scorrono imperterriti e continui gli sms destinati a Veronique e a Deborah: “Veronique sei l’ottava meraviglia del mondo…vogliamo vedere anche i tuoi piedini stupendi” o “Deborah oltre ad essere affascinante sei molto ironica…vuoi che ti taglio ogni tanto l’erba?” Nei corridoi del Pico si aggirano facce finalmente distese: la scuola è finita da sabato e ci si riunisce per gli scrutini di fine anno. Cecilio stamani aveva il volto terreo, gli occhi rossi e non rispondeva alle provocazioni del vicepreside Bellei, che gli chiedeva di baciare la maglietta del Modena Calcio. Ahimé! Per lui il sogno di promozione del Mantova è finito male per il secondo anno consecutivo. Invece Totonno Afascinato sprizza gioia da tutti gli angoli del viso, mentre legge la copia della Gazzetta di Vicenza dal titolo “Espugnata Crotone”; nascosto da una enorme pianta tropicale di plastica, Carminuccio si diverte a lanciargli contro bucce di piselli e di fave, frutto della cena della sera prima. Sulla tv scorre il seguente messaggio: “Mi propongo come nuovo parrucchiere per il Bologna Calcio, vi aspetto in via Murri 8…Deborah e Veronique aspetto anche voi.” Meno male che è tornata la Razza Padrona e l’incubo è svanito da almeno tre settimane, anche se il capitano Antonio Conte si lamenta per la poca serietà della nuova Juve, che ha permesso allo Spezia e non al suo Arezzo di arrivare gli spareggi. Del Piero capocannoniere con 20 reti.
È l’ultima volta per quest’anno che guardo la radio in tv. Sullo schermo sono comparsi Linus, Nicola e con il suo immancabile berrettino Aldo Rock. Scorre la lettura dei messaggi inviati, peccato io non lo posso fare, ma il venerdì mattina sono sempre a scuola oppure in giro per la città. Un innamorato deluso chiede un consiglio ad Aldo, lui senza scomporsi, alza le sue braccia e piegandosi verso la telecamera: “Uomo, in questi momenti ti consiglio di intraprendere una corsa leggera, fluida.” Linus acconsente con lo sguardo, mentre Nicola è immerso nella sua attuale beatitudine interista. Non aspetto la fine del collegamento, spengo la tele e rimango ad aspettare l’ora della telefonata a mia moglie, al riparo nella mia trincea di lusso, l’importante è che siamo ritornati nel posto che ci compete e i topi di fogna dovranno d’ora in poi iniziare a tremare. Siamo noi che abbiamo unito sempre l’Italia con le nostre vittorie ai mondiali, schierando sei bianconeri in azzurro sia in Spagna nel 1982 che in Germania nel 2006, nelle vittorie del 1934 e 1938 c’era la Juve del quinquennio e dei cinque scudetti consecutivi, non quelli interisti con lo scudetto di cartone, quello vinto contro l’Ascoli e l’Empoli ripescati, il gioco falloso a rompere gli avversari di Materazzi e soci, la sconfitta contro l’Amburgo ad Atene nel 1983 fece sfilare insieme i milanisti sfigati in serie B e gli interisti che sognavano “il ritorno della grande Inter.” L’unica squadra che riempie tutti gli stadi di Italia, che odiano a Firenze, per via dello scippo di uno scudetto e di Baggio, e a Roma, per lo scudetto dei centimetri di Turone. È vero, l’Italia ogni volta che gioca la Juve, si unisce per l’odio contro i ragazzi di Corso Ferraris