3ª g.) Juventus 3 Chievo 0 (Stagione 2017-2018)

Scoop del Macedone sulle continue
vittorie dell’Internazionale Football Club 1908:
Il Macedone tramite una soffiata del suo allievo prediletto il Vate, anche se in odore di eresia a causa della predilezione per le teorie del Ciabattino, ha scoperto l’infrazione di due dirigenti dell’Internazionale Football Club 1908, in Casa Milan, diretta a rubare il TOTEM (meglio noto come il CULO, equivalente al numero 16 della smorfia).
Naturalmente i due P.A. e A.A. sono stati sottoposti a fermo da parte degli uomini del commissario Tonalbano, su richiesta dell’autorità giudiziaria Don Manuzzolo,. Il presidente della Federcalcio dottor Tavecchio ha espresso il suo vivo rammarico e ha chiesto l’utilizzo del VAR per chiarire l’accaduto.
Non ho visto la partita, mica tanto per la Fedeltà alla Linea, dovevo accompagnare i bambini a Villapiana, la mamma ha deciso di partire per Pavullo. Lo faranno fra qualche giorno, quindi non potevo materialmente interessarmi della partita, peraltro il cell, datomi quasi scarico da Gregorio, era a caricare e i whattsapp dello Juventus Official Fan Club Sibari non potevo in nessun caso vederli. Bella la foto di Dybala accingersi a battere il calcio d’angolo. Dopo le istruzioni lasciate alla mia ex suocera sul materiale portato, finendo di ascoltare con mia sorella e Giginho il volume 2 di Summer Manuzio 2017, sono ritornato a casa. Non avevo voglia di andare da Genny a vedere le immagini dell’incontro e poi mancava solo un quarto d’ora alla fine. Così ho perso la terza rete del numero dieci bianconero, segnata dopo uno slalom con un tiro in controtempo sul primo palo. Sorrentino era irrimediabilmente battuto. Eraldo Pecci ha sottolineato la grandezza del gesto tecnico del ventiquattrenne argentino, atto che appartiene solo al registro pedatorio dei grandi campioni. Infatti, la stragrande maggioranza dei calciatori avrebbero calciato sul secondo palo. Zazzeroni per una volta gli ha dato ragione. La Juve in questo momento non può prescindere da Dybala e Dybala non può prescindere di giocare nella Juve. È una questione di estetica, inoltre ha uno stato di forma eccezionale e con il suo ingresso ha ravvivato le sorti di una gara grigia. Così mi aveva detto Genny e così hanno confermato gli opinionisti. Chissà cosa diranno oggi alla Panchina della Sport. Intanto fioriscono i dibattiti sull’eventuale luogo di destinazione del fuoriclasse argentino nella prossima stagione e per una volta Zazzeroni dice una cosa giusta: “Ci penseremo a fine campionato!”
Ho visto le immagini a Sabato Sport e le ho ripetute stamani su Tg Rainews. Manzotin (copyright Alessandro) si fa male ad un polpaccio, sembra sia solo una botta, in dubbio la sua presenza a Barcellona. La partita si era sbloccata su un calcio di punizione di Pjanic (oh adoro il numero cinque bianconero!”), deviato nella propria rete di testa da Hetemaj al minuto numero cinque, nel tentativo di anticipare Sturaro. Il Livornese va piano con gli elogi, anche se non in campo non è stato schierato nessun protagonista della serie vincente iniziata nel 2010 con il Capitano. È il segno di un rinnovamento costante, che farà pagare dei prezzi dolci o salati. Andrea Agnelli è stato, da pochi giorni, nominato presidente dell’ECA, l'Associazione dei Club Europei che rappresenta le società calcistiche a livello europeo, al posto di Karl Heinz Rummenigge, Rumeniddu, l’ex campione teutonico di una delle tante grandi Inter del 1980. Un bel riconoscimento per il calcio italiano dominato dai misteriosi soldi cinesi, dalla voglia di potere di Sor Lotito, che non vuole le seconde squadre dei club, per detenere il controllo, apparente o nascosto, di varie società di calcio nelle varie serie nazionali. La seconda rete è segnata da Higuain, che il buon Eraldo definisce molto nervoso, al termine di un’azione da calcio pregevole oltre ogni limite, dopo slalom di U Picciriddu, passaggio a Pjanic, il pallone giunge di prima al numero 9 bianconero, che gonfia la rete per la seconda volta in questo campionato.
Dopo 36 anni la Juve segna dieci reti nelle prime tre giornate. L’ultima volta risaliva al campionato 1981-82, allenatore il solito Trap e tra i giocatori il secondo Brady, Fanna, Bonini, Marocchino, Galderisi, del ritorno di Paolo Rossi, di Bettega che si ruppe il ginocchio, in Coppa Campioni, contro Muneron, del rigore di Catanzaru e della seconda stella. Poi arrivarono Zibì e Michel e andò via il mio Marocco e Pietro Paolo oltre il sacrificato Brady. Ho ripreso a giocare il sabato alle 16,00 con i soliti combattenti. Pierluigi è stato assente nel gruppo prima di noi, mi sa che Giani-Ani-Ani, il libero del Levatiddu, lo farà presto fuori. Le leggi del calcetto sono spietate, chi è assente senza giustifica ne paga le conseguenze. Amare conseguenze. L’importante era non farsi male e ci sono riuscito. Il potenziamento sulla bici comincia a dare i suoi frutti, poi ho preso il Polase, anche se Francesco, il mio viaggiatore perfetto, mi ha consigliato una nuovo integratore Emme 1 Uva. Utilissimo per le gambe pesanti del giorno dopo, forse il nome non è questo, devo chiedere utili consigli al Vate. Prima che la nazionale presuntuosa di Ventura andasse a beccare tre reti dalla Spagna, non si può giocare assolutamente a due contro il migliore centrocampo di Europa, se ne pagano dure conseguenze come è avvenuto, ho portato Monsieur Travin a fare la tessera allo Juventus Official Fan Club. Ottima l’accoglienza del Presidente Pasquale, mancava solo l’inno della Juve. Mimmo e Paulo Sousa sono desaparecidos sull’argomento. Esordio del Castro contro la Luzzese, vanno Cristiano, Mister Scianchi; Enzuccio con Mimmo, autista esclusivo ed unico della paper-car il Tonio. Duro il problema degli under, i ragazzetti di oggi non hanno la voglia di lottare e pretendono tutto e subito. Bene Benatia e Rugani, esordio di Szczesny, benino Bernadeschi, da rivedere Douglas Costa e buona prova del centrocampo a tre. Lichsteiner, escluso dalla lista Champions, capitano per la prima volta. Arbitro senza Var, il signor Fabbri di Ravenna, ora si attendono i risultati delle altre con o senza Var, il calcio minore non mi interessa, forse andrò a vedere al cine la “Torre Nera”.
Ci ha lasciato Roberto Anzolin, il portiere elegante detto la “Zanzara”, dalla grazia felina a muoversi tra i pali e abile a togliere il pallone dal set con la mano di richiamo. Ha giocato nella Juve per nove stagioni, dal 1961 al 1970, vincendo lo scudetto di Heriberto, subendo 19 reti, e la Coppa Italia del 1965 contro l’Inter di Helenio Herrera, all’Olimpico il 29 agosto, con rete di Menichelli, lesto a raccogliere il pallone su un’uscita sbagliata, a terra, di Sarti A 46 ha anni vinse il suo ultimo campionato, in Promozione Piemontese, subendo soltanto quattro reti. Non amava l’uso dei guanti, neanche in inverno e giocò solo una volta in nazionale, in un’amichevole a Firenze nel 1966, sostituendo nel secondo tempo il titolare Albertosi. L’Italia vinse per 5 a 0, doppiette di Bulgarelli e Rivera e acuto di Mazzola. Quattro presenze in Nazionale B e 4 nell’Italia Giovanile.