ESCLUSIVA TJ - Luca Fusi: "Alla Juve per salvare il Toro. Peccato non essere arrivato all'apice della carriera..."

02.12.2011 10:20 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Luca Fusi: "Alla Juve per salvare il Toro. Peccato non essere arrivato all'apice della carriera..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo la Nazionale conquistata con la maglia della Sampdoria, lo storico secondo scudetto con la maglia del Napoli e le esaltanti cavalcate in Coppa col Torino Luca Fusi è risucito a guadagnarsi nel 1994 la maglia della Juventus, con cui ha disputato due stagioni vincendo campionato e Champions League. In esclusiva per TuttoJuve l'ex libero dice la sua in vista dell'impegno che i ragazzi di Conte avranno contro il Cesena, società nella quale Fusi ha fatto parte allenando per due anni la squadra Primavera, e racconta il suo passaggio dal Torino alla Juve e le sensazioni provate con la maglia bianconera:

 Luca Fusi, domenica Juventus-Cesena: esito scontato?

“Di scontato non c’è mai niente, però in questo momento i favori sono chiaramente tutti per la Juventus. La classifica parla chiaro e i ragazzi di Conte sono in grande forma”.

Non crede che la capolista possa prendere l’impegno sottogamba dopo aver superato gli ostacoli Lazio e Napoli in trasferta?

“Non credo. La squadra ha ben chiaro l’obiettivo per cui dopo due grandi partite e 4 punti ottenuti c’è la voglia di continuare ed essendo ad alti livelli e con un allenatore come Conte che sa tenere alta la tensione vedremo una squadra ancora carica e concentrata”.

Dove il Cesena potrebbe far male?

“ La speranza è che possa capitare una giornata storta a qualcuno dei giocatori della Juve, perché in questo contesto non c’è chiaramente partita. Il calcio poi regala anche risultati insperati, ma ripeto, ci vorrebbe davvero una giornata storta per la squadra di Conte”. 

Che impressioni ha avuto dopo il 3-3 di Napoli?

“Il Napoli secondo me sta gestendo abbastanza bene il doppio impegno campionato-Champions e nonostante non sia riuscito a portare a casa i 3 punti ha ancora possibilità per qualificarsi. Riguardo la Juventus è riuscita a dimostrare il proprio potenziale nei secondi 45’ riuscendo a ribaltare un risultato che sembrava condannarla”.

C’è qualcuno che la sta colpendo in particolar modo dei bianconeri?

“A parte i nomi che conosciamo tutti ci sarebbe a sottolineare un giocatore come Lichtsteiner, che sta facendo un campionato sopra le righe. Poi è chiaro che Pirlo e Marchisio stiano facendo grandi cose, ma di loro sapevamo già. Mi piace anche sottolineare come si stiano dimostrando utili pure quelli che giocano meno, come Giaccherini o come Estigarribia che a Napoli ha fatto un gol importante”.

Lei è stato capitano del Torino, ma nel 1994 passò alla Juve. Ci racconta questo trasferimento?

“Era una situazione particolare. Il Torino stava vivendo momenti molto difficili e si rischiava il fallimento, tant’è che la società è stata costretta a vendere 21 giocatori e ognuno di noi ha cercato la soluzione migliore per continuare a giocare. Io ho avuto la fortuna di arrivare alla Juve dove ho potuto vincere qualcosa”.

Non le hanno mai rinfacciato i tifosi granata questo tradimento?

“No, perché capivano che la situazione del Torino era critica e la mia cessione serviva a salvare la società granata. Chiaro che non erano contenti, ma per come si stavano mettendo le cose hanno capito e accettato senza fare drammi”.

C’è un giocatore granata che adesso piace alla Juve, Ogbonna. Crede che si possa ripetere un cambio di maglia da una squadra all’altra di Torino?

“Direi di no perché questo Torino probabilmente tornerà in Serie A ed è difficile che si privi dei giocatori più importanti. Se mai dovesse venire alla Juve il tifoso non accetterebbe affatto questo trasferimento e il Toro lo sa bene”.

Nella sua esperienza alla Juve non ha qualche rimpianto? Magari poteva giocare di più

“Avevo una certa età quando sono arrivato alla Juventus e giocavo con certi campioni. Certamente mi dispiace essere arrivato non proprio all’apice della carriera, perché potevo fare di più e invece non ho dato quello che avrei voluto e potuto dare. In ogni caso ricordo con piacere due anni in cui mi sono tolto parecchie soddisfazioni”.

Lei è anche un ex Cesena, avendo allenato la squadra Primavera per due anni
“Esperienza molto bella, quella in Romagna, in una società che crede molto nel lavoro del settore giovanile: 2 anni che ricordo con grande piacere”.