L'IMBOSCATA - Allegri genio diabolico. Macho Sarri. Napoli, che noia. La targa sfocata. Sorteggi? Tutti vogliono scansare la Juve. Torna a casa, Paul. Pista mercato Londra-Torino. Corsera, caffè venuto male. Inter diversa? Ronaldo chiami...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
16.03.2018 00:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Allegri genio diabolico. Macho Sarri. Napoli, che noia. La targa sfocata. Sorteggi? Tutti vogliono scansare la Juve. Torna a casa, Paul. Pista mercato Londra-Torino. Corsera, caffè venuto male. Inter diversa? Ronaldo chiami...
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

LE IDI DI MARZO 

 

Dunque l'Atalanta non si è “scansata” .  Gasperini che se la gioca: 8 falli Juve, 23 dei bergamaschi.

Eppure c'è ancora chi farnetica di avversari che contro la Juventus si scansano. Consiglio un pronto intervento in zona San Paolo. Qualcuno è finito in buco nero: anzi, bianconero .

 Timbrano Higuain dopo sgommata di Douglas Costa e nel finale Matuidi.

In scena va la conosciuta rappresentazione: zero tiri nello specchio della porta di Buffon. Juve che sale a a +4 in classifica .

Allegri è un diabolico genio che sembra godere a tenere sulle spine dirigenza, giocatori, giornalisti, tifosi .

 “Ho rispolverato il 4-2-3-1 perché temevo che qualcuno lo avesse dimenticato“ .

Perfidia toscana: cari amici della stampa vedete come vi uccello?

Ma quanto sembra leggero, quasi una gara a sfottere, in realtà nasce da precisi ragionamenti. Chi  mette in campo l'allenatore avversario? Quali sono i giocatori a mia disposizione che possono creargli difficoltà? Chi ha speso di più nell'ultima gara? Chi ha la condizione fisica più brillante? Allegri è un computer. Il caso, alla Juve non è previsto. Non esistono squadre imbattibili e allenatori che non sbagliano. Ma oggi Allegri è tra i cinque migliori al mondo. Non solo per i risultati. Ma perché è uno di quelli che sbagliano di meno.

Muti adesso: inimici, tifosi malpancisti, opinionisti dell'ovvio. Giù dal carro e muti.

Le idi di marzo: inevitabilmente, direi. O pensavate avessero ingoiato, in questi mesi, senza avere memorizzato, programmato in attesa di presentarsi cazzuti e incazzati in Senato?

La targa della Juventus comincia ad essere sfuocata. Potrebbe sparire all'orizzonte.

 Ne mancano ancora dieci e se qualcuno deliberatamente avesse voluto creare ad inizio stagione qualche difficoltà alla Juventus avrebbe “piazzato“ in finale di torneo partite durissime, a ridosso della Champions . Ma poiché il calendario lo sforna il cervellone, zero sospetti. Per quanto......

 Adesso in Europa ne sono restate otto: Barcellona, Real Madrid, Siviglia, Liverpool, Manchester City, Bayern , Roma e Juventus. Tre iberiche, due inglesi, la solita tedesca, e due italiane. Fuori il Chelsea di Conte, fuori il Manchester United di Mou, fuori i bulimici paperoni di Parigi. Le vere sorprese sono Siviglia e Roma . 

Venerdì la riffa dei bussolotti. Chi auspico? Francamente, per dirla con baffo Gable “me ne infischio“. Oggi Bayern, City, Real e Barcellona sembrano averne di più. Ma domani? Le variabili sono, la condizione, gli infortuni sempre possibili, inevitabilmente il fattore C .

Io reputo che venerdì, tutti si attaccheranno agli amuleti, nella speranza di “ scansare” Madama. Non perché la Juventus sia la più forte. Ma perché giocarci contro è una rogna. Perché a questo punto della stagione le squadre di Allegri si mettono a correre. Perché se ti distrai, per prendere Douglas Costa non basta  la moto. Perché Higuain sta disputando una stagione sensazionale. Perché Dybala è tornato a segnare con continuità, Matuidi ad azzannare qualsiasi umano passi dalle sue parti. Perché Pjanic ispira e ricama, perché la difesa , chiunque scenda in  campo (ma anche Chiellini sta disputando una stagione monstre) chiude serrature e lucchetti, perché chi si alterna in porta vigila con maniacale attenzione, anche se a dire il vero ha poche occasioni di sporcarsi i guantoni. E perché prima o poi Mario Mandzukic ritroverà la condizione. E chissà, magari almeno uno tra Bernardeschi e Cuadrado potrebbe ad aprile tornare a disposizione. Assenze pesanti, ma Allegri non piange. Oggi in Italia, la Juventus sembra non-giocabile. Ma le sue ambizioni continentali sono note, senza dimenticare la Coppa Italia per la quale si è già assicurata il diritto di disputare la finale contro il Milan. Resta tanta strada da fare se il motore terrà, se il driver non avrà flessioni alla guida. Oggi la Juventus sembra una Stelvio con tanti cavalli e tanta potenza. Robusta, capace di andare 4x4 su ogni percorso. In autostrada come su uno sterrato dalle proibitive pendenze. Veloce se occorre. Dove può arrivare? Non lo so. Vedremo le quote a Londra: saranno un indizio . 

 Il Napoli deve gettare la spugna? Deve reagire. Non deve deprimersi. Ha avuto una flessione, è stato scavalcato in tromba in classifica. Ma ha il suo fantastico gioco. Le sue certezze, il suo mantra tattico. A mio parere, tuttavia, dovrebbe variare qualche cosa. Il Napoli è esatto fino alla noia. Ma il calcio è anche improvvisazione, libertà di invenzione, sofferenza fisica e mentale. Al Meazza, Sarri dopo le 4 pere beccate dalla Roma ha blindato la fase difensiva. Ma il tiro più pericoloso l'ha fatto l'Inter spedendo sul palo. Il Napoli soffre la fisicità altrui. Non è un caso abbia contro Spalletti pareggiato due volte, perso con la Juventus, stra-perso contro la Roma.

Il calcio, sosteneva Gianni Brera è “un mistero agonistico“ . Lo schema non è tutto. Il calcio alla fine si ribella ai fondamentalismi.

 Infine: le mosche cocchiere che volteggiano sul Napoli si plachino, non aizzino l'ambiente con  sospetti infami, non piangano, non si lagnino, prendano esempio dall'impeccabile comportamento dei giocatori.

 Hanno fatto più danni gli aedi della “rivincita del Sud“ che le “misure“ di Allegri, Spalletti e Di Francesco.

Le mosche cocchiere invece di plaudire, di invitare, quasi esigere di “uscire“, avrebbero dovuto indignarsi per come il Napoli si è accomiatato dalla Coppa Italia e soprattutto dall'Europa League. Poteva vincerlo, il Napoli, quel trofeo. E vincere, in generale aiuta a vincere. Altro che aggrapparsi alla rosa, al fatturato, ai poteri forti che “non vogliono la vittoria del Napoli“ .

Si parla quando i titoli sono vinti. I soldati si contano alla fine della battaglia. Si rispettano gli avversari, soprattutto .

 Perché a forza di spiegargli che “giocano male, rubano, non meritano, sono scarsi, sono protetti“  quelli - gli avversari - si sono caricati come stufe. Già non ne avevano bisogno. Adesso hanno qualcosa da dimostrare. Non al popolo bue. A loro stessi.

Il Napoli ha la possibilità di restare in corsa se resetterà scorie e delusioni. E alla fine, comunque vadano le cose, dovrà tirare le conclusioni. Potrebbe essere semplice. Potrebbe essere molto complicato.

 

TORNA A CASA, PAUL

 

Non so se De Boer sia “il peggiore allenatore mai visto nella storia della Premier“. So che il “migliore“ sta rovinando Paul Pogba. La Juventus lo ha ceduto dopo averne fatto uno dei più forti   centrocampisti del mondo. Oggi dopo due stagioni di cura Mourinho, Il Polpo è un fantasma che vaga per il campo, ultimamente più in panchina che sul prato verde .

Il valore di Pogba inevitabilmente è sceso. Ma potrebbe essere alla portata della Juventus. Non il suo faraonico ingaggio. Spero che Pogba non ne risulti prigioniero. Spero non si faccia ingolosire da eventuali offerte parigine: non sono le formazioni all stars quelle vincenti. E' tempo per Pogba  di lasciare Manchester. Il flop con il Siviglia ha messo a nudo uno United sconclusionato. Montella ha messo nel sacco Mourinho. Che quest'anno non vincerà la Premier e non avrà neppure l'Europa League come consolazione.  E' tempo di lasciare, per il Polpo, la gabbia dorata. Perché il conto in banca è una stupenda cosa. Ma se uno fa il calciatore deve pensare anche al suo futuro professionale. Tornare a Torino potrebbe essere un affare. Persino per Mino Raiola.

Pogba è una suggestione. Il mercato che verrà sta facendo segnare il passo ad Emre Can. E la sagoma del Bayern si sta facendo minacciosa. Più Can procrastina la firma sul contratto proposto dalla Juventus più le possibilità che il turco tedesco vesta la maglia bianconera, a mio parere,  scemano .

C'è il mercato italiano con Pellegrini e la rinnovata stima di Allegri per Cristante. Ma  non basterà uno dei due talenti italiani per rafforzare un reparto nevralgico come il centrocampo di Madama. Al netto delle uscite e della possibilità che tra le entrate ci sia anche quella di Mandragora .

Ecco allora che – non avvicinabile (per ora?) Milinkovic Savic, è sbucato - sempre a parametro zero, tra i papabili l'inglese Wilshere. Tipologia diversa da Can, più offensivo l'inglese. Giovane, tecnico, solido, appena 26 anni ma con un problema : troppi infortuni in carriera. Ti può andare bene come con Khedira o malissimo come con Howedes.

Segnalo che voci britanniche danno per certa, sempre all'Arsenal, l'insoddisfazione di Ramsey.    Ecco, fosse sul mercato. Ramsey sarebbe il tipo di centrocampista che ti cambia la squadra . Ma ripeto : sono voci dei tabloid. E i tabloid le sparano grosse. Quelli iberici hanno una vera ossessione per Dybala. Che tale è destinata a restare .

Darmian pare si stia avvicinando. Danno la Juve su Martial. Fosse vero, mi chiedo che fine farebbe a fine stagione Marko Pjaca. Giocatori diversi, ma posizione in campo , simile . 

Se Marotta ha qualche cosa di concreto in mano, sta agendo a fari spenti. Io credo che entro un mese se ne saprà di più . E potrebbero esserci sorprese. Quello che è certo è che il quartetto degli scudetti (Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici) sarà riconfermato in blocco per altre (vedremo quante) stagioni. Squadra vincente non si cambia. E la squadra vincente ha dimostrato di saper “ costruire“ bene e con grande anticipo in ogni mercato. Tradotto: magari Can andrà in Baviera. Ma  Marotta non si fa farà trovare col cerino in mano come con Witsel. Detto tra noi: a volte i “cerini“ non producono scottature. 

 

 MACHO SARRI

 

Gli insulti sessisti di Maurizio Sarri a una collega in conferenza stampa, hanno fatto il giro del mondo. Al pari di quelli del suo agente. Entrambi maleducati .

 Ma maleducati sono anche i numerosi colleghi che in conferenza stampa invece di alzarsi e di andarsene si sono messi a ridere.

Al netto di Sarri, (recidivo)  sovente gli allenatori reagiscono male alle domande dei giornalisti. Che fanno il proprio mestiere: fare domande. Più scomode sono, meglio lo fanno, il mestiere.  Gli allenatori non dimentichino di essere pagati anche per rispondere. Soprattutto alle domande che non gli piacciono. 

 

UN CAFFE' VENUTO MALE

 

Ti ritrovi a leggere sul  “Corriere della Sera“ in prima pagina a  firma Massimo Gramellini (a proposito del macho Sarri ),  un passaggio di questo tipo: “Noi che del calcio digeriamo qualsiasi cosa: promesse, scommesse, doping, combine, prezzi allucinanti, partite noiose, scudetti contesi tra due sole squadre (e una della due è sempre la stessa )“.

Visto che di  "Caffè“ un poco me ne intendo, direi che quello di Gramellini, nell'occasione è stato tostato male . 

Le partite “noiose“ e  gli scudetti contesi tra due sole squadre (e una delle due è sempre la stessa) annoiano chi lo scudetto non riesce a contenderlo.

Ha ragione Sarri, quando afferma che solo il Napoli sta tenendo vivo questo campionato. Se lo vincerà,  il toscano avrà fatto una impresa. Ma se (al settimo fila) lo vincesse la Juventus sarebbe più che una impresa. Sarebbe leggenda.

Noi? Voi, piuttosto .

Che non avete fatto un plisset per un procuratore federale, mentitore, che ancora è lì, incollato alla sua poltrona.  Che avete aspettato decenni e Aldo Cazzullo per scoprire che il “caffè“ di Helenio era dopato. Che avete glissato sulle fidejussioni false della Roma. Le imprese del latitante Gaucci. Le soste notturne di Collina nel parcheggio dell'oste Meani. I passaporti e le patenti false dei giocatori di mezza serie A .

Voi che avete assistito impassibili alla distruzione della Fiorentina di Cecchi Gori . Voi garantisti a targhe alterne sensibili al “sentire popolare“ .Voi che avete vellicato il bananero Tavecchio. Voi che non ci fosse stata nostra signora Gabanelli mai vi sareste posti domande sul padrone cinese del Milan. 

Serve una zolletta di zucchero? 

 

 

UNA SOCIETA' “DIVERSA“

 

L' Inter ha festeggiato i 110 anni della sua nascita. Tanti invitati, tanti campioni del passato, tante imprese, tanti titoli prestigiosi. Festa contaminata dai soliti noti il cui unico ossessivo pensiero è stato ancora una volta, Calciopoli.

Hanno scritto che l'Inter è “una società diversa“ .

E' vero: è l'unico club al mondo ad avere nella sua bacheca un trofeo realizzato  con materiale da imballaggio.

Ho un modesto suggerimento per Ronaldo: si faccia spiegare cosa veramente accadde quel 5 maggio. Rammento le sue lacrime, a fine gara: merita di sapere.

 Se nessuno lo illuminerà alzi il telefono e chiami Poborsk: lui ne sa.