Corriere.it - Giuntoli e la Juve verso la rottura, i motivi dietro il divorzio

L’avventura di Cristiano Giuntoli alla Juventus sembra ormai al capolinea. Arrivato meno di due anni fa dopo il clamoroso trionfo con il Napoli, l’attuale capo dell’area tecnica bianconera è da tempo sotto osservazione da parte della proprietà, che già dalla scorsa primavera stava valutando un riassetto dirigenziale profondo. Alla base, le scelte di mercato discutibili, una stagione deludente e il flop tecnico con Thiago Motta, allenatore fortemente voluto e poi rivelatosi inadatto al progetto.
Giuntoli aveva comunque raggiunto obiettivi non trascurabili: ha ringiovanito la rosa e ridotto sensibilmente il monte ingaggi, ma non è bastato per consolidare la fiducia degli Elkann. Le eliminazioni da Champions League e Coppa Italia hanno infatti accelerato la riflessione interna sulla necessità di un nuovo corso.
E proprio in questo contesto si inserisce con forza il nome di Damien Comolli. La sua figura, svelata dal Corriere della Sera, ha iniziato a circolare con insistenza già nei giorni scorsi: dirigente di lungo corso, 52 anni, ex presidente del Tolosa con trascorsi a Liverpool, Tottenham, Saint-Étienne e Arsenal, Comolli rappresenta un profilo manageriale con una visione globale e un approccio moderno alla gestione sportiva.
Un ulteriore indizio sulla situazione è arrivato oggi: Giuntoli non ha partecipato alla commemorazione della tragedia dell’Heysel, evento a cui non erano presenti neppure i suoi più stretti collaboratori. Ufficialmente per un imprevisto personale, ma l’assenza ha alimentato i sospetti su un imminente divorzio. Ora si lavora alla risoluzione del contratto, che lega ancora Giuntoli alla Juventus per tre anni. La trattativa è in corso, ma la sensazione è che l’annuncio della separazione e l’eventuale nomina di Comolli possano arrivare a breve, segnando l’inizio di una nuova era in casa bianconera.