esclusiva tj

40 anni dalla tragedia dell'Heysel, parla Bonini: "Ci sono cose che col senno del poi avrei cambiato, sarebbe bello poter resettare tutto e festeggiare la coppa con loro"

29.05.2025 12:15 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - 40 anni dalla tragedia dell'Heysel, parla Bonini: "Ci sono cose che col senno del poi avrei cambiato, sarebbe bello poter resettare tutto e festeggiare la coppa con loro"
TuttoJuve.com
© foto di Lorenzo Marucci

Il 29 maggio del 1985 accadde quello che non dovrebbe mai accadere in uno stadio. La tragedia dell'Heysel a quarant'anni di distanza è ancora un dolore grande e ricordarlo è sempre un evento molto triste. La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, chi come Massimo Bonini era in campo in quella nefasta sera di Bruxelles:

40 anni, il tempo vola davvero molto in fretta. 

"Non si può perdere la vita per andare a vedere una partita di pallone. Non c'è cosa peggiore di questa. Le 39 persone presenti erano li per assistere all'evento e divertirsi, doveva essere una festa e invece è accaduto quello che nessuno di noi poteva immaginare. E' una cosa che non dovrebbe mai succedere. L'anniversario di questa tragedia è sempre molto triste da ricordare".

Come è cambiata la tua visione e quella degli altri presenti a seguito di questa tragedia?

"Non è cambiata per niente, nel giorno della ricorrenza è chiaro che il tuo pensiero torna sempre lì a quella sera. I filmati li vedemmo solo al termine della partita in televisione, vedere quelle persone scappare ed esser schiacciate contro il muro fu una cosa incredibile e assurda. Non si può morire così. Erano persone che avevano fatto dei sacrifici per venirci a vedere, avevano rinunciato al lavoro e avevano viaggiato per ore. Volevano solo godersi la festa. Purtroppo in quel periodo tutti conoscevano i tifosi del Liverpool e il loro pericolo, quelli non c'entravano nulla col calcio".

Il fatto di aver giocato comunque la finale e il giro di campo finale è una cosa che ancora a 40 anni vi viene ancora spesso rinfacciata.

"Ci sono cose che col senno del poi avrei cambiato. Una soluzione poteva esser quella di buttar giù la rete in modo da favorire l'ingresso in campo dei tifosi che stavano scappando. Oppure potevamo iniziare il riscaldamento in modo da far concentrare la loro attenzione su di noi, ma purtroppo queste sono cose che non si possono cambiare. Sarebbe bello poter resettare tutto, ridare indietro la coppa e giocarla nuovamente con tutte le persone presenti in un clima di festa. Sarebbe stato bello poter festeggiare con loro quel trofeo che per la Juventus è sempre stato maledetto".

Sei rimasto in contatto con le associazioni delle vittime che commemorano l'Heysel?

"Sì, cerco di essere il più presente possibile con loro e negli Juventus Club quando si commemo ra la tragedia".

Si ringrazia Massimo Bonini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.