IL SANTO DELLA DOMENICA- IL CALCIO ITALIANO ALLO SBANDO. CASO ZIELINSKY GRAVE, I CLUB SI FACCIANO SENTIRE. NEL BUIO DI QUESTO PERIODO, LA JUVE PROVI AD ACCANDERE UNA LUCE

Da dove vogliamo cominciare? Le ultime ore ci hanno consegnato una serie di colpi di scena poco edificanti per il mondo del calcio: in ordine di tempo ha del clamoroso ( anche se di fatto annunciata) la positività al covid di Zielinsky, lo stesso giocatore schierato dal Napoli nonostante fosse stato messo in quarantena. Qui non c’entra niente il risultato, ma si tratta di un episodio gravissimo. Oltre ad aver violato palesemente ogni regola, è chiaro che è stata messa a rischio la salute dei giocatori della Juventus oltre che a quelli del Napoli. Una vicenda che travalica ogni aspetto sportivo, e che dovrebbe far aprire una riflessione non solo alla Juventus ma all’intero movimento. Federazione e Lega dovrebbero immediatamente “chiedere spiegazioni” al Napoli, cosi come le autorità competenti dovrebbero muoversi di conseguenza.
E’ di ieri la notizia della riduzione della capienza degli stadi a 5000 persone sino al 23 gennaio( ricordiamo che il campionato si fermerà il 30 gennaio per l’ennesima sosta nazionali). Classica soluzione all’italiana senza capo né coda: si tratta nella stessa maniera uno stadio da 80.000 posti come quello da 10.000. Il tutto nasce ovviamente dal caos vissuto alla ripresa del campionato, con partite giocate, altre rimandate, senza che la federazione avesse predisposto un piano b. Ancora una volta le istituzioni calcistiche si sono fatte prendere alle spalle, senza un minimo di programmazione, senza un minimo di lungimiranza, riducendosi a varare un nuovo protocollo nella notte tra il 5 e 6 gennaio. Normale che in tutto questo caos, si sia mosso il Governo chiedendo spiegazioni in merito e ulteriori provvedimenti. Gravina e Dal Pino non ne escono bene, e una volta passata la bufera, sarebbe opportuno un passo indietro da parte di entrambi. Non esentiamo da responsabilità neppure l’associazione italiana calciatori che continua nel suo assordante silenzio.
Sul campo la Juventus ha palesato, anche contro un Napoli ridotto ai minimi termini, tutte le difficoltà di questa stagione. Allegri ha confermato che il suo ritorno è stato finalizzato alla ricostruzione da completare nel giro di un paio di anni. Tutto giusto, ma questa squadra, seppur piena di lacune doveva e poteva fare meglio. Non ci attendiamo nulla dal mercato, ma certamente la situazione di Morata va monitorata: tenere un giocatore scontento e arrabbiato non farebbe bene a nessuno. Il problema vero è che la Juve ad oggi non ha in mano soluzioni alternative. “ mala tempora currunt” dicevano i latini. Si, sono tempi bui, ma qualche luca deve essere accesa. A partire speriamo dalla gara di oggi a Roma.