FABER FORTUNAE SUAE

06.11.2013 00:35 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
FABER FORTUNAE SUAE
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La locuzione latina homo faber fortunae suae, significa letteralmente "l'uomo è l'artefice della propria sorte". È attribuita all'antico autore Appio Claudio Cieco. Probabilmente di cieco a parte l'arbitro di Real-Juventus, in questa Champions c'è la fortuna che si siede sugli attaccanti bianconeri impedendo loro di segnare. Una fortuna che non si intrattiene con Caceres che sbaglia un passaggio e innesca un pareggio che provoca la rimonta Real, sfortuna che rimane con Asamoah intontito da Bale. Sfortuna che resta la costante di questa Champions dove la Juventus avrebbe meritato almeno due vittorie ed invece é incappata in tre pareggi e una sconfitta con i madrileni. Maledetta Champions direbbe qualcuno, maledetta sfortuna, dillo alla luna, direbbe qualcun altro. Antonio Conte l'ha presa con filosofia e carattere: "Sulla clasifica siamo vivi, é tutto in mano nostra, la partita di Copenaghen, dimostra che non era un campo facile. Non abbiamo i punti per quel che abbiamo espresso. Bisogna vincere con il Copenaghen e poi  andare a giocare le nostre carte con il Galatarsaray. Se saremo più bravi passeremo noi. Se no passerà chi sarà più bravo". Squadra viva, sicuramente, squadra tonica, squadra che può passare il turno con 9 punti, vincendo le prossime due gare. Si può fare, Juventus arbitro del proprio destino. Si lavora per il proprio domani, sapendo che l'oggi poteva essere migliore, ma nulla é perduto, destino tra le mani, meglio di niente...

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