Allarme in vista del Lione. Fragilità difensiva e non solo. Per continuare il sogno Champions League serve una svolta drastica. E Dybala...

30.07.2020 19:50 di Quintiliano Giampietro   vedi letture
Allarme in vista del Lione. Fragilità difensiva e non solo. Per continuare il sogno Champions League serve una svolta drastica. E Dybala...
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il nervosismo di Sarri nel post gara di Cagliari è sintomatico. L'attacco alla Lega calcio per il calendario pare pretestuoso, in realtà nasconde preoccupazione in vista del match di ritorno contro il Lione. Manca poco all'appuntamento del 7 agosto, decisivo per proseguire il cammino in Champions League e forse per il destino dello stesso tecnico. La sconfitta subita in Sardegna è indolore perché la Juventus si è presentata già con il nono scudetto sul petto, ma ha confermato i problemi palesati nelle ultime gare. Innanzitutto una condizione fisica e mentale non ottimali di alcuni giocatori. Alex Sandro avrebbe bisogno di riposo, ma in questo momento non ha sostituti, Rugani ha fallito l'ennesima occasione, Bentancur è in evidente calo dopo aver tirato la carretta per quasi tutta la stagione, Pjanic ormai ha le sembianze di un'ex, lo stesso Higuain è irriconoscibile.

Singoli a parte, l'aspetto più allarmante è la fragilita' difensiva. In attesa dell'ultimo turno di campionato contro la Roma, i gol incassati dalla Juventus sono 40, di cui 17 dopo la ripresa. Eppure l'inizio post Covid è stato folgorante con 4 vittorie consecutive, prima del clamoroso 4 a 2 subito in casa del Milan che di fatto ha dato il via all'involuzione, salvo le due salvifiche vittorie contro Lazio e Udinese. La porta bianconera è rimasta inviolata solo 3 volte: contro Bologna, Lecce e Sampdoria. I numeri non sono tutto, ma dicono molto. Serve una radicale inversione di tendenza rispetto alla vulnerabilita' del reparto arretrato. Per una buona fase difensiva sono indispensabili l'aiuto degli attaccanti e soprattutto il filtro del centrocampo: due aspetti carenti della squadra di Sarri che palesa evidenti problemi proprio quando la palla è tra i piedi degli avversari. Tenere la linea alta è una sorta di mantra per l'ex tecnico del Chelsea, come la velocità nei passaggi, ma molti giocatori sono abituati alla filosofia allegriana, opposta a quella dell'attuale tecnico.

Malgrado questi deficit, lo scudetto è arrivato lo stesso. Ma in Europa serve altro. A partire dalla sfida contro il Lione. Il recupero di Dybala sarebbe di vitale importanza per la fase realizzativa e non solo. A Cagliari si è vista una squadra priva di fantasia. Ronaldo, alla disperata caccia di gol per insidiare il trono dei cannonieri di Immobile, è parso isolato malgrado la presenza di Higuain: non è bastato che i due giocassero più vicini per andare a segno. Il feeling tra il fuoriclasse portoghese e la Joya invece è stato decisivo per la conquista del titolo. Cristiano è arrivato a quota 31 reti e 6 assist, 11 quelle di Paulo, di cui 8 sullo 0 a 0, altrettanti i passaggi vincenti.