Anellucci: "Modesto ha fatto bene a Monza, ma la Juve è tutta un'altra cosa"

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Circola con insistenza la voce che vedrebbe Jack Grealish al Napoli. Considerato che per Ndoye del Bologna si parla di cifre non inferiori ai 40 milioni di euro, secondo lei Grealish è un calciatore adatto a lavorare con Antonio Conte? E ha ancora il passo per fare la differenza in Serie A?
“Grealish ultimamente lo ricordo più per ciò che ha fatto fuori dal campo che per le prestazioni dentro. Non mi ha mai colpito in maniera particolare dal punto di vista calcistico, non mi trasmetteva nulla di concreto. Non mi ha mai convinto davvero. Detto questo, le qualità ce le ha, perché altrimenti non avrebbe raggiunto certi livelli, affrontando anche momenti complicati. Però, onestamente, negli ultimi tempi si sono un po’ perse le sue tracce. E quindi non credo che sia il profilo giusto per un lavoro serio, metodico e da campo, come quello che pretende Conte.”
La Juventus ha nominato come direttore tecnico François Modesto, figura poco conosciuta nel nostro calcio. Che cosa ne pensa di questa scelta?
“Diciamo che io, nella mia ultima esperienza a Matera, ho ricoperto il ruolo di direttore tecnico, che non è una figura nuova per il nostro calcio. Non per vantarmi, ma forse sono stato uno dei primi in Italia a ricoprire questo tipo di incarico. È un ruolo particolare, ancora poco conosciuto qui da noi, ma che in Francia e Inghilterra è ben definito e con compiti tecnici molto precisi. La Juventus ha scelto Modesto perché è una figura che Damien Comolli, il nuovo direttore generale bianconero, conosce molto bene. Sono entrambi francesi, quindi sicuramente c’è un legame professionale forte alla base. Va detto, però, che come esistono livelli diversi per i calciatori, lo stesso vale per i dirigenti. C’è chi può lavorare nei settori giovanili, chi può far bene nei dilettanti, e poi ci sono quelli bravi, davvero bravi, che possono operare ad alto livello in Serie B o in Serie A. Oggi, nel nostro calcio, non ce ne sono molti così. Modesto è un profilo giovane, che ha fatto bene a Monza. Ma la Juventus è tutta un’altra cosa. Se saprà dare il suo contributo anche lì, ben venga. Ma ripeto: Monza è una realtà, Torino con la Juventus è un altro pianeta.”
Parliamo ora di una figura sempre più strategica: quella degli allenatori in seconda. Oggi sono spesso protagonisti, come nel caso di Enzo Maresca, guadagnandosi la ribalta da top coach. Che riflessione fa a riguardo?
“Sì, è vero. Oggi i vice allenatori hanno molta più visibilità. Però bisogna fare una distinzione. Ricordo che il grande Carletto Mazzone, quando gli chiedevano del suo storico vice Leonardo Menichini, che poi ha intrapreso la carriera da primo allenatore con alterne fortune, rispondeva sempre alla romana: ‘Se uno ha fatto per vent’anni il secondo, un motivo ci sarà’. E questo, in parte, è vero. Ci sono figure nate per fare i vice, che non hanno le qualità per guidare una squadra da primi allenatori. E ce ne sono altri che, invece, partono come vice e poi si rivelano più bravi del titolare. Il problema è che oggi, appena sbagli qualcosa, vieni messo da parte. E magari quello stesso allenatore, qualche mese dopo, vince il Mondiale per club. Bisogna dare loro tempo, spazio e anche la possibilità di sbagliare. Solo così puoi scoprire davvero se uno è pronto o meno.”
Tornando al mercato: Milinkovic-Savic potrebbe rappresentare un’opzione come portiere per il Napoli. La convince? E crede che possa insidiare la titolarità di Meret?
“È un buon portiere, sicuramente. A un livello abbastanza alto, e utile per una squadra che voglia avere due portieri affidabili. Però non credo possa mettere davvero in discussione Meret. Oggi Meret ha il rispetto della piazza e ha dato tanto al Napoli. È stato protagonista anche nello scudetto. Non capisco perché venga sempre messo in discussione. Gli errori li fanno tutti, anche i migliori. Prendi Donnarumma: per molti è il portiere più forte al mondo, ma sbaglia pure lui. Quindi, per me, la titolarità di Meret non è in discussione. Milinkovic-Savic può essere un ottimo secondo, ma resta tale.”
La clausola rescissoria di Milinkovic-Savic è di 19 milioni di euro. Non crede sia una cifra eccessiva per un secondo portiere?
“Assolutamente sì. A quel punto, se davvero vuoi spendere quella cifra, allora fai una scelta diversa. Vai su un titolare o su un’alternativa forte da far crescere. Ma 19 milioni per un secondo… mi sembra davvero tanto.”