PIRLO A VANITY FAIR: "Procederò per vie legali con L'Espresso. Posso giocare ancora...Ho scelto la squadra con maggiori motivazioni"

Andrea Pirlo ha parlato di tutto a VANITY Fair a partire dall'articolo apparso sull'Espresso che ha tirato fuori la presunta ascendenza Sinti (i Sinti sono i cugini dei Roma) e i suoi investimenti nel siderurgico.
"Sono anni che questa storia circola e non ho mai capito chi l'abbia messa in giro, io come tutta la famiglia sono di Brescia, l'articolo (Espresso) conteneva falsità, procederò per vie legali"
Sugli investimenti industriali: "Sono affari miei, sono cose che abbiamo da diversi anni, sono cose che no dovrebbero essere scritte. Può sembrare che abbiamo troppi soldi, che abbiamo guadagnato troppo e a me non piace quando si parla di soldi. Se ho guadagnato tanto e' perché me lo sono meritato, la gente non deve essere invidiosa. L'Italia ha un problema di invidia quando si parla di soldi e verso noi calciatori, sembra che tutto sia regalato".
La stagione bianconera: "Ero convinto di poter fare una grande stagione, ma non pensavo così incredibile, senza neppure una sconfitta. Dopo dieci anni di Milan, non e' stato facile cambiare, ho valutato tante cose e ho scelto la squadra che mi sembrava avere le maggiori motivazioni. Posso giocare ancora a questi livelli forse 4-5 anni, se mi sento bene, mi diverto ancora, poi mi piacerebbe fare qualche campionato in America, non sono il tipo da vacanza in Dubai o Cina, cercherei un'esperienza di vita interessante per me e i miei figli. Voglio continuare a vincere. E poi, quando smetto, mi piacerebbe fermarmi per un paio d'anni. Girare l'Italia e il Mondo con la mia famiglia. Non ho rimpianti, ho seguito il mio sogno, ma per giocare mi sono perso un pezzo di vita e penso che me lo riprenderò".
Sul privato: "Non mi piace parlarne, sono un papà normale, presente, tranquillo. Mi piace portarli in piazzeria, giocare con loro, voglio che abbiano una vita normale. Se in Italia decidi di non apparire se non vai troppo in giro a farti fotografare la tua privacy e' al sicuro. Sono sposato da dieci anni e ci conosciamo da quindici, da quando eravamo ragazzi".
Sull'omosessualita nel calcio: "Ne abbiamo parlato a volte tra compagni di squadra, tutto e' possibile e per me non sarebbe certo un problema, ma non mi e' mai sembrato di averne incontrati. Sul coming out in Italia non siamo pronti, non so cosa sarebbe della carriera del calciatore, in Italia si darebbe tantissimo risalto alla cosa".