Tiziano Pieri: "Designazione prevedibile, Orsato non sentirà la pressione del match. Polemiche? Vogliono destabilizzare la Juve. E sugli arbitri..."

Per la terza volta negli ultimi due anni, il fischietto di gara Daniele Orsato si appresta a dirigere per la sesta volta Napoli-Juventus. Con lui i bianconeri hanno perso a Napoli nel 2014 e nel 2015, hanno pareggiato nel 2013 al San Paolo - gol di Chiellini - e hanno trionfato allo Stadium sia con Conte che con Allegri.
Per parlare della sua designazione, ormai un classico per questo big match, abbiamo contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex arbitro Tiziano Pieri: "E' una designazione più che prevedibile vuoi per le capacità di Orsato, vuoi per la ripetitività dell'evento che qualche giorno dopo riproporrà lo stesso match in Coppa - ha dichiarato in esclusiva a TuttoJuve -. Per la continuità ottenuta sul campo è il Maradona degli arbitri, è davvero bravo Orsato. Sarà l'ennesimo banco di prova ma ormai ha talmente un'esperienza importante che non sentirà minimamente la pressione. Tutto dipenderà dagli episodi che si svilupperanno durante il corso del match, possono cambiare la storia delle due squadre".
Che idea ti sei fatto della situazione arbitri in Italia? Ultimamente stiamo vedendo troppe polemiche in tal senso...
"Sono figlie di un periodo dove una squadra vince sempre, e sappiamo bene che diventa antipatica chi ha questa abitudine. Si cerca di screditare e destabilizzare tutte queste vittorie ottenute meritatamente, sono cinque anni che la Juve vince in Italia senza molti dualismi. In realtà si cercano polemiche dove non ci sono, il campionato già a gennaio è ben indirizzato. Il ruolo dell'arbitro è molto difficile, i suoi errori vengono considerati molto più rispetto a quello dei calciatori perchè nessuno cita ogni volta i rigori sbagliati da Baggio o Di Biagio ai Mondiali. Prendiamo ad esempio Rizzoli e Rocchi, due tra i migliori fischietti di gara di sempre ed eppure non gli viene riconosciuto. L'unica eccezione è proprio Orsato".
In Italia stiamo esasperando questo discorso poichè l'arbitro è la parte più debole di tutto il contesto. Condivideresti l'idea di dar loro parola a fine match per spiegare quanto accaduto?
"Ci sarebbe un percorso da fare, perchè oggi non si può pensare di dar la parola agli arbitri dopo le partite. Succederebbe il finimondo. Sarei favorevole - con riserva - se la mentalità fosse più aperta, se ci fosse una formazione per il fischietto di gara, l'allenatore è preparato a parlare grazie alle conferenze stampe e ai confronti coi giornalisti. Gli arbitri no, sono abituati a fischiare e non parlare. Però, in realtà, secondo me manca il rispetto, non ci sono giornalisti ossequiosi verso di loro e nel corso di questi anni mi sono accorto che spesso vanno contro la loro professionalità a causa del loro tifo. Gli arbitri non sono una casta, vogliono mezzi tecnologici che li aiuti a sbagliare meno. Var? Sì, io sarei favorevole solo se loro la utilizzassero in casi limite".
Si ringrazia Tiziano Pieri per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.