L'acquisto di David un messaggio per Vlahovic: il serbo rifiuta anche il Napoli e rischia una stagione tra panchina e tribuna

La Juventus ha dato il via al valzer dei centravanti in Serie A. Come riportato da Libero, Kolo Muani, legato al PSG, non è mai stato davvero un obiettivo d’acquisto: al massimo si era parlato di un rinnovo del prestito. E poi c’è Vlahovic, caso sempre più spinoso: il serbo sembra già con un piede fuori da Torino, visto che il contratto in scadenza e i 12 milioni netti di ingaggio pesano come un macigno. L’intento del giocatore pare chiaro: incassare tutto il dovuto quest’anno e poi salutare.
L’ingaggio di Jonathan David, invece, manda un messaggio preciso all’ex Fiorentina: la maglia numero 9 non è più sua, al massimo potrà indossarla seduto in panchina o guardare le partite dalla tribuna.
L’effetto domino, appunto, parte da qui.
La Juventus sta offrendo Vlahovic a chiunque sia in cerca di un bomber. Lo avrebbe proposto al Napoli come contropartita tecnica per Osimhen, più un sostanzioso conguaglio in denaro. Ma il serbo avrebbe detto no, spinto più da motivi economici e di principio che da altro. In teoria vorrebbe la Premier League, in pratica cerca un club disposto a garantirgli lo stesso ingaggio della Juve – un’ipotesi difficile.
Ogni società a caccia di un attaccante diventa potenzialmente un’alleata della Juve, che potrebbe anche accontentarsi di incassare circa 30 milioni per il cartellino. Il Milan, ad esempio, ci ha fatto un pensiero.
Massimiliano Allegri, poi, non sarebbe del tutto convinto di Santiago Gimenez: non per questioni di stile di gioco – come spiegato da Tare – ma per le cosiddette “categorie”. Il tecnico vuole un attaccante più collaudato nel calcio italiano.
Intanto l’opzione Retegui si allontana: l’Atalanta valuta il suo cartellino oltre 50 milioni, cifra che potrebbe versare l’Al Qadsiah, pronto a offrire al giocatore un ingaggio da 20 milioni l’anno. È la stessa offerta messa sul tavolo per Moise Kean. Tuttavia, un trasferimento in Arabia comporterebbe un prezzo salato: abbandonare anzitempo il calcio che conta e, probabilmente, dire addio anche alla Nazionale.