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Arthur, il professor Pino Capua: "Nessun errore. Giusti i tempi dell'intervento. Tre mesi per tornare in campo. Recupererà al 100%"

21.07.2021 19:00 di Quintiliano Giampietro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Arthur, il professor Pino Capua: "Nessun errore. Giusti i tempi dell'intervento. Tre mesi per tornare in campo. Recupererà al 100%"
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La Juventus non avrà Arthur nella prima parte della stagione. Il brasiliano è fermo in seguito all'operazione subita lo scorso 16 luglio presso la Clinica Fornaca di Torino, per la rimozione della calcificazione della membrana tra tibia e perone. Ne abbiamo parlato in esclusiva con il professor Pino Capua, presidente della Commissione Antidoping e Tutela della Salute della Federcalcio.

Professore, ci spiega il tipo d'intervento cui si è sottoposto Arthur?

"Ha avuto un'incisione nel punto del trauma che gli ha causato questo lungo periodo di dolore, è stata rimossa la placca calcifica. Ovviamente non avendo visto l'intervento, vado secondo letteratura rispetto a questo tipo d'operazione”.

La calcificazione si era formata tra tibia e perone. E' un punto che ha reso l'infortunio più grave rispetto ad altre parti del corpo?

“No. Il punto è sicuramente delicato e bisogna intervenire aprendo i tessuti, ma la zona della calcificazione non ne determina una gravità maggiore rispetto ad altre parti del corpo. A fronte di un'apertura chirurgica c'è la successiva fase di cicatrizzazione e merita rispetto dei tempi”

A proposito di tempi, Arthur quando potrà tornare a disposizione di Allegri?

“Credo che i tempi di recupero siano intorno ai 2/3 mesi perché bisogna aspettare la cicatrizzazione della parte incisa. Inoltre dal punto di vista funzionale la gamba deve riprendere la sua normale attività senza dolore. Entro tre mesi sarà di nuovo in campo”.

Cosa ne pensa delle polemiche che ci sono state legate alla tempistica dell'intervento. La Juve ha sbagliato nel non operarlo prima?

“No, nessun errore. La scelta dei medici e del ragazzo credo sia stata corretta. Prima di entrare chirurgicamente in qualsiasi parte del corpo bisogna essere particolarmente attenti e innanzitutto è necessario salvaguardare la salute del ragazzo. Tutte le terapie effettuate non hanno sortito gli effetti sperati. Il fatto che il giocatore abbia continuato ad allenarsi non ha comportato il peggioramento della situazione. Il percorso è stato corretto. Queste cose hanno dei tempi di salvaguardia procedurale che permette di non essere troppo invasivi con l'intervento, salvo i casi in cui questo diventi risolutivo”.

Il giocatore recupererà totalmente?

“Sì perché questa era una calcificazione avvenuta dopo un trauma, peraltro ripetuto nello stesso punto a distanza di poco tempo. Questo aspetto ha peggiorato la situazione. Arthur comunque recupererà al 100%”.

Dopo il focolaio scoppiato nello Spezia a causa di due elementi che non si sono voluti vaccinare, è scattato l'allarme no vax tra i calciatori. Qual è il suo pensiero in merito?

“Bisogna stimolare chiunque a fare il vaccino, giocatori e non. E' l'unica salvezza per evitare una catastrofe planetaria. Si può guarire solo quando tutti hanno raggiunto l'immunità e perché ciò avvenga, bisogna vaccinarsi. Il fatto che all'interno di un gruppo ci fossero due no vax, come nel caso dello Spezia, ha provocato ovviamente il cluster. Il mio messaggio è quello di vaccinarsi il prima possibile, soprattutto in un contesto lavorativo di gruppo come una squadra di calcio”.