ESCLUSIVA TJ - Michele Paolucci: "De Ceglie meritava la sua chance: è il giocatore perfetto per Conte. Uno come Trezeguet nella Juve di oggi farebbe fatica"

In esclusiva per TuttoJuve.com l'ex bianconero Michele Paolucci ci introduce alla sfida del Barbera contro il Palermo, squadra nella quale ha militato per i primi sei mesi dello scorso anno. L'attaccante del Vicenza ci dà il suo giudizio da esterno sui bianconeri, in particolar modo sugli ex compagni dei tempi delle giovanili De Ceglie e Marchisio e dice la sua sul reparto avanzato, spesso sotto la lente d'ingrandimento per l'assenza di un attaccante da venti gol.
Michele Paolucci, sabato ci sarà Palermo-Juve. Nonostante la parentesi in rosanero immaginiamo il tuo tifo per la Vecchia Signora. Che partita ti aspetti?
“Certamente con la Juve è un rapporto lungo che mi ha dato tante soddisfazioni. È una maglia importante ed essendo cresciuto in questa squadra ci tengo molto. Al “Barbera” sarà sicuramente una bella partita e nonostante una cornice di pubblico che sarà molto bella la Juve non si farà certo spaventare. D’altronde ha dimostrato di avere una certa personalità trasmessa dal proprio tecnico e il fatto che non abbia mai perso non è certo frutto del caso. Il Palermo, certo, è rinfrancato dal successo di Bologna, e sarà carico al 100% ma nonostante ciò vedo la Juve favorita”.
Come giudichi la stagione di Marchisio e De Ceglie, che insieme a te hanno fatto la trafila nelle giovanili bianconere?
“Stagione di grande livello per entrambi, poco da dire. Sono felicissimo per Paolo perché veniva da un infortunio al ginocchio che gli aveva stravolto la stagione. Da ragazzo serio e professionista si è messo sotto a lavorare e sapevo che Conte era l’allenatore giusto per un giocatore come lui, perché Paolo per le qualità che ha è il prototipo di giocatore perfetto per Conte. Su Marchisio sapevamo tutti delle sue grandi qualità, specie nell’inserimento. Ha avuto una crescita esponenziale e con Pirlo e Vidal ha composto un trio eccezionale. Proprio la vicinanza di Pirlo, colui che fa fare la differenza a questa Juve, ha aiutato molto”.
Hai giocato dai 14 anni ai 20 nel settore giovanile, poi nel 2009 sei tornato per sei mesi in Prima squadra. Che ricordi hai di quell’esperienza e perché secondo te quella Juve non fece bene?
“Ricordo che Ciro Ferrara voleva darmi una chance, richiamandomi alla Juve. Per me era un’occasione unica, irrinunciabile. Ho giocato 4 partite poi Ferrara è andato via. In ogni caso non rimpiango nulla di quell’esperienza, era un’occasione importante per me e sono orgoglioso di aver giocato nella Juve. In quella stagione tutti giocarono al di sotto delle aspettative. Sono purtroppo quelle annate che capitano e per fortuna ora il vento è cambiato, il nuovo stadio ha dato grandi motivazioni e sta tornando la grande Juve”.
Da attaccante come giudichi il reparto offensivo bianconero? Manca quel giocatore alla Trezeguet, in grado di segnare 20 gol
“Non d’accordo perché nel gioco di Conte gli attaccanti si sacrificano molto. Magari non balza all’occhio ma è così e uno come Trezeguet a mio avviso non sarebbe stato adatto al modulo attuale: guada i km di Matri e Quagliarella, Trezeguet non fa quel tipo di gioco lì. Si pressa molto e i primi a farlo sono gli attaccanti, spendendo molte energie”.
Quindi un top player come Higuain, puro finalizzatore non farebbe al caso della Juve?
"Il punto è che nel sistema di Conte è tutto funzionale al collettivo: la squadra prima di tutto. Per fare un esempio, non è come l’Udinese dove la squadra gioca per Di Natale. Poi, i top player elevano sempre la qualità di una squadra, quindi ben vengano”.
Come sta procedendo la tua avventura al Vicenza?
“Nell’ultima trasferta contro l’Albinoleffe sono arrivati tre punti importanti. A livello personale non pensavo che la Serie B fosse così dura a livello agonistico. Il mio obiettivo è fare bene qui e mi sento in qualche modo responsabile nel cercare di condurre alla salvezza la squadra”.
Il tuo cartellino è del Siena: il tuo futuro è in Toscana?
“Al Siena devo molto e so di aver dato troppo poco negli ultimi anni. Vorrei per questo pagare il mio debito di riconoscenza nei confronti del club e fare bene”.