Chiusano, la figlia Anna: "Papà era un gran tifoso. Ci portava a vedere la Juve, era molto affezionato a Del Piero".

Anna Chiusano, avvocato e figlia di Vittorio Chiusano, figura di spicco del diritto penale italiano, ha condiviso con il Corriere di Torino un ritratto intimo e appassionato del padre. Uomo di legge tra i più influenti del suo tempo, Vittorio Chiusano ha avuto un ruolo centrale in casi celebri come la Tangentopoli torinese, contribuendo in maniera significativa alla giustizia del nostro Paese.
Oltre alla sua carriera forense, è stato a lungo presidente della Juventus, segnando un'epoca nella storia del club bianconero con la sua guida elegante e determinata.
Nel corso dell’intervista, Anna ha ricordato il genitore con parole dense di commozione, sottolineando il profondo legame che li univa. Le sue parole rilasciate a Maria La Barbera: "Chi era mio padre Vittorio? Era un gran signore, molto composto e con un portamento che si notava per la sua eleganza. I suoi occhi erano scintillanti, brillavano di intelligenza, capiva al volo le persone che gli stavano davanti, era un indagatore intuitivo. Era un uomo del secolo scorso, con una educazione tipica di quei tempi, non era un padre-amico, era affabile ed affidabile. Portava i miei fratelli, Francesco e Filippo, tutte le domeniche allo stadio a vedere le partite della Juventus mentre io andavo con lui al derby e qualche volta alla Champions League, era un modo per passare più tempo insieme. Se mio padre aveva altri interessi oltre al lavoro? Non direi, il lavoro era per lui una dimensione totalizzante. Ovviamente poi c’era la Juventus di cui è stato presidente dal 1990 fino a che è mancato, precedentemente era stato vicepresidente. Era un gran tifoso e la sua non era solo una carica, andava a tutte le trasferte anche se si trovava in vacanza, era sempre molto coinvolto. Quando finiva una partita andava negli spogliatoi dai giocatori dai quali era molto amato; lui era molto affezionato ad Alessandro Del Piero, gli piaceva oltre che come giocatore anche come persona perle sue doti umane e per la sua serietà".