Intercettazioni, ricostruzioni, testimonianze e uno Scudetto "di cartone" da revocare. Sta cambiando l'aria su Farsopoli?

Intercettazioni, ricostruzioni, testimonianze e uno Scudetto "di cartone" da revocare. Sta cambiando l'aria su Farsopoli?
Oggi alle 00:23Il punto
di Luigi Schiffo

Che stia cambiando l’aria su Farsopoli? Dopo i soliti Ibrahimovic, Capello e Buffon, persino Vieira, intervenuto al Festival dello Sport della Gazzetta dello Sport ha rivendicato lo scudetto del 2006. A fronte del conduttore del dibattito che gli diceva “secondo me quello scudetto non va contato”, il francese attuale allenatore del Genoa ha replicato “io invece penso che va contato, perché eravamo la squadra più forte” (e la faccia del conduttore dopo la risposta è tutta un programma). E per chi non ricordasse quella squadra, un breve ripasso non guasta: Buffon; Zebina, Cannavaro, Thuram, Zambrotta; Camoranesi, Emerson, Vieira, Nedved; Ibrahimovic, Trezeguet più Del Piero e Mutu. Tra campioni del mondo, vice-campioni del mondo e campioni, direi un buon assortimento.

Chi sostiene dopo quasi vent’anni che questa squadra abbia vinto lo scudetto perché Moggi, come tutti gli altri dirigenti, parlava al telefono con i designatori arbitrali, dovrebbe chiudersi nello spogliatoio con i sopra ricordati 13 giocatori (senza nulla togliere agli altri componenti della rosa), con il mister Capello, dire loro in faccia che hanno rubato e vedere cosa succede. Io, avendo assistito personalmente ai tempi ad una lite tra Vieira e Ibrahimovic sui campi di allenamento della Sisport, eviterei…In ogni caso, giova ricordare che Farsopoli è riferita esclusivamente al campionato 2004-05 (quello 2005-06 non è MAI STATO SOTTO INDAGINE) e quindi come minimo lo scudetto “di cartone” va revocato all’Inter. Come chiede nella sua petizione la Fondazione Jdentità Bianconera per revocare il titolo 2006, ricordando che: il procuratore Palazzi accusò di illecito sportivo anche l’Inter e che la società nerazzurra scampò la retrocessione solo per decorrenza dei termini; che la Corte di Appello di Milano nel procedimento Facchetti jr vs Moggi ha sentenziato che “L’Inter faceva lobbing con gli arbitri”; che la Cassazione lo scorso 7 marzo ha sancito che la classifica del campionato 2004-05 non è stata in alcun modo alterata.

Casomai non bastasse, persino Carraro, presidente FIGC fino al 2006 (quello che si raccomandò con il designatore arbitrale Bergamo prima di Inter-Juve “Che Rodomonti non faccia errori a favore della Juventus, per carità! Ho le elezioni in Lega e sarebbe un casino” o che affermò  in consiglio federale dopo lo scandalo passaporti “non posso mandare in B Moratti con tutto quello che ha speso”) ha ammesso che assegnare quello scudetto all’Inter è stato un errore, compiuto guarda casa dall’ex amministratore nerazzurro Guido Rossi…

A proposito di “sistema Moggi” in “quegli anni lì”, anche Riccardo Gaucci ha contribuito negli ultimi giorni a sottolineare quanto fosse influente la Juventus prima di Farsopoli: dichiarando che nella famosa piscina di Perugia del 2001 l’arbitro Collina ricevette l’ordine di far giocare nonostante il campo e gli spogliatoi fossero allagati, ha di fatto certificato che anche quello scudetto vinto dalla Lazio non è stato proprio immune da fattori extra-campo.

Sta a vedere che prima o poi qualcuno si ricorderà anche che l’anno precedente, nel 2000, quindi sempre “in quegli anni lì” lo scudetto andò alla Roma di Capello anche perché nel confronto diretto con la Juve i giallorossi poterono schierare il giapponese Nakata solo grazie a un cambio delle regole sull’impiego dei giocatori extracomunitari a pochi giorni dalla partita.

Non confidiamo invece che si possa addirittura arrivare a ricordare che qualche tempo prima, nel 1994, l’Inter arrivò a un punto dalla zona retrocessione anche grazie a un rigorino per tuffo di Bergkamp al 91’ su Torricelli nel 2-2 a San Siro con la Juve. Quell’anno Moggi era alla Roma,  dopo essere stato a Napoli e al Torino, quindi non erano “quegli anni lì”…