Quando Ferrero non fa rima con Nutella

A sentir nominare “Ferrero”, la prima cosa che viene in mente è: nutella!. Poi, in ordine sparso, affiorano tutte le possibili combinazioni e sfumature di cioccolato e dolciumi vari. Eppure qualcuno ci direbbe che la risposta non è esatta. Possibile? Si, a quanto pare, perché da qualche mese a questa parte, il cognome Ferrero è entrato a far parte del mondo del calcio. Massimo Ferrero, a detta di molti, ha portato una ventata di entusiasmo e buon umore in un mondo, quello del pallone, che tende a prendersi sempre troppo sul serio. Al momento, il picco della sua popolarità è in costante ascesa, grazie non solo alla sua indole da showman (vagamente somigliante a Beppe Grillo) ma anche per merito della Sampdoria, squadra che si sta comportando ottimamente in questo fase iniziale del campionato. Tutto bene quindi: magic moment sia per la “Doria” che per il suo nuovo Deus ex machina. Massimo Ferrero sprizza entusiasmo e battute da tutti i pori; peccato che non sempre si renda conto che, nella sua posizione, certi limiti sarebbe opportuno non superarli. Sia chiaro: stemperare i toni e usare l'ironia (sempre nel rispetto del prossimo) è cosa buona e giusta in un ambiente così polemico e complicato come quello del pallone; occorre però rendersi conto che non si può dire e fare tutto ciò che passa per la testa, specie quando si rivestono cariche di così rilevante importanza. In così pochi mesi, però, l'istrionico Ferrero ha imparato subito la lezione: per rimediare ad una battuta di cattivo gusto nei confronti del Presidente dell'Inter Thohir, cosa poteva fare, di meglio, se non tirare in ballo Agnelli e la Juve? E' un giochino quanto mai vecchio ed abusato, ma, a quanto pare, fa sempre un certo effetto tra il popolo di pecoroni e caproni che segue ogni spiffero dichiaratamente avverso ai colori bianconeri. Visto che la Figc ha deciso di aprire un fascicolo nei suoi confronti, il Presidente blucerchiato non ha trovato di meglio che spostare il tiro: “Le frasi su Thohir? La mia era solo una battuta, che è stata strumentalizzata. Agnelli ha detto ben di peggio, ma nessuno gli ha mai fatto nulla perché ha i giornali. Non ho nulla contro Thohir – aggiunge Ferrero - credo sia un uomo molto intelligente". Giornali? Quali giornali? Gli stessi che può trovare ognuno di noi al bar ogni mattina: sicuramente si riferiva a quelli, il buon Ferrero. La perla, però, sta nelle dichiarazioni successive: “Io volevo solo difendere Moratti, che è un grande uomo e ha dato tanto al calcio italiano.
Ha vinto ed investito tantissimo. E’ uno che ci ha messo i soldi. Volevo difendere l’italianità”. Sarebbe ora di finirla con questa ipocrisia che, cieca e orba oltre ogni limite, continua a definire Moratti come “un signore” e un “gentiluomo”; di cosa stiamo parlando? E' sotto gli occhi di tutti la verità: il processo relativo a Farsopoli ha fatto emergere la reale caratura di Moratti senza bisogno di aggiungere altro. Ha vinto tanto? Certo, ha vinto quando ha iniziato a giocare da solo, altrimenti avrebbe continuato ad inanellare fallimenti in serie. “Ha investito tantissimo”, certo, “spesso male”, verrebbe da aggiungere. Ha lasciato una Società sull'orlo del baratro. E' un po' difficile scorgere tutta quella “grandezza” di cui Ferrero parla, riferendosi all'ex Patron nerazzurro. Suvvia Presidente, Lei è entrato nel mondo del calcio per portare una ventata di ottimismo ed originalità; or dunque, non si perda nei meandri della più patetica banalità. Sparlare di Juve è troppo facile, in qualsiasi contesto: da Lei, ci aspettiamo qualcosa di meglio. Ci stupisca! Sarebbe come se noi la chiamassimo “Il gabbiano Livingston”. Troppo scontato. Nel frattempo ci annotiamo le Sue previsioni calcistiche: a fine stagione tireremo le somme.....