B come Berlino e B come Barzagli: la Germania come suo talismano

04.06.2015 16:50 di  Caterina Baffoni   vedi letture
B come Berlino e B come Barzagli: la Germania come suo talismano
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Da Berlino a Berlino. Sì perché l'esaltante cammino della Juventus in Champions League ricorda incredibilmente quello dell'Italia ai Mondiali del 2006. Ai bianconeri, arrivati in finale contro il Barcellona, manca un ultimo tassello, quello più importante, per emulare gli eroi azzurri del mondiale tedesco ma le analogie osservate fino ad ora tra le due squadre sono davvero sorprendenti...

La prima coincidenza è la più evidente ma anche la più carica di significato. La Juventus giocherà la finale di Champions contro il Barcellona proprio all'Olympiastadion di Berlino, lo stesso stadio teatro della storica finale del 9 luglio 2006 tra Italia e Francia.

Buffon, Pirlo e Barzagli sono gli unici reduci bianconeri del trionfo azzurro in Germania. Nove anni dopo sono tre pilastri della Juventus di Allegri che ha eliminato il Real Madrid ed è volata in finale di Champions. Il portiere e il centrocampista, che hanno mantenuto lo stesso numero di maglia (1 e 21), furono due grandi protagonisti della cavalcata trionfale della formazione di Lippi. Ma il vero punto di forza, l'analogia più bella e suggestiva, riguarda Andrea Barzagli: il difensore, che sabato scenderà in campo da titolare per difendere la porta bianconera, era una riserva in quel mondiale ma alla fine riuscì a mettere la sua firma giocando uno spezzone di partita contro l'Australia e un intero match da titolare nel successivo incontro contro l'Ucraina ai quarti di finale. Decisivo ed importante, come sempre, il suo contributo sulla retroguardia. Un particolare ma che si tinge dell'analogie più evidente ed intrigante. 

Nell'estate del 2008, quando nessuno credeva più in lui, Andrea è stato ceduto per 11,87 milioni di euro al club tedesco del Wolfsburg insieme al suo compagno di reparto al Palermo Cristian Zaccardo. A fine stagione, rientrerà nella top ten dei difensori più forti e completi d'Europa vincendo la Bundesliga in maglia verde e giocando tutti i 34 incontri del torneo senza essere mai sostituito.

Il 15 settembre 2009 ha esordito in Champions League in Wolfsburg-CSKA Mosca (3-1), chiudendo la seconda stagione al Wolfsburg con 2 presenze in Champions e 3 in Europa League e 24 presenze di campionato con una rete all'attivo. Nella terza stagione in Germania colleziona 17 presenze in campionato prima di passare alla Juventus a gennaio per "soliI "300.000 euro, per poi divenire da quattro anni a questa parte, il difensore più forte della penisola e tra i più forti del mondo.

La storia a volte si ripete, e così è stato! "Sarebbe un sogno che si realizza, e poi la Germania mi porta fortuna..." aveva detto Barzagli prima del ritorno di Madrid. Ebbene, si è realizzato, come si era realizzato il sogno di alzare la Coppa del Mondo 9 anni fa. Anche perchè, ripercorrendo le tappe biografiche del numero 15 bianconero, si può intuire chiaramente come la Germania porti davvero fortuna al difensore juventino.

Non dimentichiamo nessuno? Ma sì, che dimentichiamo qualcuno. C'è anche Fabio Grosso, l'uomo che quel 9 luglio 2006 portò l'Italia in trionfo col rigore decisivo alla Francia. E che aveva già tolto le castagne dal fuoco a Lippi più di una volta, contro Australia e Germania. Oggi fa l'allenatore della Primavera della Juventus. E il 6 giugno, c'è da scommetterlo, a Berlino ci sarà anche lui.