Raffaeli: "Mi preoccupa l’organigramma della Juve, bene Elkann nel respingere l’assalto dei nuovi ricchi delle cripto"
Il giornalista e scrittore Massimo Raffaeli, ospite della trasmissione “Cose di Calcio” su Radio Bianconera, ha espresso le proprie riflessioni sulla situazione societaria della Juventus, commentando la recente presa di posizione di Exor e le parole di John Elkann pronunciate al CONI.
“In questo momento, in casa Juve, mi preoccupa più l’organigramma societario che la squadra – ha spiegato Raffaeli –. Ci sono ancora troppi punti interrogativi su ruoli e strategie. Tuttavia, pur non essendo un aziendalista, devo dire che le recenti dichiarazioni di Elkann mi sono piaciute: ha avuto il coraggio di mettere un muro tra sé e questi ragazzi di Tether che vorrebbero comprarsi la Juve inneggiando sui social agli slogan di Donald Trump”.
Raffaeli ha poi criticato apertamente i presunti investitori legati al mondo delle criptovalute:
“Sono quelli che i latini chiamavano homines novi, spuntati dal mondo oscuro delle cripto, e vedono la Juventus come una preda. Mi preoccupano gli slogan e le modalità con cui stanno provando a lanciare l’assalto al club. Non mi sono mai fidato dei mercanti in fiera, di chi si presenta esibendo la propria ricchezza senza sostanza. Inviare come rappresentante un odontotecnico è il segno di una totale improvvisazione”.
Infine, Raffaeli ha sottolineato la necessità di stabilità e visione chiara per il futuro del club:
“La Juventus ha bisogno di un progetto serio e duraturo, non di speculatori di passaggio. Elkann ha fatto bene a difendere l’identità e la solidità del club da chi lo vede solo come un investimento da sfruttare”.
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