Spalletti è chiamato a vincere trofei. Dopo che negli ultimi quattro anni è arrivata una sola Coppa Italia (e diversi rossi di bilancio)

Spalletti è chiamato a vincere trofei. Dopo che negli ultimi quattro anni è arrivata una sola Coppa Italia (e diversi rossi di bilancio)TuttoJuve.com
© foto di Lorenzo Di Benedetto
Oggi alle 00:10Il punto
di Andrea Losapio

Bene? Male? Non si sa. L'arrivo di Luciano Spalletti finora è un X. Una vittoria in Serie A, un pareggio in Champions, un altro contro il Torino che, nelle ultime trentanove partite di campionato ha vinto solamente una volta. Il bicchiere è mezzo vuoto, inutile girarci intorno, almeno dal punto di vista dei risultati. Certo, poteva andare peggio. Poteva piovere, da film di Mel Brooks. Ma poteva anche andare meglio, soprattutto se sei la Juventus e pensi che vincere è l'unica cosa che conta. Francamente fanno sorridere le parole di John Elkann, per il fatto che Spalletti debba tornare a vincere. Spalletti per tornare a vincere dovrebbe avere una rosa che lo permette, un bilancio che porta correttivi e, semplicemente, non l'ossessione di evitare un rosso in bilancio.

Altre squadre, in questo momento, sono meglio attrezzate. Ingiusto dire il contrario. Antonio Conte ha chiesto dieci acquisti, ne ha avuti nove e si lamenta. Il Milan fortunatamente non ha un centravanti, la Roma idem, l'Inter ne ha diversi e non è poi così lontana. Spalletti non merita di avere un certo tipo di pressione perché non ha un certo tipo di squadra, pur se sono stati spesi fior fior di milioni. È una rosa che ha diverse situazioni interessanti da sviluppare, ma senza una coscienza precisa di classe.

Yildiz ok, Vlahovic in scadenza, una difesa da registrare, un centrocampo che forse avrebbe un grande calciatore - Koopmeiners - che si è perso nelle nebbie del tempo. La realtà è che le critiche hanno bruciato tutto, in una schizofrenica ricerca della vittoria e della discontinuità rispetto a quanto successo con Andrea Agnelli. Questo ha generato un punto di vista differente che ha bisogno di tempo, di calma e di tranquillità per crescere. Purtroppo il tempo è finito e Spalletti, chiamato a vincere trofei, se ne accorgerà (purtroppo) a breve.