Martorelli: "L'algoritmo di Comolli? Niente sarà mai come gli occhi di un direttore sportivo"

Martorelli: "L'algoritmo di Comolli? Niente sarà mai come gli occhi di un direttore sportivo"TuttoJuve.com
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di Marta Salmoiraghi

L’agente FIFA Giocondo Martorelli, ospite di Fuori di Juve su Radio Bianconera, ha commentato le recenti dichiarazioni di Damien Comolli a La Gazzetta dello Sport riguardo all’uso degli algoritmi nel mercato. Ecco le sue parole: 

«L’algoritmo anche nel mercato? È un mondo che la mia generazione fa fatica ad accettare. Vengo da una scuola di grandi direttori sportivi: la conoscenza diretta di un calciatore non può valere alcun algoritmo. È fondamentale conoscere anche la sua vita privata: fossi una società vorrei sapere tutto, come vive, chi è. L’algoritmo ti dà numeri, ma non vale quanto gli occhi in 90 minuti di partita, soprattutto per capire personalità e comportamento. I dati possono aiutare, ma vedere i giocatori dal vivo resta la cosa più importante».

Martorelli ha poi analizzato il possibile mercato di gennaio della Juventus:
«Spalletti dal punto di vista tattico è uno dei più preparati. In due mesi avrà chiaro cosa servirà alla Juve. Credo che serva un giocatore di assoluto valore a centrocampo, anche dopo lo spostamento di Koopmeiners. Molto dipenderà dagli infortuni e dal recupero totale di alcuni elementi, come Bremer. Lo stesso vale per gli esterni: Spalletti cercherà sicuramente un esterno capace di impostare».

Sul futuro dell’attacco, e in particolare di Dusan Vlahovic, non mancano scenari aperti:
«Penso che i rapporti siano continui e prima del 2 febbraio si troverà una soluzione, che resti o meno. Se continuerà a giocare con continuità, molte squadre si faranno avanti. Se arriverà un grande club europeo, con tutto il rispetto per la Juve, lui potrebbe accettare. È nel pieno della maturità e a parametro zero sarà molto appetibile. Resterà? Dipende dall’offerta della Juve. Non escludo che possa pensarci anche lui».

Infine, una riflessione sul ruolo del direttore sportivo, figura ancora mancante nella struttura bianconera:
«Bisogna capire la posizione di Modesto: di fatto è un ds, anche se sulla carta è direttore tecnico. Comolli è la figura che fa le trattative, mentre Modesto può occuparsi del lavoro più “sporco”. Non lo vedo un problema: i ruoli sono complementari. Un ds con carta bianca affiancato da Comolli? Difficile immaginarlo ora».