Gallo: "Juve, la ferita di Vlahovic è profonda, la Torino bianconera si aspettava di essere trascinata da lui"

In un editoriale scritto per il "Corriere dello Sport", Massimiliano Gallo si sofferma su Dusan Vlahovic, e sui fischi ricevuti dal pubblico bianconero nel corso della partitella in famiglia con la Next Gen: "Fischiato nel giorno della partitella in famiglia. Un rito a casa Juventus. Un momento di festa, mai di contestazione. Fino a ieri. Fino a quando Vlahovic ha sbagliato un gol facile facile. Ha dato l’idea di andare su quel pallone con supponenza e svogliatezza. E lo Stadium non lo ha perdonato. Lo ha fischiato. Lo ha fischiato per fargli capire, in modo forte e chiaro, che se dipendesse da loro, la storia sarebbe bella che finita. Lui ha risposto con un applauso stizzito.
La ferita Vlahovic è profonda. La Juventus lo aveva individuato come l’uomo che avrebbe fatto dimenticare Cristiano Ronaldo. Ottanta milioni per assicurarsi il centravanti dei prossimi dieci anni. Era gennaio 2022. Non è andata così. Anche perché il suo contratto matrimoniale è di quelli che non passano inosservati.
La Torino bianconera si aspettava di essere trascinata da lui. A suon di gol e di grinta. Dusan immaginava un trattamento da principe, come a Firenze. Ma la Juventus è un’altra cosa. Qui non si fa credito a nessuno. È un posto per i Tevez, per i Mandzukic. L’eleganza viene concessa ai Platini, agli Zidane. Il resto è classe operaia. Devi darti da fare. Vlahovic, invece, si è rivelato un atleta fragile".