Bucchioni: “L’Italia sprofonda ancora. Napoli, oggi torna Conte: ma resta?“

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di Redazione TuttoJuve

Il collega Bucchioni su Tmw: "Quattro gol, uno dietro l’altro come altrettante frustrate. L’Italia sprofonda ancora, il confronto con la Norvegia è impari, troppo forti loro, troppo fragili noi. 
Questa ormai è la triste realtà del nostro calcio che si è stabilizzato in un livello medio-basso, appena incontriamo una nazionale di prima fascia, che si chiami Francia, Spagna, Argentina, Norvegia appunto, ma diverse altre ancora, siamo messi a nudo. Inermi, incapaci, impotenti come è successo ieri sera, in balia di avversari che nel primo tempo non avevano voglia di giocare, hanno subito l’Italia e il gol di Pio Esposito, ma nel secondo si sono scatenati e abbiamo visto cosa è successo. 
Hai voglia di cambiare Ct, Mancini prima, Spalletti poi e adesso Gattuso, diventano quasi vittime sacrificali. 
Ormai siamo solo una Nazionale di serie B, ma non dobbiamo meravigliarci, basta guardare le partite della nostra serie A per accorgersi del livello tecnico sempre più basso di troppe squadre e di troppi giocatori, dove un quarantenne come Modric lasciato libero perchè in difficoltà a giocare in Spagna, da noi è il migliore in campo in tutte le partite. 
E’ una crisi infinita figlia di una classe dirigente di livello ancora più basso di quello dei giocatori, di una Federcalcio guidata da Gravina che non ha saputo intercettare per tempo i segnali di crisi e da troppi anni vive nell’anonimato e nell’incapacità di cambiare la rotta. 
Giovedì ci saranno i sorteggi, conosceremo le due squadre che dovremo affrontare a fine marzo per non bucare il terzo mondiale di fila. Saranno presumibilmente nazionali più o meno del nostro livello, si spera anche inferiori, ma vorrei ricordare che nei precedenti spareggi ci hanno eliminato Svezia e Macedonia del Nord, non c’è niente di scontato. E queste due potrebbero ricapitare. 
Lo so, sarebbe inaccettabile non andare in Usa, Canad e Messico, ma dopo il 2006, un mondiale vinto miracolosamente, la nostra Nazionale è finita fuori al primo turno sia in Sudafrica che in Brasile, poi è sempre stata eliminata prima di partecipare. La crisi è strutturale e dura da vent’anni, mancano le idee, i soldi e i campioni. 
Non resta che aggrapparsi a quello che ha portato Gattuso nelle sue prime sei partite alla guida degli Azzurri, ripartiamo dalle cinque vittorie consecutive e dal primo tempo di ieri che almeno ci ha consegnato una squadra con un minimo di gioco e una discreta personalità. 
La fragilità è tornata appena preso un gol, appena la Norvegia ha alzato il ritmo. 
Gattuso in questi due mesi e mezzo da Ct, pochissimi, ha lavorato sulla testa dei giocatori, qualche progresso l’ha ottenuto, ma da oggi agli spareggi di marzo ho l’impressione che si faticherà anche a trovare una data per uno stage. 

C’è una montagna da scalare e ci auguriamo fortemente che Gattuso riesca comunque e in qualche modo, a riportare la nostra Nazionale fra le 48 squadre del mondiale. Punto. 
C’è qualcuno, invece, che preferirebbe un altro disastro totale per poter azzerare tutta la classe dirigente attuale e ripartire su basi diverse e le riforme attese. A questi, purtroppo, dico di non illudersi. Gravina & C. sarebbero in grado di sopravvivere anche a questo e comunque stanno già allevando dei cloni in grado di cambiare per finta e mantenere al comando questa loro cordata. 
Spero quindi che la grinta di Gattuso, il suo senso di appartenenza e una squadra che qualche squarcio di calcio l’ha fatto vedere ci porti al mondiale. Mi auguro però che a cominciare dall’assente ministro Abodi (trovi il modo e la soluzione), qualcuno lavori per cambiare comunque le cose. 
A proposito di cambiamenti sperati, oggi Antonio Conte dovrebbe tornare a guidare il Napoli. Dopo una “settimana sabbatica”, chiamiamola così, il tecnico dovrà capire se è riuscito a ricaricare le sue batterie personali e se, soprattutto, la squadra ha capito il suo sfogo dopo la sconfitta di Bologna. 
Conte si augura di trovare dei giocatori vivi, disposti a seguirlo, a lavorare duramente per risollevarsi e non quei “morti” visti nelle ultime partite. 
De Laurentiis lo ha sostenuto, la società è intervenuta, ma se i giocatori non dovessero cambiare atteggiamento, se non ci dovessero essere dei miglioramenti tangibili, al di là dei numerosi infortuni, non credo che Conte sia tipo capace di vivacchiare o di sopportare. 
Se davvero dietro lo sfogo di Bologna c’era l’idea di mollare tutto o invece i toni sono sfuggiti di mano complice l’arrabbiatura per la brutta sconfitta, lo sapremo presto. Lasciamoci aperti tutti gli scenari.".