QUAGLIARELLA, conferenza integrale: "La Juve punta a vincere lo scudetto"

28.08.2010 14:29 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
QUAGLIARELLA, conferenza integrale: "La Juve punta a vincere lo scudetto"
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

Nel primo pomeriggio al Media Center di Vinovo si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del neo aquisto bianconero, Fabio Quagliarella. TuttoJuve.com l'ha trascritta integralmente:

"Io sono felicissimo di essere qui. Spero poi di ricambiare la fiducia del direttore, del mister, della società che ha creduto subito in me. Quello è il mio obiettivo. Subito domani c'è una partita importante, perciò ormai il pensiero è solo per quella partita".

Ti aspettavi di firmare e subito, pronti via, di andare in campo con la responsabilità di iniziare il campionato da titolare?
"No, questo non me l'aspettavo perchè è successo tutto in breve tempo. Mi trovavo in ritiro col Napoli e mi ritrovo in ritiro con la Juventus. Comunque siamo dei professionisti, nel lavoro capitano queste situazioni e quindi mentalmente sono già pronto e preparato per la partita. Poi se giocherò o meno, questo non lo so".

Un briciolo di verità, fai finta che Marotta non sia qui: quando è arrivata la prima chiamata della Juve?
"C'erano stati sicuramente dei contatti precedentemente, col mio procuratore, tramite la società, però poi sicuramente le cose nella giornata di giovedì si sono fatte più concrete e poi alla fine con la scelta delle due società e la mia personale si è chiuso il cerchio".

Hai ringraziato Totò Di Natale? E' anche un po' merito suo...
"No, questo non lo. Ognuno fa le proprie scelte. Totò è un amico".

E' stata una scelta chiara quella della Juventus, di puntare su una seconda che facesse tanti gol. Il tuo record in serie A è 13. Pensi di poterlo superare? Pensi che la tua duttilità possa essere un'arma in più a tua disposizione visto il modo in cui Delneri sta facendo giocare la squadra?
"Io spero vivamente ogni anno di migliorarmi sotto il profilo dei gol, sicuramente, perciò arrivo qui con grande entusiasmo. So di avere alle spalle una grande squadra, una grande società. Sicuramente mi metteranno nelle condizioni di poter far bene, poi sta a me sfruttare le occasioni. Per quanto riguarda l'utilità tattica quello è sempre stato un vantaggio nella mia carriera e mi ha permesso quasi sempre di giocare: prima o seconda punta, esterno destro o esterno sinistro. Anche in Nazionale questa è una cosa che mi ha dato dei grossi vantaggi, perciò io la reputo una cosa molto importante". 

I tifosi del Napoli si aspettavano che tu rifiutassi la Juve...
"Mettendomi nei loro panni, sono dei tifosi ed è normale che si aspettassero un rifiuto da parte mia, però come ho detto prima le cose si fanno in tre. In tutti e tre i casi, c'era la stessa idea. I tifosi sicuramente capiranno che la colpa, tra virgolette, non è mia, nè della Juventus, nè del Napoli. Le responsabilità si suddividono in questi casi".



Cosa pensi non abbia funzionato nel tuo ritorno a Napoli, che era la tua città. E poi ancora, volevo chiederti se Torino non sia un po' la tua seconda città, visto che ci sei stato tanto anni. Ti fa piacere tornare qui?
"Con i tifosi e con i compagni di squadra sono stato alla grande, devo dire la verità. Il dispiacere, infatti, è quello. Però quando poi non si innescano dei meccanismi o un certo feeling con altre persone, purtroppo, succede anche questo e si va avanti. Per quanto riguarda il ritorno a Torino, ormai la città la conosco benissimo. Per me ritornare qui....ho già tanti amici, conosco l'ambiente. Fortunatamente nello spogliatoio e come dirigenza, conosco praticamente tutti, quindi sono molto sereno. E questo è sicuramente un vantaggio personalmente".

Il dubbio, quando arriva un giocatore da una squadra provinciale, è che possa sentire il peso della maglietta della Juve, che comunque è sempre molto particolare. Tu che sei un giocatore che cerca comunque giocate spettacolari, da lontano, improvvisate, pensi di poter soffrire un po' la pressione?
"Sicuramente la maglia della Juventus ha un valore importantissimo, anche se come pressioni Napoli non scherza. Mi fecero la stessa domanda anche l'anno scorso. L'anno scorso feci undici gol, dieci li ho fatti al San Paolo, quindi la pressione, dove c'è sempre più gente, mi gasa, Poi io le giocate le provo sempre, è una mia caratteristica e se devo rischiare un colpo lo rischio, sapendo delle conseguenze sia nel bene, sia nel male. Quello fa parte del mio Dna".

Fabio, che cosa è stata la Juve nella tua infanzia? Era la squadra più forte? Quella più cattiva contro cui giocare? Quella da battere a tutti i costi?
"Normale che la Juve ha sempre vinto. Era la squadra da battere. Anche un pareggio contro la Juventus era il massimo per chi ci giocava contro e per chi ancora adesso ci gioco contro. Ora, perciò, poterne far parte è motivo veramente di soddisfazione enorme, dopo aver girato un po' quasi tutti i campi d'Italia. Il mio obiettivo, ripeto, è quello, con tutto il cuore, di ricambiare la fiducia di tutta la società e dei compagni di squadra che mi metteranno a mio agio".  

Dopo il bel Mondiale che hai fatto e dopo essere arrivato alla Juve, pensi di poter diventare per tanti anni il centravanti della Nazionale italiana? Poi volevo chiederti che numero di maglia hai scelto.
"Sicuramente dopo il Mondiale, non era nelle previsioni il mercato. Ripeto, il calcio è fatto così, mi ritrovo qui e spero di contribuire in entrambi i casi....di andare avanti con la maglia della Nazionale e con la maglia della Juventus. Spero in cuor mio di poter raggiungere traguardi veramente importanti. Il mio numero di maglia è il 18".

 Passando dal Napoli alla Juve, hai la sensazione che sia cambiato l'obiettivo stagionale?
"A Napoli c'era l'obiettivo di migliorare l'annata precedente. La Juventus punta sempre al massimo. La Juventus punta a vincere allo scudetto, punta ad entrare senza neanche pensarci in Champions, perciò sicuramente qui siamo uno step più avanti".

L'Inter è sempre la più forte? La Juventus può vincere lo scudetto. Lo confermi?
"Io credo che comunque la squadra da battere sia sempre l'Inter, lo sta dimostrando in questi anni. Noi dovremo essere bravi. La nostra è una squadra rivoluzionata, siamo una squadra giovane, bisogna amalgamarsi subito, seguire le indicazioni del mister e della società e poi sicuramente dobbiamo essere sempre lì a dar fastidio e poi sperare di far lo sgambetto a tutti".

Ti dispiace di non poter giocare in Europa League?
"Sicuramente, perchè io vorrei sempre giocare, perciò non poter giocare in Europa mi dà fastidio e mi dispiace. Ma andiamo avanti così. C'è una rosa ampia, dove ci sono grandi campioni. Sicuramente andremo avanti"(Redazione TuttoJuve).