Oggi e Domani - 7ª g.) Sassuolo 1 Juventus 1 (Stagione 2014-2015)

Racconti in bianconero, tra passato e presente
27.09.2018 21:10 di Michele Messina   vedi letture
Oggi e Domani - 7ª g.) Sassuolo 1 Juventus 1 (Stagione 2014-2015)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Le catastrofiche previsione di Sir Adrian Toomes, esperto in previsioni al contrario

(martedì 18 settembre 2018 ore 15,47)

“Il Milan vincente contro l’Atalanta dell’amico Gasp, mentre la Juve vincerà facilmente al Benito Stirpe e ora te lasso che vado a magna a pizza con la bimbetta bella dalle grandi bombe, mica so fesso sà! Higuain me fai morì! Godo! Godo! Godo! E Ringhio è un mago in panchina sà! L’ho detto sà! Mica so fesso sà e tu Mariuccio va via, che al mio buffet non te faccia mica entrà, c’è posto solo Don Hannesi sà! Che me sta simpatico! E ora me gioco la Roma vincente, me lo sento sà!”

Manaja ad Emiliano! Come si fa? Una delle prime regole del giuoco del calcio, è quella di non gaddiare (pavoneggiarsi) prima dell’evento, perché anche la gara con l’ultima in classifica può  riservare delle particolari e sgradite sorprese. Bisogna esultare sempre dopo l’evento, sempre dopo, mai prima! Assolutamente mai prima! Mettere il biglietto della partita su facebook, come testimonianza della propria presenza all’incontro, è stato deleterio, sbadato ed incoerente, capace solo di attirare l’odio di tutto il popolo antijuventino. Il Sassuolo non merita il posto che occupa in classifica, ha già incontrato l’Internazionale, la Rometta del Sergente Garcia, il Napule e ora la Juve. La squadra di De Francesco dalla linea italiani in campo, gioca bene, manca di esperienza. Spero tanto che si salvi e rimango come emblema dell’italianità nella massima serie. Tra Internazionale e Napule solo due italiani in campo, la Rometta ne schiera quattro, la Juve sei e il Milan di Superpippa non è pervenuto. Male endemico del calcio italiano. Nel frattempo la stampa nazionale e i canali Rai gioiscono per il solo punto in classifica tra i capitolini e i torinesi. Il campionato è finalmente riaperto e il Pupone diventa il simbolo della giusta riscossa.

A scuola c’è stata la prova di evacuazione, giornata quasi piovosa, l’insegnante si toglie gli occhiali,  per non bagnarli, prima di uscire. Arrivato nel punto di evacuazione, la pioggia scende quasi copiosa, allora decide di tornare indietro per salvare il suo prezioso quaderno di appunti. Per il resto niente da segnalare, sul sito ufficiale gli organi competenti annunciano che la prova è perfettamente riuscita.

Se n’è andato improvvisamente Marco Ansaldo, giornalista de La Stampa. Leggevo con piacere i suoi articoli nelle pagine dello sport. Sempre misurato e attento a cogliere i particolari. Credo che mi mancherà molto. Del Piero esordisce nel campionato dell’India. Veste la maglia dei Delhi Dynamos. La sua squadra pareggia a reti bianche contro il Puna City, allenata da Franco Colomba e schiera come centravanti David Trezeguet. È la prima volta, a livello di clubs, che i due giocano contro. In classe ho dato un tema sull’ebola. Dopo una mezz’ora due ragazzine hanno iniziato a litigare. Una delle due è bionda e di chiare origini meridionale, l’altra è scura di carnagione e di origini marocchine. La prima diceva all’altra di ritornare al suo paese, perché “la dobbiamo finire con tutti questi immigrati, ladri, che portano le malattie e la sporcizia.” La presunta portatrice di contagio le rispondeva dicendo che era italiana come lei e doveva crepare. Ero in mezzo a loro due, temevo che si prendessero per i capelli. Ci sarebbe mancato solo quello. Ad un certo punto la presunta italiana ha afferrato lo zaino ed è scappata via, inseguita da me, dalle bidelle e prima del cancello di uscita è stata recuperata da alcune colleghe. Al di là dell’episodio, questi ragazzi denotano una grave mancanza: non sanno dialogare tra di loro, tendono ad urlare per placare l’avversario e soprattutto non sanno ascoltare e rispettare gli altri. Mister Alessandro dice che è andata bene, visto il precedente dello scorso tra il Milan di Allegri e il Sassuolo, segnato da un poker di Berardi. La Juve non gioca male, ha un possesso palla per il 64% dell’incontro, ma non riesce a segnare più della rete del pareggio di Pogba, davvero splendida. Zaza porta in vantaggio i bianco verdi, bravo a sfruttare un errore di disimpegno dei difensori bianconeri. Non si riesce a finalizzare il tanto lavoro svolto, poi se Consigli si mette a compiere parate esaltanti, c’è poco da fare. Pirlo male, gli anni si fanno sentire e Vidal rimane ad allenarsi a Vinovo. La bella Zorba appare sempre in rete accompagnata dal suo cagnolino e al Marconi, malgrado la volontà contraria del dirigente, è ritornato il prode Attilio, detto “Carta Bollata”. Non usufruirà del giorno libero e ha già pronte tre lettere, stilate dal suo avvocato, da consegnare e far protocollare in segreteria docenti, aperta, ogni mattino, dopo le dieci e trenta. Meno male che Ogbonna non è stato ceduto, si parla del problema Llorente, bravo solo a far salire la squadra, ma non a segnare. Se si inceppa Tevez, la squadra fatica a finalizzare. Incombe la scommessa Morata e il pochissimo spazio concesso a Giovigiovinco.