Oggi e Domani - 31ª g.) Palermo Juventus 0 a 2 (Stagione 2011-2012)

Racconti in bianconero, tra passato e presente
14.02.2018 18:49 di Michele Messina   vedi letture
Oggi e Domani - 31ª g.) Palermo Juventus 0 a 2 (Stagione 2011-2012)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

                                                                    La scommessa vincente:

Qualche giorno fa parlavamo con il Macedone di Antonio Rocca, l’unico giocatore di Castrovillari, Fabio è arrivato solo in Serie B, che abbia mai calcato il palcoscenico della serie A. Il presidentissimo dall’alto della sua conoscenza personale, affermava che avesse giocato in serie A una sola stagione, io, invece, asserivo che ne avesse giocato più di una. Dato che internet funzionava male, il Macedone ha deciso di aver vinto la scommessa e così gli avrei dovuto pagare una birra.

Successivamente il discorso è caduto sul Varese di Liedholm e di Pietruzzo Anastasi. Il Macedone asseriva che avesse giocato con Bettega, la questione è stata risolta velocemente tramite i nostri ricordi. Bettega e Anastasi non hanno mai giocato insieme nel Varese. Ho aggiunto che Anastasi aveva segnato il 4 febbraio 1968, tre alla Juve di HH2, nella vittoria lombarda di 5 a 0 contro i bianconeri. Il Macedone non ci credeva e continuava a sostenere la sua tesi, aggiungendo che era disposto a tagliarsi i cugghiuni, in caso di sconfitta. È stato necessario ricorrere alla pagina del Tuttosport del 4 febbraio 2018, che riportava in una pagina l’amarcord dell’evento. Me l’aveva inviata il Vate. Il Presidente dei Presidenti l’ha letta con attenzione e solo allora ha ammesso di aver perso la scommessa. A questo punto gli ho detto che eravamo pari e patta, ma lui ha replicato: “A Birra agghiu vinta…e i cugghiuni mi pu taglià…tanto ni tengo n’ati due i riserva!” 

Tornato a casa ho consultato l’almanacco panini del 1983, quello con Bearzot con in mano la Coppa di Campione del Mondo, e ho scoperto che Antonio Rocca ha giocato in serie per due stagioni. Quindi il Macedone ha peso sia la birra che i cugghiuni. La birra gliela pago lo stesso, mentre per i cugghiuni aspetterò la discesa del Vate per deciderli come gustarli, dall’alto della sua sapienza culinaria.

È l’apoteosi, il Milan stanco della batosta del Nou Camp, perde in casa contro la Fiorentina. La rete della vittoria viola arriva negli ultimi minuti ad opera dell’ex Amauri. È la sua prima rete dall’arrivo a gennaio nel club gigliato. I ragazzi del Capitano non si fanno sfuggire l’occasione e nella ripresa liquidano con Bonucci e Quagliarella la squadra di Zamparini. Sarà felice Mirko, che ogni volta che mi incontra elogia sempre le virtù della punta di Castellamare. Il risultato ci va anche stretto, abbiamo divorato parecchie occasioni da rete, prima di sbloccare la partita su un angolo di Pirlo. Primi in classifica con un punto di vantaggio sui milanesi di Zio Fester. Mancano sette partite alla fine, il calendario è migliore per gli uomini di un Allegri nervoso e non troppo sicuro di sé. Non voglio pronunciare la parola magica, con Stefano de Il Club “La Edicola Le Arcate Una Stella per Vladimiro Caminiti”, dopo gli auguri pasquali, aver ritirato la copia di Tuttosport prenotata dalle otto del mattino, pagato le bustine per i bimbi, decidiamo di comune accordo, di non fare previsioni per il futuro che ci attende già mercoledì. Ospitiamo la Lazio in casa. Incontro rognoso. Tra i tanti sms di auguri arrivati nel giorno di Pasqua, mi è piaciuto quello di Domenico, questo è il testo: “Una colomba pasquale in vetta ci ha fatto ritornare, auguri di buona Pasqua ad uno juventino speciale”. Da segnalare anche quello di Francesco: “Dopo il nano, i professori, per noi mortali la resurrezione è lontana.” Il risultato l’ho appreso da mio cugino Franco al telefono con mia moglie, mi sono adirato perché non bisogna spezzare il cerchio delle abitudini anti sfiga: non seguo le partite in diretta e conosco il risultato molte volte il mattino dopo. È pericolosissimo. Stavamo già in vantaggio di una rete a zero, poi Happy mi ha fatto il pesce di aprile, comunicandomi il pareggio a reti inviolate, prima di maledirlo, ho capito tutto e ho evitato un definitivo sobbalzo al cuore. Il televideo mi ha rassicurato. Ho esultato portando le braccia al cielo nella solitudine della stanza di Gregorio.

Sono stati giorni intensi, i bambini erano in casa, il tempo incerto e le nuvole compagne dei nostri giorni. È venuto a pranzo mio cognato interista. Era spento a livello calcistico. Si sta tirando il Milan ed è felice per la cattiva sorte di Mancini in Inghilterra. Dopo pranzo gli ho fatto i complimenti per la vittoria del trofeo stagionale: la Champions giovanile con il nuovo allenatore Stramaccioni. Non mi ha risposto, ha chiesto la copia del giornale da leggere. Sono soddisfazioni che devono essere consumate in modo lento, magari bevendo una Tennent’s deliziosamente gelata. Il Vate al telefono mi ha parlato di una squadra decisamente in forma e mio cognato non è riuscito a trovare la copia de Il Quotidiano, dove c’era la recensione del libro di Tizian. Nel condominio il Buon Querciogli gira con gli occhiali da sole anche sotto la pioggia, il Caterino è andato ai lidi ferraresi e ritornerà martedì sera verso le 23,00. Il suono dei suoi stivali ci farà compagnia nelle ore notturne, dopo aver divorato il cioccolato Kinder avanzato dai regali degli zii. Una delle poche cose per cui vale la pena di ingrassare.