27ª g.) Lazio 0 Juventus 1 (Stagione 2017-2018)

Racconti in bianconero, tra passato e presente
05.03.2018 11:54 di  Michele Messina   vedi letture
27ª g.) Lazio 0 Juventus 1 (Stagione 2017-2018)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

                                                                     CIAO BEL CAPITANO

Minuto 92’, sono gettato sul divano, accanto Michelinho, Zio Carmine, ZIO T’ORO dell’anno 2017, ex equo con zio Già, ma con ottime possibilità di conquistare il titolo anche per l’anno in corso, dato che ha trovato i biglietti per Crotone-Juventus. La Juve del Livornese spinge sull’acceleratore, è entrato un dinamico Douglas Costa, al posto di un Lichsteiner, poco a suo agio nel ruolo di ala o esterno di attacco, senza trovare una via di accesso verso la rete difesa da Strakosha. Rugani tocca il pallone in avanti per Dybala, il numero dieci compie un tunnel all’avversario diretto ed entra in area inseguito da Parola, il quale si attacca alla maglietta, quasi a stenderlo in area, ma Omarino ha un guizzo da grande attaccante e calcia in scivolata il pallone, che si spegne all’incrocio dei pali. Esplode la gioia e per poco Michelinho non vola nel fuoco e ZIO T’ORO 2017, agghindato nel cappotto nero perde per un attimo la sua compostezza e la coppola grigia vola verso il soffitto. Gregorio e Maria Teresa sono in gita a Rimini, avvolti nella pioggia e non possono neanche uscire dall’albergo. La pioggia gelata blocca le autostrade e gli automobilisti trovano rifugio nel caffè degli autogrill, brutto messaggio in vista delle elezioni per il rinnovo delle Camere. Studio. Sul WhattsApps dello Juve Only Fan Club è apparso un video dei tifosi napoletani, dediti a gufare per il risultato della partita dell’Olimpico e felici per il pareggio finale, la voce dello speaker che annunciava la rete di Omarino ha sconvolto gli animi e ha gettato i presenti in un’angoscia esistenziale profonda, tanto che il telecronista ha restituito la linea allo studio. Povero Peppiniello e Monsieur Travin non è ancora pervenuto con un suo commento. Starà bene? Speriamo di sciogliere stamani il misterioso dilemma.  

Il racconto di questa partita termina qui, sarebbe sbagliato continuare a scrivere, dopo la notizia della scomparsa di Davide Astori, me l’ha comunicato il Vate, mentre ero a messa e ho sentito vibrare il cell in tasca. La modalità silenziosa è opportuna nei luoghi pubblici, ma non tutti la rispettano.  Davide Astori era un centrale della Fiorentina, capitano, non un fuoriclasse, ma un buon giocatore da piedi buoni, capace di imbastire l’azione. Un ragazzo amante dei viaggi e della moda, serio, generoso, sostenitore dell’associazione “Save the children”. Lascia la compagna e una figlia di due anni. Allegri, a Cagliari lo chiamava “Il Tedesco”, ha giocato nel Pizzighettone, Cremonese, Cagliari, Roma e Fiorentina, proveniva dalle giovanili del Milan e ha collezionato 14 partite in nazionale, segnando una rete all’Uruguay, nella finale del terzo posto alla Confederation Cup del 2013, fu il primo goal segnato da un giocatore del Cagliari, a distanza di quarant’anni dalle rete di GigiRRiva in Italia – Svizzera 2 a 0, del 20 ottobre 1973. Morte assurda nel sonno, ne ho parlato con Fabio, i controlli sono ogni tre mesi e talvolta la medicina è impotente davanti a certi avvenimenti fisiologici.