ESCLUSIVA TJ - Massimo Zampini: "Inter, visto che si può vincere con un rigore non dato? L'effetto Auricchio sta svanendo..."

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto Massimo Zampini, pungente giornalista romano, conduttore della trasmissione "La Juve è sempre la Juve" autore del libro "Er go' de Turone".
Massimo, che sensazione dà battere l’Inter, per giunta a San Siro e guardarla dopo anni dall’alto al (molto) basso?
"Sensazioni ben note, negli ultimi anni è il terzo 2-1 in casa loro, ormai è un classico. Anche dopo Calciopoli, d'altronde, hanno vinto solo due scontri diretti su nove giocati. Quanto alla classifica, mi sembra simile a quelle del periodo antecedente alla decisione di cambiare per via giudiziaria il corso naturale degli eventi, aiutando a vincere chi stava sempre dietro.
Piuttosto, la vera scoperta sensazionale è stata un'altra: si può vincere una partita anche con un rigore negato. Ascoltando gli interisti da una quindicina d'anni, ci eravamo convinti che non fosse possibile".
Come commenti lo striscione esposto sabato sera e tratto dall’inno dell’Inter: io non rubo il campionato ed in Serie B non son mai stato?
"Come ho scritto su vecchiasignora.com, credo si siano scordati di proseguire spiegando il motivo della mancata serie B, che poteva andare sempre in rima: "perché non mi hanno intercettato, poi non mi hanno giudicato e la prescrizione mi ha salvato".
Provocazione: preferiresti la Juve campione quest’anno, in barba ai pronostici di inizio anno o l’Inter in B?
"Nettamente Juve campione, l'Inter mi interessa poco o nulla, per me può stare benissimo in A. E' una nostra rivale un anno ogni venti, non ho motivi per auspicarmi la B".
A guardare la classifica sembrerebbe che gli strascichi Calciopoli siano finiti. Pensi che il capitolo sia definitivamente chiuso o dobbiamo aspettarci nuovi scenari?
"No, la classifica è ancora provvisoria, e l'Inter ha i mezzi per risalire. Ma certamente il grande vantaggio accumulato grazie ad Auricchio e compagnia quella estate sta pian piano svanendo".
Conte ha detto che è ora di tornare antipatici, visto che a furia di perdere la Juve stava diventando simpatica. Anche a Roma, piazza storicamente “nemica” della Juve la rivalità stava scemando oppure è ancora viva?
"La rivalità verso la Juve è sempre viva, qui a Roma. E' chiaro, negli anni di Capello si erano toccati forse i massimi storici, ma la rivale (di tutti, non solo a Roma) è sempre la Juve. Qui l'Inter può anche sottrarre loro un campionato con una sfilza incredibile di errori arbitrali di fila, come accaduto pochi anni fa, ma er go' de Turone rimane sempre il delitto più grave mai verificatosi nel pianeta".
Ci voleva uno juventino vero come Conte per scuotere l’ambiente o c’è dell’altro in questo inizio stagione?
"Conte ha grandi meriti. Comunque prosegua la stagione, lui ha cambiato mentalità, ha imposto ritmo, aggressività, ha ricordato a tutti l'orgoglio di giocare nella Juve. Erano cose che mancavano da troppo tempo. Oltre a loro, Andrea Agnelli è un vero presidente, ed era un altro aspetto che ci mancava da un po'".
Una cosa che ha colpito maggiormente di questa Juventus è il ritmo altissimo di gioco. Non hai paura che non riesca a reggere tutto l’anno?
"Sì, probabile che la squadra cali col passare della stagione, arriveranno le prime sconfitte, e con loro le polemiche. Ma è proprio lì che si vedrà la capacità dell'ambiente (da Conte a Marotta, per finire a noi tifosi) di reagire, senza ammosciarsi come regolarmente accaduto negli anni passati".
E’ il Milan la vera antagonista della Juve per lo scudetto?
"Semmai, è la Juve l'antagonista del Milan, che è nettamente favorito. Ma Napoli, Lazio e compagnia non sono da meno, si vedrà a fine anno".
Cosa manca a questa Juve? Mercato?
"Manca qualche cessione, perchè una rosa con 7-8 attaccanti, senza giocare le Coppe, è potenzialmente pericolosa per malumori vari. Poi da aggiustare il reparto difensivo, da anni urge un grande centrale, che sappia anche fare salire la squadra".
Ivan Zazzaroni in una recente intervista a TuttoJuve.com ha ipotizzato una possibile uscita di Del Piero prima di giugno. Come vedi la gestione del capitano a riguardo?
"Beh, con tutto il rispetto, ascoltare un pronostico di Zazzaroni sulla Juve e su Del Piero mi pare un po' eccessivo. Sono un delpierista assoluto, come ogni vero juventino, ma a 37 anni credo che sia comprensibile che si tratti dell'ultimo anno in bianconero. E, tralasciando il mito, che resterà nella memoria di tutti i tifosi, credo che Conte faccia bene a utlilizzarlo quando e come crede: per una partita intera, un tempo, cinque minuti o mai. Con un grazie infinito a Del Piero, per il passato e anche per il presente".