ESCLUSIVA TJ - Fabio Germani (Italia bianconera): "La Juve più entusiasmante mai vista. Lo stadio? Gli avversari lo patiscono. Con lo Scudetto spero in un rinnovo di Del Piero"

Fabio Germani, ex referente del tifo organizzato bianconero e fondatore dell’organizzazione no-profit "Italia bianconera" racconta le sensazioni al termine di un campionato esaltante e forse irripetibile. In esclusiva per TuttoJuve.
Fabio Germani, Alex Del Piero domenica solleverà la coppa del campionato di Serie A. Facciamo un salto indietro di qualche giorno, a domenica scorsa. Come l’hai vissuta?
“Per scaramanzia avevo deciso di non andare a Trieste, così l’ho guardata a casa da solo, con grandissima sofferenza. Poi la gioia e l’urlo liberatorio, tanto da svegliare la mia famiglia! Mi sono messo a piangere di gioia pensando anche agli altri tifosi che dopo aver subito prese in giro negli ultimi anni, a sentirsi dire che rubavamo e che non vincevamo più, possono finalmente essere orgogliosi dei propri colori. Vedere un’ondata bianconera a festeggiare a Torino e tutta quella gente a Caselle ad accogliere i ragazzi al ritorno da Trieste era il segno di quanto la gente desiderasse questa cosa”.
Qual è stato per te il segreto vincente di questa Juve?
“Il mix perfetto Agnelli-Conte-Juventus Stadium. La famiglia Agnelli che ritorna alla presidenza, il capitano di grandi battaglie in panchina e un impianto all’avanguardia come il nostro ci hanno dato la marcia in più”.
A proposito di Juventus Stadium: tu di stadi ne hai girati tanti e ne hai visti anche ben 4 solo della Juve. A campionato chiuso, quanto davvero ha influito?
“Posso dire con orgoglio che sento lo Juventus Stadium casa mia. Sei davvero a contatto con i giocatori ed è il 12° uomo in campo. Davvero si percepiva come le squadre avversarie patissero questo stadio”.
Come impatto a quali stadi può essere paragonato?
“Direi che gli stadi inglesi sono a quel livello”.
E il Delle Alpi, per sedici anni casa della Juve?
“Per me rimane uno stadio che mi ha dato tante soddisfazioni e gioie. Certo, come impianto era brutto, con quella pista di atletica che riduceva la visuale…”
L’Olimpico?
“È stato modificato ma non era ancora ad personam. Di certo non al livello dello Juventus Stadium, che è davvero lo stadio per le famiglie, per tutti. E il fatto che la Juve sia arrivata prima rispetto alle altre Società e che le altre impiegheranno si e no dai 3 ai 5 anni per averne uno simile è un motivo d’orgoglio”.
Senza una squadra all’altezza neanche uno stadio simile può garantirti lo scudetto. Tu avresti scommesso su questa Juve a inizio anno?
“Io avrei scommesso soprattutto su Conte. E dopo sulla squadra. Sapevo delle grosse difficoltà che c’erano, del dover ricostruire praticamente tutto. Conte è stato la marcia in più, ma bravo il presidente Agnelli ad averlo scelto e Marotta ad aver portato Pirlo a parametro zero, Barzagli a pochissimo, Vidal a soli 10 milioni".
È la Juve che ti ha entusiasmato di più?
“Si. In 37 anni questa è la Juve che mi è piaciuta maggiormente”.
Questa squadra la si paragona spesso a quella di Lippi
“Per me è persino più forte”.
Come giocatori, chi ti ha particolarmente entusiasmato?
“Pirlo devastante soprattutto nei primi tre quarti della stagione. Impressionante nel finale Bonucci”.
Domenica sarà l’ultima partita di Del Piero a Torino. Previsto qualcosa?
“Beh, non è l’ultima partita in assoluto di Del Piero. Ricordiamoci la finale di Coppa Italia a Roma. Lui ha esplicitamente detto che non bisogna fargli nulla domenica. Qualcosa la Juve farà, non sicuramente domenica perché si festeggia il campionato vinto”.
Qual è la tua opinione in merito all’addio del capitano?
“Siccome abbiamo vinto lo Scudetto che non arrivava da anni sono dell’idea che meritino tutti la conferma e più che mai Del Piero. Dopo un evento così eccezionale sarebbe meglio che le parti in causa facessero un passo indietro e si arrivasse al rinnovo”.
Capitolo terza stella: la Juve si è mostrata ferma nella sua posizione esponendo la bandiera in sede e il tricolore allo stadio con ben esposto il numero 30
“Dico solo questo: grazie Presidente, non avrei saputo fare di meglio”.