ALESSIA TARQUINIO: "Pirlo insostituibile, non mi aspettavo una vittoria così netta della Juve con il Milan"

Per chi era volto di Milan Channel prima, e apprezzata bordocampista di SKY SPORT ora, non può essere difficile smascherare le marachelle rossonere. Sempre a contatto col rettangolo verde, con i sospiri e gli sguardi al cielo.
Alessia Tarquinio è questo e tanto di più, come il Milan del resto per sua stessa ammissione.
Milan sconfitto a Torino, più nettamente di quanto non dica il risultato: cronaca di un “massacro” annunciato?
“Non annunciato e non prevedibile. Partite come Juventus - Milan hanno una storia a parte nel film del campionato. Molto spesso più che gli uomini, gli schemi, sono le motivazioni a fare la differenza. Ecco, a Torino la Juventus ne ha avute di più, e con delle gambe molto veloci! Il ritmo elevato, abbinato al pressing asfissiante, ha immediatamente stroncato il Milan che ha subito e non è riuscito ad impostare e ripartire. Se poi gli uomini che solitamente sono un punto di riferimento hanno la serata storta, penso soprattutto a Seedorf e Ibrahimovic, c'è poco da fare”.
Pirlo in maglia bianconera e Nocerino con quella rossonera: c’è qualcosa che non va?
“È il mercato! Il Milan ha fatto una scelta decisa, sicuramente sofferta ma ponderata. Inutile rinnovare un contratto ad un giocatore considerato anziano... avessero, tutti i vecchietti, i suoi piedi! L'errore è pensare che la carta d'identità e il fiato possano valere più del talento. Nocerino è un buonissimo giocatore, più di rottura che di costruzione come Pirlo. Non gli si può chiedere di fare il regista, nessuno nella rosa del Milan può sostituire Andrea”.
Aquilani, ex Juve, acquisto più costoso dell’estate, è rimasto in panchina novanta minuti in una partita di cartello: bocciatura o equivoco tattico?
“Ecco, l'unico che può avvicinarsi per caratteristiche tecniche a Pirlo è proprio Aquilani. Ma evidentemente nell'idea di gioco di Allegri una figura così non serve. La scelta, tecnica, è stata quella di mantenere il solito modulo e gli stessi uomini con un centrocampo più muscolare. È troppo presto per parlare di bocciatura, anche se l'ex juventino potrebbe averla vissuta come tale. A risollevargli il morale ci penserà la Nazionale”.
l tener fuori Inzaghi, ex juventino, dalla lista Champions significa averlo messo tra i partenti?
“Inzaghi è troppo legato al Milan e il Milan a lui. È impensabile credere che possa andare via o essere mandato via. Allegri ha dovuto fare una scelta e non l'ha potuta fare con il cuore ma con i dati alla mano. Non puoi inserire nella lista un giocatore che arriva da un lungo infortunio. Pippo troverà sicuramente il suo spazio”.