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Antonio Nocerino: "Juve top club, ma la coppa non salva la stagione. Sì al riscatto di Kean e ai giovani come Fagioli, punterei su Berardi. Su Chiellini..."

11.05.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Antonio Nocerino: "Juve top club, ma la coppa non salva la stagione. Sì al riscatto di Kean e ai giovani come Fagioli, punterei su Berardi. Su Chiellini..."
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© foto di Giacomo Morini

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero nella stagione 2006/2007, Antonio Nocerino, per parlare approfonditamente del periodo in casa bianconera e non solo:

La finale di stasera è l'atto conclusivo di una stagione piena di alti e bassi per i colori bianconeri. Quale è il tuo giudizio?

"Per me non è stata una stagione esaltante, la Juve insieme all'Inter possiede la rosa più forte di tutta la Serie A. Si parlava di vittoria dello scudetto, invece arriverà con tutta probabilità il quarto posto. L'annata non è positiva, non sugli standard abituali. Non c'è mai stata continuità di risultati".

La vittoria della Coppa Italia potrebbe essere un'ancora di salvataggio in tal senso?

"Vincere un trofeo è senza ombra di dubbio molto importante, ma non può nascondere gli errori. Il bilancio stagionale rimarrà sempre negativo. La Juve è troppo più forte per fare un'annata del genere".

Che cosa può esser mancato a questa squadra? Perché ha fatto così male?

"La Juve, a differenza degli altri club, non ha saputo risolvere i problemi e gli imprevisti. Ciò non è mai avvenuto quest'anno, ma la vera forza di questa squadra è sempre stata quella di ricompattarsi nei momenti più difficili. E' stata una stagione troppo altalenante, il vero handicap è di aver perso troppi punti all'inizio. Ed è stata nella prima parte di campionato che Milan, Inter e Napoli sono riusciti a creare il gap".

Prima della sconfitta con l'Inter, però, la Juventus aveva ottenuto in campionato sedici risultati utili consecutivi. La continuità di risultati di cui parlavamo poc'anzi, in realtà, c'è stata.

"Sì, ma parliamo della parte finale della stagione. Si è trovata a rincorrere per tutto il campionato, ad un certo punto è stata anche distante di tanti punti dalla vetta. Mister Allegri è uno specialista nelle rimonte, anche col mio Milan riuscì a raggiungere la Champions dopo una falsa partenza (stagione 2012/13 ndr). Ma per la Juventus, arrivare terzi o quarti, è il minimo".

Quindi è giusto ripartire da Massimiliano Allegri?

"Penso che verrà rispettato il contratto quadriennale firmato in questa stagione. La speranza è che già dall'anno prossimo possa fare un gran campionato, così da rendere ancora più avvincente la Serie A. Nel mercato di gennaio sono arrivati degli investimenti importanti come Vlahovic e Zakaria, anche se il serbo non si è ripetuto sui livelli della Fiorentina a livello realizzativo".

E gli investimenti avverranno anche la prossima estate. Ci sono giocatori particolari in grado di rinforzare questa rosa?

"La Juve è un top club, in grado di comprare tutti i campioni che vuole. Ciò che manca, rispetto agli altri anni, è lo zoccolo duro italiano. E' così che costruisci un'identità e avvii un ciclo vincente. La maggioranza dei successi bianconeri sono arrivati così, lo dice la storia. Se dovesse andar via Giorgio (Chiellini ndr), prenderei un difensore come Bastoni o Acerbi proprio per il discorso che facevo. Riscatterei Kean e darei fiducia ai giovani dell'U23, che stanno crescendo bene, a Rovella, Fagioli o Ranocchia che sono molto talentuosi e di prospettiva".

Miretti è stato titolare nelle ultime due partite di campionato, forse qualcosa si inizia ad intravedere.

"E' senz'altro un passo in avanti, ma deve diventare un'abitudine e non un'eccezione. I giovani, se sono bravi, devono giocare a qualsiasi età. Dobbiamo togliergli da dosso l'etichetta dell'inesperienza, l'unico modo per acquisirla è scendere in campo con continuità. In Inghilterra ci sono ragazzi di vent'anni che hanno già una decina di presenze in Nazionale, da noi non succede ancora questo. Devono crescere con tranquillità, senza troppe pressioni. Anche in Italia ci sono giovani all'altezza. E anche le iper valutazioni non fanno il loro bene: non puoi valere 40mln dopo due partite buone".

Purtroppo al giorno d'oggi manca davvero la pazienza.

"Ed è sbagliato, perché si può crescere solo in questo modo. Sicuramente avere accanto dei giocatori d'esperienza aiuta, è successo anche a me nella Juventus, I miei punti di riferimento erano Nedved e Camoranesi, ero sempre accanto a loro per imparare. Ci vuole tempo, pazienza, ma anche grande fiducia. Il giovane deve iniziare a giocare dall'inizio, non solo nelle partite finali in cui non conta più il risultato. Ci sono dei prospetti interessanti in Italia, per me non ha senso andare a spendere una barca di soldi per acquistare quelli degli altri campionati. Bisogna potenziare il lavoro delle Academy, quando giocavo in Inghilterra ero sempre molto meravigliato dalla loro mentalità".

Quale era? Che cosa ti impressionava di più?

"Giocavano una partita in prima squadra, e il giorno dopo tornavano ad allenarsi nelle academy come se nulla fosse successo. Nessuno si montava la testa, nessuno sopravvalutava il loro valore. Bisogna partire da qui e fare un grande lavoro, perché sono i ragazzi di oggi a rappresentare il futuro".

Tornando a quali giocatori potrebbero rinforzare la Juve, su quali giocatori investiresti?

"Come dicevo, è molto importante tornare a costruire lo zoccolo duro italiano. Ci sono due giocatori che vedrei bene in bianconero: Berardi e Raspadori. Sono due giocatori all'altezza della Juventus, ma il primo potrebbe essere l'esterno che il club sta cercando in questo momento".

L'ufficialità, con tutta probabilità, arriverà tra qualche giorno, ma Giorgio Chiellini saluterà la Juventus e proverà un'esperienza in America. Dove lo vedresti bene?

"Los Angeles, Miami o Vancouver, per me può giocare dappertutto. E' devastante, impressionante, fa ancora la differenza. Lui è talmente intelligente da voler provare una nuova esperienza di vita, d'altronde l'inglese lo parla davvero molto bene. Mi è già venuto a trovare in America, forse sarà la volta buona che lo vedrò di più (sorride ndr). Il 'Chiello' è una risorsa per il nostro calcio, lo vedo bene come futuro dirigente bianconero. Sono sicuro che lo 'Stadium' lo applaudirà e lo tributerà come dovrà. E' stato uno dei più grandi difensori della storia della Juventus".

Si ringrazia Antonio Nocerino per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.