Juve, tra gli errori di Pirlo e l'involuzione di Dybala: e Ronaldo diventa indispensabile anche per vincere con il Benevento

29.11.2020 11:30 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Juve, tra gli errori di Pirlo e l'involuzione di Dybala: e Ronaldo diventa indispensabile anche per vincere con il Benevento
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"La Juventus più brutta della stagione". Molti tifosi bianconeri avranno ripetuto questa frase già diverse volte nel corso di questo inizio di avventura di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera: e in effetti, nonostante la Juve sia imbattuta in campionato, ed abbia perso in Champions League solo contro il Barcellona, i punti persi sulla via dello scudetto sembrano essere già troppi, e le prestazioni della squadra non sono assolutamente incoraggianti. Ieri pomeriggio, a Benevento, abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero difficile da digerire, non solo per il risultato (ci può anche stare un pareggio in trasferta, ci sono anche gli avversari in campo, che danno tutto e vanno sempre rispettati), ma per il modo di giocare di una squadra che viaggia a 2 all'ora, e che ha grossi limiti a livello caratteriale e di personalità. La Juve raramente riesce ad imporre il proprio gioco, e l'impressione, da fuori, è che Pirlo non riesca a dare quella carica emotiva ai suoi nei momenti di difficoltà dalla panchina.

Il tecnico bianconero, anche ieri, si è reso protagonista di errori prima e durante la partita con i campani: anzitutto la gestione di Cristiano Ronaldo. Ovvio, una squadra del calibro della Juventus può e deve vincere una gara come quella di ieri, contro un avversario nettamente inferiore, anche senza CR7, ma, probabilmente, il giorno di riposo da concedere a quello che è il leader tecnico e carismatico della squadra doveva essere un altro, magari mercoledi, quando la Juve, già qualificata agli ottavi di Champions League, affronterà la Dinamo Kiev. Al momento, purtroppo, la Juventus non può fare a meno del suo giocatore migliore neanche per battere il Benevento, e questo la dice lunga non solo sull'operato del tecnico, che è alle prime esperienze in panchina e che sta cercando, nei limiti del possibile, di imparare il mestiere nel più breve tempo possibile, commettendo tutti gli errori del caso (il cambio Chiesa-Bernardeschi o Ramsey titolare per Kulusevski), ma anche, e soprattutto, su quello di una dirigenza che ha scelto Pirlo, e che, sul mercato, ha operato non al massimo. Alla Juventus mncano un grande centrocampista e un'altra punta per poter competere non solo in Europa, ma anche per lo scudetto, che, ad oggi, resta un traguardo lontano.

Tornando all'indispensabilità di Ronaldo: è l'altra faccia di una medaglia che mostra l'involuzione, tecnica, fisica e caratteriale di Dybala. L'argentino non riesce a cogliere le occasioni che Pirlo gli sta concedendo, non riesce a dimostrare di essere quel campione in grado di prendersi la squadra sulle spalle: lento, impresentabile dal punto di vista fisico, a tratti svogliato, forse anche per la vicenda riguardante il rinnovo, Dybala sta diventando un caso. A 27 anni il "nuovo Messi" deve capire cosa vuole fare da grande: le qualità tecniche non si discutono, ma la difficile collocazione a livello tattico, unita alle pretese a livello economico per il rinnovo potrebbero spingere ad una cessione a fine stagione che, probabilmente, verrebbe poco rimpianta, soprattutto qualora dovesse arrivare un attaccante più decisivo nei momenti importanti. E ieri, a Benevento, a dispetto della cornice e dell'avversario, era un momento importante della stagione della Juventus.