PEETERS: "Ho avuto paura di morire, la Juventus mi ha aiutato tanto. Sogno di tornare a giocare in Serie A"

30.09.2023 21:45 di Martino Cozzi   vedi letture
PEETERS: "Ho avuto paura di morire, la Juventus mi ha aiutato tanto. Sogno di tornare a giocare in Serie A"
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Daouda Peeters, centrocampista di proprietà della Juventus in prestito al Sudtirol, è tornato a giocare dopo due anni di stop a causa della sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia che colpisce il sistema nervoso periferico. Questo il suo racconto a Cronache di Spogliatoio: "Ho avuto paura di morire. Sono sempre stato in salute, poi da un giorno all’altro è cambiata ogni cosa. Un giorno in allenamento le mie gambe hanno smesso di funzionare. Sono caduto e non riuscivo più a camminare, non sentivo più niente. Il momento più brutto della mia vita è cominciato dal nulla, perdevo equilibrio e forza nella corsa e nel tiro". 

Non ho visto la luce per tanto tempo: "Ho rischiato di non poter riprendere a camminare, sono stato due settimane bloccato a letto. In tre giorni ho perso completamente l’uso delle gambe. Non senti i piedi, il nulla dalla vita in giù. Sai poi non esiste una cura, quindi ci puoi fare molto. Se non pregare. E nessuno ha mai capito la causa della mia malattia. Pero poi piano piano c’è l’ho fatto ed è iniziata una lunga riabilitazione, ma ti confesso che per tanto tempo che non ho visto la luce. Pensavo fosse finita. Anche se i dottori ti dicono che ce la farai, non è facile convincersi mentalmente che sarà così e che andrà tutto bene".

La paura: "Ho avuto paura, non lo nascondo. Anche la Juve mi ha aiutato tanto, ho sentito tanta vicinanza da parte di tutto il mondo del calcio. Il problema è stato anche mentale. È difficile accettare che sia successo a te e chiedi perché. Mi ha fatto tanto bene parlarne. Ricevo tanti messaggi di ragazzi che mi chiedono di raccontare la mia storia, magari per avere una speranza e un esempio di ce l’ha fatta".

I messaggi: "Ho chiamato mia mamma appena finita la partita (contro la Ternana, quando è tornato a giocare, ndr). Lei è una di quelle persone che ha seguito ogni passaggio della mia guarigione. È stato meraviglioso tornare a sentirsi calciatore. Ho ricevuto tantissimi messaggi. Il più bello? Uno molto lungo di Lukaku. Mi ha dato molta forza. Anche uno di Danilo, che è stato mio compagno alla Juventus".

L'esordio con la Juventus: "È stato il giorno più bello della mia vita. Avevano già vinto lo scudetto, ma sai cosa vuol dire per un ragazzino esordire accanto a gente come Cristiano Ronaldo, Dybala o Chiellini? Sono stato anche il primo belga della storia della Juventus. È stato come vivere un sogno. Quello che ti impressiona più di tutti è Paulo. Non sbaglia mai la giocata, te la dà sempre pulita. A volte in allenamento faceva delle cose che mi chiedevo ‘ma come ha fatto?’. Sembrava di stare alla PlayStation".