Morina: "Juve slegata e società poco chiara. Spalletti deve cambiare qualcosa"

L’ex arbitro Ezio Morina, intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera durante RBN Café, ha analizzato il momento difficile della Juventus, reduce dal terzo pareggio consecutivo e da una prestazione deludente al Franchi.

“Capisco lo sconforto dei tifosi, ma non bisogna mollare mai”, ha esordito Morina, che però punta il dito verso i vertici societari: “In un momento come questo bisogna guardare ai piani alti. Abbiamo un amministratore delegato tuttofare, Comolli, che dice di non leggere di calcio e di prendere i giocatori attraverso un algoritmo. È impossibile fare paragoni con Marotta. E poi c’è Chiellini: nessuno ha ancora capito quale sia il suo ruolo reale”.

Morina critica anche alcune scelte di mercato: “Openda è costato molto, forse perché l’algoritmo lo riteneva un grande acquisto. Ma la Juve oggi è una squadra slegata. Spalletti è un tecnico esperto, ma si ritrova a far giocare gli stessi uomini di Tudor. Potrebbe pensare a un cambio radicale di sistema”.

Sul match contro la Fiorentina il giudizio è severo: “Molti errori, troppi giocatori deludenti, soprattutto quelli che dovrebbero costituire la spina dorsale della squadra. Yildiz ha disputato un’altra gara opaca, Thuram avrebbe bisogno di riposare anche se non capisco come possa essere già stanco”.

Morina si sofferma anche su Di Gregorio: “L’ho sempre difeso, ma sul tiro di Mandragora perché toglie la mano? È l’ennesimo gol incassato da fuori area. Preoccupa. Kelly mi è sembrato leggero, poco sicuro: spero ritrovi le buone prestazioni”.

Infine, un avvertimento in vista dell’impegno europeo: “Se domani a Pafos non si vince, uscire dalla Champions sarebbe giusto”.

Sul rapporto tra Spalletti e Gatti: “Gatti è un passionale, carica la squadra, vive la Juve. Non credo sia permaloso o che ci siano frizioni”.