Maifredi a TMW Radio: "Una Juve senza coppe non è Juventus. Allegri? Lavoro sotto la media"

29.11.2023 21:50 di  Marta Salmoiraghi  Twitter:    vedi letture
Maifredi a TMW Radio: "Una Juve senza coppe non è Juventus. Allegri? Lavoro sotto la media"
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Luigi Maifredi, ex allenatore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio durante la trasmissione 'Piazza Affari' dove ha commentato la stagione dei bianconeri, l'operato di Massimiliano Allegri e la nuova gestione della Juve dopo gli Agnelli.

Queste le sue dichiarazioni:

"La panchina della Juventus. Allegri con un altro anno di contratto. Come valuta il suo lavoro in questa stagione? E Conte rappresenterà il futuro?
“Il lavoro di Allegri è sotto la media. Senza essere drammatici o cattivi, sta facendo il compitino. Il campionato è molto lungo. Vediamo come andrà avanti e tireremo le somme”.

Perché proprio ora queste voci?
“Non bisogna dimenticare il pregresso. Sta scontentando i tifosi da anni questo tipo di gestione. Il cambio è qualcosa che vorrebbero tutti. Allegri è uno navigato, pure abbastanza fortunato, quindi potrebbe lo stesso vincere il campionato. Credo che sia difficilissimo: credo che l’Inter sia la squadra più forte da anni e che abbia raccolto poco. Potrebbe essere l’anno buono dei nerazzurri”.

Lei fu etichettato in carriera, un po’ come Allegri che oggi - differentemente da lei - è etichettato. Fa il bene degli allenatori avere una “nomea”?
“Non è l’etichetta che va guardata, bensì quel che va proposto. Allegri è stato un magnifico coordinatore di campioni: manca inventiva e capacità di migliorare calciatori. Aveva i quattro difensori più forti del mondo, il regista più forte al mondo. Nei cinque scudetti consecutivi aveva una rosa pazzesca: pensavo che l’Allegri bis facesse vedere un allenatore più bravo ad addestrare che a gestire”.

I risultatisti, quando si parla di loro, tirano sempre fuori il curriculum. Va un po’ contestualizzata questa situazione?
“Io lo dicevo quando vincevo e lo dico ora. L’allenatore bravo non è quello che vince, bensì quello che migliora i giocatori”.

Un anno di gestione juventina senza Andrea Agnelli. Che voto dà alla dirigenza attuale?
“Quando la Juve ha cambiato Agnelli aveva dei problemi da sanare. La società si sta inserendo in un regime di regolarità finanziaria, per poter rientrare nelle Coppe. Una Juve senza Coppe non è Juventus. È sulla strada per tornare quel che era. Allegri in tutto questo è stato il parafulmine perfetto per far passare la tempesta”.

Lei si è detto il Papa Luciani del calcio. Che intendeva?
“Ero arrivato ad essere il migliore, ma lo sono stato per poco. Sono stato diverso dagli altri e non sono stato accettato. Volevo un calcio allegro, mentre a quei tempi andavano avanti gli inventori del calcio dalla fronte corrucciata. Sacchi è stato bravo a promuovere una rivoluzione che era stata immaginata in primis da Berlusconi”.

Chiesa e Vlahovic. C’è qualcuno che dice che il serbo ha delle responsabilità sul suo rendimento non ottimale. Le piace Chiesa seconda punta?
“Va affinato sicuramente Vlahovic, per quanto riguarda alcune abilità individuali. Il settore tecnico della società e i collaboratori di Allegri devono lavorare su questo. Chiesa è un fantastico giocatore di fascia. Se lo metti al centro qualche gol lo fa, ma non è il suo ruolo”.