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TJ - BRAGHIN: “Biella è un posto bellissimo e siamo felici di iniziare questa nuova avventura”. SALVAI: “Spostarci vuol dire rappresentare la maglia bianconera in un’altra città”

28.09.2023 17:29 di  Camillo Demichelis  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - BRAGHIN: “Biella è un posto bellissimo e siamo felici di iniziare questa nuova avventura”. SALVAI: “Spostarci vuol dire rappresentare la maglia bianconera in un’altra città”
TuttoJuve.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Stefano Braghin e Cecilia Salvai hanno parlato nella conferenza stampa di presentazione dello stadio La Marmora di Biella. TuttoJuve.com ha seguito l'evento in diretta: 

Inizia a parlare Stefano Braghin: 

"Voglio ringraziare il comune di Biella per l’invito e per l’opportunità che ci dà. Siamo molto felici e contenti di poter iniziare questa nuova collaborazione. Ne è nata in fretta. All’inizio sembrava un’impresa impossibile e invece è stata l'esempio di come si può correre quando c'è la volontà di entrambe le parti e con entusiasmo si possono raggiungere i traguardi. Siamo arrivati in tempo e abbiamo un impianto grandissimo e funzionale, pronto per la prima giornata di campionato che sarà domenica. Nel tempo speriamo che questa collaborazione possa proseguire e soprattutto che i cittadini di Biella possano vivere la Juventus Women come parte del territorio e vedere un calcio che non sempre può essere visto da vicino. Questa collaborazione è nata dopo la chiusura del campo di Vinovo per le partite ufficiali e ci permette un miglioramento perchè giocheremo su un campo in erba naturale anche perchè ci alleniamo abitualmente sull’erba naturale. Poi a livello internazionale le calciatrici prediligono l’erba. Chi frequentava abitualmente Vinovo sa che la capienza era limitata mentre qui avremo una tribuna di tutto rispetto. Dalle necessità nascono miglioramenti. Siamo contenti di poter avere questo stadio storico. Racconto un aneddoto personale: essendo di Ivrea ho vissuto derby interessanti qui, ho un bellissimo ricordo di queste domeniche, a maggior ragione per me è un piacere". 
 

Come è nata questa scelta? 
"
C’era concorrenza nelle richieste. Il comune di Biella è stato più flessibile e pronto ed è passato dall'interesse ai fatti. Ha avuto una miglior predisposizione ad essere operativo e aperto ad iniziare i lavori. Non c’era, quindi, un motivo per non proseguire".

Quali sono i vostri obiettivi? 
"Qui alla Juventus quando si arriva secondi si è già perso".

Quali gare giocherete qui a Biella? 
"A Biella giocheremo solo le partite ufficiali. Sabato, però, faremo qui la rifinitura per mostrare alle ragazze l’impianto".

Novita sugli orari delle gare?

"Gli orari delle partite vengono fissati dalla FIGC sulla base delle scelte televisive. Una gara è in chiaro sulla Rai ogni settimana, solitamente sarà domenica alle 18. Il palinsesto Rai è poco flessibile. Le altre gare verranno trasmesse da DAZN e si cercherà di evitare la contemporaneità delle gare in modo che tutti possano fruirne. In questo caso è alle 18, ma potrebbe essere anche alle 15 o alle 12.30, penso si deciderà ogni tre giornate. Non sarà un orario definitivo".

Non potevate spostarvi alla Continassa? C'è l'idea di costruire un mini stadio?

"La Continassa non è adeguabile per un tema di omologazione, il resto della struttura è pensato per fare degli allenamenti e mancano tanti requisiti. Il calcio femminile professionistico è equiparato ai professionisti. Vinovo sarà per le giovanili. Si parlava di stadio per le Women e la Next Gen prima del Covid, non è un argomento chiuso, ma accantonato, progetto a medio termine. Da qui ad allora difficilmente ci sposteremo. Per almeno due o tre anni non giocheremo a Vinovo".

Come mai vi siete spostati da Vinovo?

"Il tema principale di Vinovo è l’illuminazione. I parametri richiesti dalle televisioni per acquistare i diritti tv sono molto distanti da quelli di Vinovo. Si sarebbero dovuti fare interventi strutturali, i Led vanno proporzionati all’area. Principalmente l’illuminazione, anche le certificazioni del manto sintetico. Era richiesto un intervento drastico, evidentemente Vinovo nel 2006 è nato come casa del settore giovanili, non per gare da campionato professionistico di massima serie, poi ci siamo adattati perché i regolamenti lo consentivano, ma sarà difficile intervenire su Vinovo".

Inizia a parlare Cecilia Salvai: 

"Il direttore Stefano Braghin ha già detto tutto. Da giocatrice che ha vissuto la Juve dal primo giorno, lasciare Vinovo è come lasciare casa. È un po' come se dovessimo traslocare. Vinovo è stata casa nostra per sei anni, abbiamo vinto tante partite e qualche trofeo, ma questa per noi penso che possa essere una bella opportunità. Per noi giocatrici spostarci, significa poter rappresentare questa maglia e questi colori in un'altra città. Noi avremo il compito di cercare di far innamorare chi ancora non ci conosce e stimolare sempre più persone a venire a vederci. Ho saputo che per la prima gara c’è stata una risposta molto positiva, questo mi rende orgogliosa perchè per noi giocatrici è importante e vogliamo di farvi innamorare di questo sport, ma anche di far innamorare la gente di questa maglia che indossiamo quotidianamente. Questa per noi sarà una sfida. Poter giocare sull'erba naturale è fondamentale per una squadra come la nostra. Le giovani magari non si rendono ancora conto ma sono contenta di avere questa opportunità di poter giocare uno stadio con capienza maggiore e sono sicura sarà un bel viaggio che inizierà domenica. Cercheremo di portare sempre più persone a vederci. Inoltre voglio invitare chi ancora non l’ha fatto a venirci a vedere domenica. Cercheremo di fare il nostro dovere e di regalare al pubblico la prima vittoria in casa".

Siete pronte ad avere dei nuovi tifosi?

"Domenica mi auguro di non vedere neanche un seggiolino vuoto. Le tribune piene a prescindere dal numero degli spettatori per noi è una carica in più ed è stimolante. Sapere che ci sono persone lì per vederci vincere è uno stimolo in più. Questo sentimento e questa sensazione l'ho provata a Vinovo dove i posti erano limitati, ma anche allo Stadium quando c'erano 40 mila persone per noi. È una bella sensazione, è un orgoglio e mi auguro sia cosi in casa. È  un grande stimolo vedere la tribuna piena".

Quanto è dfficile conciliare lo studio e lo sport?

"Dal giorno dopo la laurea ho pensato che mi stavo già annoiando. Ho sempre studiato e giocato insieme e non è mai stato semplice, però era un percorso che volevo finire. Quando c’è volontà e ambizione ognuno con i suoi tempi e la sua strada può riuscirci. Serve forza di volontà come in tutto quello che si fa nella vita".

Come vedi la crescita del movimento calcistico femminile?

"Il nostro percorso è iniziato dopo rispetto ad altri paesi. Da qualche anno c’è stata una grande crescita soprattutto dopo il Mondiale. Il movimento sta continuando a crescere, la volontà non deve mancare, non ci si deve accontentare anche quando si raggiungono traguardi storici come il professionismo. Per noi un momento di orgoglio e motivazione, ma non ci si deve appoggiare su questo per dire che va bene così, si rischierebbe di cadere in errore. Ci vuole la volontà di crescere con tutti gli investimenti del caso. Il nostro percorso è partito dopo quindi tra qualche anno si parlerà diversamente di calcio femminile in Italia".

I tifosi vi seguiranno anche a Biella...

 "Era scontato che i nostri tifosi continuassero a seguirci. Ho visto la loro crescita e rappresentano per noi un motivo di grande orgoglio, sono molto legati a noi come noi lo siamo a loro. Ci sono sempre anche nelle trasferte più lontane. L’auspicio è che continuino a seguirci, ma non ho dubbi che lo faranno. Lasciamo Vinovo in eredità alla nostra Primavera da questa stagione. Mi auguro che chi non riesce a seguirci qua a Biella vada a vedere loro. Le nostre ‘bimbe’ sono il futuro della nostra squadra e speriamo che possano vincere tanto quanto abbiamo fatto noi. Le Women si possono continuare a vivere attraverso loro".