La Stampa - I tormenti di Conte

Su La Stampa: "I tormenti di Conte". Sarà stata quella macchia d'azzurra che l'ha tenuto sospeso o sarà stata la spinta emotiva ricevuta da sua moglie, Elisabetta, che gli ha ricordato il panorama, il clima, l'affetto e questo mondo incantato; saranno state le parole di Lukaku, con il quale non conviene «litigare», e poi quelle di Lele Oriali, che sa come toccare le corde del cuore; o vai a capire cos'altro possa essere successo, tra la serata lunedì in cui l'addio andava considerato scritto ascoltando De Laurentiis («auguro a Conte tutti i successi che merita») e il pomeriggio del martedì.
O magari no, c'è dell'altro, senza mischiare il sacro con il profano: perché al Vaticano, nell'udienza con Papa Leone XIV, magari Antonio Conte può avere avuto una folgorazione, pur senza essere sulla via di Damasco, ed aver pensato: ma chi me lo fa fare? La moglie, lo staft, Oriali e i giocatori spingono perché resti in azzurro. E pazienza se ad un certo punto sembrava fosse finita, si può sempre rifare un passo indietro per farne due avanti. Era da un bel po' che pareva non avessero nulla da dirsi lui e De Laurentiis, non ci sarebbe stato bisogno di maghe per infilarsi nel summit pomeridiano - tre ore a chiacchierare - quando invece Conte ha spiazzato Adl, l'ad Chiavelli, il ds Manna, il vicepresidente Edoardo De Laurentiis e il manager Sinicropi: «Sarebbe il caso di riflettere ancora».