Il punto fermo si chiama Yildiz

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di Redazione TuttoJuve

Juve, rinascita nel gelo del Circolo Polare Artico: Yildiz trascina la squadra alla vittoria a Bodø

Nel gelo del Circolo Polare Artico è forse rinata la Juventus. La vittoria fondamentale ottenuta a Bodø potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era per la squadra di Luciano Spalletti, anche se serviranno ulteriori conferme per parlare di vero decollo. Un punto fermo, però, c’è già: Kenan Yildiz.

Yildiz decisivo: il numero 10 cambia volto alla partita come riporta Corriere di Torino.

Che Yildiz sia il leader tecnico della Juve non è certo una novità, ma la rimonta sui norvegesi porta ancora una volta la sua firma. Il suo ingresso a inizio ripresa ha trasformato l’inerzia del match: non ha segnato, ma ha ispirato i tre gol bianconeri e un quarto, poi annullato per fuorigioco.
Una prestazione da campione vero, arrivata proprio nel giorno della sua presenza numero 100 con la maglia della Juventus. «Che viaggio incredibile fin qui, Kenan!» ha scritto il club sui social.

Yildiz, soddisfatto della prova di carattere della squadra, ha ricordato sui social l’importanza del successo. Dopo un periodo opaco, il talento turco è tornato a brillare, confermando quanto il suo rendimento sia fondamentale per gli equilibri bianconeri. Come con Tudor, anche Spalletti ha costruito il proprio progetto attorno al suo numero 10, impiegandolo sempre nonostante la stanchezza e qualche fastidio al ginocchio sinistro.

Un ingresso che salva la Juve

Con la Juventus in difficoltà, il suo ingresso in campo ha scacciato gli spettri di una sconfitta che avrebbe potuto significare l’addio ai playoff di Champions League, con pesanti conseguenze anche sul piano economico.

Openda e David tornano al gol: l’attacco si sblocca

La trasferta norvegese ha regalato anche un’altra buona notizia: sono tornati i gol degli attaccanti più attesi, Loïs Openda e Jonathan David. Entrambi attesi da mesi, sono riusciti a sbloccarsi nel momento più delicato del percorso europeo.

Openda ha interrotto un digiuno di quasi otto mesi — 228 giorni senza gol tra Lipsia, Nazionale belga e Juve — confessando la difficoltà del periodo ma anche la forza di volontà che lo ha sostenuto. «Non era facile cambiare squadra, ma so di essere in uno dei club più grandi del mondo» ha spiegato l’attaccante, pronto a ripartire con nuova fiducia.

Anche Jonathan David ha ritrovato la via del gol dopo tre mesi, decidendo il match con una zampata in pieno recupero. Entrambi rappresentano pedine fondamentali per il futuro della Juventus, che punta a ritrovare continuità e a rilanciare un attacco finora troppo poco incisivo.