Il figlio di Facchetti: "Falsificazione vergognosa"

13.04.2010 20:59 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: Repubblica.it
Il figlio di Facchetti: "Falsificazione vergognosa"
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© foto di Federico de Luca

"Una falsificazione vergognosa, lesiva della memoria della memoria di mio padre".Così il figlio di Giacinto Facchetti giudica la ricostruzione fatta oggi durante l'udienza di Napoli al processo sullo scandalo Calciopoli. Gianfelice Facchetti, uno dei quattro figli dell'ex presidente dell'Inter scomparso nel 2006, con un comunicato fa riferimento alla telefonata - acquisita dal Tribunale - nel quale suo padre parlava con l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo.

Secondo Gianfelice Facchetti, nell'udienza odierna "è stata pubblicata e utilizzata in maniera eversiva un'intercettazione tra mio padre, Giacinto Facchetti, e il Dott. Paolo Bergamo". "In tale conversazione - scrive Gianfelice Facchetti - a mio padre viene attribuito l'aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un'interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di 'informazione'".

"Questa falsificazione dei fatti è grave, vergognosa e inaccettabile, oltre che lesiva della memoria di mio padre. Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia - conclude la nota - la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna".



Gianfelice Facchetti ha spiegato poi, parlando a Sky Sport 24, che "mio padre non dice 'mandaci Collina', dice 'mandaci qualche arbitro', è Bergamo che fa il nome di Collina". Smonta così la definizione della telefonata tra l'ex presidente dell'Inter e l'ex designatore, Paolo Bergamo, come la "madre di tutte le intercettazioni". "Se è così vuol dire che quella madre ha abortito da poche ore un mostro che non va da nessuna parte. Possiamo dire che, anche se era lecito farlo, erano sconvenienti queste discussioni tra dirigenti e designatori, ma se questa è la madre di tutte le intercettazioni io vedo solo strumentalizzazioni. Credo sia doveroso che gli organi di giustizia e la Federazione stessa prendano una posizione decisa e netta. Tutto questo, al di là del fatto che la persona di cui si sta parlando non si può difendere, è vergognoso. Non ci vuole un perito di audio per capire che Collina lo dice Bergamo e non Giacinto Facchetti".

Facchetti junior spiega che nessuno ha mai negato l'esistenza di telefonate tra il padre e i designatori ("nel 2006 quando uscirono le prime intercettazioni c'erano anche quelle di mio padre che parlava con Pairetto per informarsi sugli arbitri designati per la Champions League"), ammette che sarebbe stato meglio evitare queste chiacchiere ("per sfuggire a interpretazioni varie") e ricorda che in quell'estate del 2006 il padre "è stato spettatore di tutt'altra vicenda, visto che la sua malattia andava crescendo ed è rimasto totalmente fuori da tutto quello che accadeva all'esterno".

Per Gianfelice Facchetti è inaccettabile l'attacco che sta subendo il padre. "Capisco la voglia di rivalsa e vendetta e anche l'ansia di giustizia e chiarezza su tutto, ma fin quando si rimane entro certi limiti. Ho trovato che c'è stato un attacco molto forte e volgare nei confronti di mio padre, ci sono attacchi mirati su tv, quotidiani, sul web che è una terra senza controllo, ci sono cose irripetibili e che non appartengono alla civiltà. Trovo tutto ridicolo e assurdo, significa infamare una persona senza fatti. Quella di oggi è solo una scemenza e basta un bambino di tre anni a capire che ci sono voci diverse che parlano. C'è una responsabilità molto forte di certi organi di informazione che hanno cavalcato l'onda di voler tirare dentro tutti e fare una fossa comune, questa è la cosa più brutta. Le difese fanno la loro parte ed è giusto così, ma sarebbe opportuno se ci fosse un pò di serietà, mi sembra tutta roba da terzo mondo".