Derby di Milano: pali di Acerbi e Lautaro, gol del Milan in contropiede e rigore sbagliato da Calhanoglu

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di Redazione TuttoJuve

Derby di Milano: pali di Acerbi e Lautaro, gol del Milan in contropiede e rigore sbagliato da Calhanoglu

L’Inter perde la vetta: Allegri vola a +1

Niente da fare per Cristian Chivu: la sua Inter esce sconfitta dal derby e il «lunedì senza sfottò» promesso ai tifosi resta un miraggio. A festeggiare saranno solo i milanisti e, forse, i barbieri rossoneri che potranno aprire bottega con il sorriso. Il Milan vince ancora e allunga la sua striscia d’imbattibilità nella stracittadina dopo i cinque derby della scorsa stagione.

La vittoria vale sorpasso in classifica, secondo posto accanto al Napoli e caccia aperta alla Roma capolista. I rossoneri, già vincenti contro Napoli e Roma, ora possono sognare grazie anche al calendario più leggero, senza impegni europei. A decidere il match è Christian Pulisic, mentre l’eroe della notte è Mike Maignan: nel primo tempo, dominato dall’Inter, il portiere rossonero salva tutto, compreso un miracolo su Lautaro che finisce sul palo.

Portieri protagonisti: Maignan para tutto, Sommer sbaglia

Quando al 29’ della ripresa Calhanoglu si presenta sul dischetto per rimettere in piedi l’Inter, davanti a sé trova un Maignan monumentale. Il turco calcia debole e il portiere francese respinge, confermandosi insieme a Svilar tra i migliori del campionato. Sommer, invece, sbaglia sul gol rossonero.

Il Milan soffre tanto, per scelta: Allegri disegna una squadra capace di attendere, resistere e colpire in contropiede. E per la prima volta dopo 14 derby di Serie A, i rossoneri non subiscono gol. La difesa, guidata da un Modric generosissimo, completa l’opera.

Inter, dominio sterile: due pali e 20 tiri senza segnare, questo riferisce Gazzetta.

Il Milan ha vinto tre scontri diretti (Napoli, Roma e Inter), mentre l’Inter ne ha persi altrettanti. Chivu dovrà riflettere: mai negli ultimi anni i nerazzurri avevano tirato così tanto senza trovare la rete. Dominio nel possesso (oltre il 60%), due pali, tante occasioni: tutto inutile se non arriva il gol.

Tradiscono i leader: Lautaro (poi sostituito), Sommer e Calhanoglu, rigore sbagliato compreso. E ancora una volta, nei momenti decisivi, manca quella “fame” che fa la differenza.