Corbo (Repubblica): "I fatti gravi sono riconducibili alla Juve. Caso Osimhen? Si parla del nulla"

24.01.2023 18:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Corbo (Repubblica): "I fatti gravi sono riconducibili alla Juve. Caso Osimhen? Si parla del nulla"
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Antonio Corbo, giornalista di Repubblica, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre) per parlare delle ultime di mercato del Napoli. Ecco quanto evidenziato da CN24.

“I tifosi del Napoli non devono preoccuparsi, cosa può succedere? La Procura ha chiesto un supplemento di indagine e se vengono fuori evidenti giudiziarie la Federcalcio può tentare di riaprire l’indagine: al momento si parla del nulla, sono voci che vengono fuori da ambienti juventini, che si chiedono come mai alcune società sono state assolte mentre la Juventus è stata penalizzata. I fatti gravi sono riconducibili ai bianconeri per questioni di bilancio e lo scostamento degli stipendi.

Il Napoli in questo momento deve solo preoccuparsi di difendere il primo posto, solo le milanesi potrebbero muoversi in avanti per la Champions: il più grande nemico del Napoli può essere la noia, tutto sembra a favore ma certe volte può provocare cali di tensione e sono insidie da evitare.

La gestione delle riserve? Si può fare meglio, cambiare dopo 80 minuti a Salerno mi fa pensare che chi è stato in panchina può esser rimasto deluso. Adesso però arriva la Champions, ci sarà spazio per tutti e si andrà avanti con la freschezza delle cosiddette riserve.

Elmas? Certamente la più bella certezza di gennaio, lo vedrei come cambio di Zielinski mentre al posto Kvaratskhelia accoppierei Simeone ad Osimhen.

Spalletti finora si è comportato bene, tutto sembra concorrere ad un esito favorevole. Deve stare attento De Laurentiis, che più facilmente può esser tentato da esternazioni che si rivoltano contro il Napoli come un boomerang. Serve massima semplicità, non la ricerca di frasi ad effetto. Serve andare avanti come i monaci, perchè ogni cosa può diventare un pericolo”