Briatore a Corsport: “ John Elkann si nasce, Briatore si diventa, penso che ami la Juventus. Juve, tre rivoluzioni in tre anni non vanno bene”
Flavio Briatore parla a Corsport: «La Sconfitta se l’ho incrociata non me ne sono accorto. Non ho mai fatto drammi. Non avrebbe potuto incidere sulla mia vita: quando hai responsabilità verso centinaia di persone che lavorano con te, devi guardare oltre, sempre.Nel mio caso oltre 1.300 tra dipendenti e collaboratori. Anche negli sport individuali non si è mai davvero soli».
Su Elkann: «John Elkann si nasce, Briatore si diventa. Sono percorsi diversi: impossibile dire quale sia il più semplice. Penso che ami la Juventus. È una persona riservata, forse timida, ma Juventus e Ferrari fanno parte della storia della sua famiglia. Probabilmente è più legato alla Ferrari e al motorsport: questione di educazione, di gusto personale».
Ferrari e Briatore potrebbero convivere?
«Ho lavorato quindici anni con i francesi: dopo quello, sei compatibile con tutti». Siamo mai stati vicini? «No. A metà anni ’90, con Giraudo alla Juve, Umberto Agnelli accennò qualcosa… ma ero socio Benetton, impossibile. La Ferrari è troppo importante per la Formula 1: non deve per forza vincere, basta che sia competitiva. Illumina tutto il sistema. Ha una tifoseria che assorbe le delusioni grazie a una passione sincera e indistruttibile».
Cosa serve alla Ferrari?«Gli uomini giusti. Sono le persone a fare il prodotto».“
La Juventus e le sue rivoluzioni?
«Tre rivoluzioni tecniche in tre anni non vanno bene. La stabilità è fondamentale. Hanno scelto persone sbagliate, quindi serve uno studio più profondo. Tutti criticano Andrea Agnelli, ma con lui si sono ottenuti risultati eccezionali. Ai tempi di Giraudo e Moggi eravamo fortissimi. Era Juve e Milan, oggi è Inter e Napoli.".
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