Azzi (DAZN): "Il calcio non può essere gratuito in tv: i diritti valgono 900 milioni l'anno"

Azzi (DAZN): "Il calcio non può essere gratuito in tv: i diritti valgono 900 milioni l'anno"
Oggi alle 18:20Altre notizie
di Alessandra Stefanelli

"Il calcio nasce popolare nel cuore dei tifosi, ma il suo valore premium è definito dalle leghe. Il digitale in chiaro e l’innovazione stanno aprendo nuovi spazi di accesso e visione". Con queste parole il CEO di Dazn Italia, Stefano Azzi, intervenuto al Social Football Summit 2025, ha commentato il riconoscimento per la piattaforma come Media Broadcaster of the Year, premio ottenuto per il contributo all’innovazione e allo sviluppo del mercato audiovisivo sportivo.

Azzi ha ricostruito l’evoluzione economica del calcio italiano, sottolineando come il dibattito tra contenuti “gratis” e “premium” sia cruciale per la sostenibilità del sistema. Al centro del suo intervento: valore industriale, innovazione tecnologica e lotta alla pirateria digitale.

"I diritti televisivi — oltre 900 milioni di euro l’anno solo per la Serie A — rappresentano la spina dorsale del sistema calcio", ha ricordato. "La nostra sfida è trovare un equilibrio e sfruttare tutte le possibilità che la tecnologia offre per rendere il prodotto sempre più avvincente".

Azzi ha poi spiegato perché un modello completamente gratuito sia irrealistico:
"Per arrivare a 900 milioni solo con la pubblicità, servirebbe raccogliere più di quindici volte il valore degli spot del Festival di Sanremo, su un’audience simile e distribuita su nove mesi. Sempre che esistano aziende in grado di investire cifre simili. Allora la domanda diventa: perché il calcio in tv dovrebbe essere gratuito, quando quello allo stadio — tra biglietti e merchandising — è giustamente a pagamento?"

E ancora:
"Gli sport che vanno interamente in chiaro hanno un valore di mercato tra i 40 e i 60 milioni, non 900. È evidente che un equilibrio economico di quel tipo sarebbe impossibile".