As, parla Pessotto: "Dell'incidente non ricordo nulla. Invece ricordo bene le sfide contro il Real ..."

Gianluca Pessotto parla in esclusiva al noto quotidiano iberico As e ricorda gli scontri tra la sua Juventus e il Real Madrid: "Il mio primo ricordo è positivo, i quarti di finale di Champions del 1995-96. Sapevamo che era la vera finale, quello che veniva dopo era molto meno difficile e infatti fu così, perché poi vincemmo la competizione contro l'Ajax. L'andata al Bernabeu fu qualcosa di indescrivibile, quasi un ritorno alla mia infanzia. Perdemmo 1-0, ma ci riscattammo al ritorno. In una parola: incredibile. Lippi era furioso con noi perché cinque giorni prima avevamo perso un'amichevole per scarsa attenzione tattica. Neanche in campionato stavamo andando bene. Poi però con il Real Madrid fu un'altra storia e riuscimmo a vincere. Io marcai Laudrup, un simbolo per la Juve. In quel Real c'erano Hierro, Zamorano ed un giovane Raul. Due anni dopo, invece, la finale persa per una rete Mijatovic. Io non potrò mai dimenticare quella partita, perché il gol della vittoria del Real fu segnato in maniera irregolare. Era fuorigioco, nessuno lo vide e nessuno protestò. Comunque io e i miei compagni giocammo male e non perdemmo per il fuorigioco. Parlando invece di presente, adesso lavoro con i giovani.
Lo faccio con passione, per farli crescere come uomini e non solo come giocatori. Il mio soprannome? Mi chiamarono il "Professorino" per i miei occhiali ed il mio abbigliamento. In realtà era perché portavo sempre un libro in mano. Mi piace molto leggere i classici. I miei preferiti sono Dostoevskij o Coelho. A volte certe persone mi hanno fatto sentire diverso da altri calciatori, come estraneo al mondo del calcio, e non mi è mai piaciuto tanto". Infine Pessotto parla anche dell'incidente accaduto nel 2006 e del suo ritiro dal calcio giocato: "Lasciare il calcio è stato difficile, soprattutto dopo quello che è successo con il Moggigate. Hanno messo in discussione tutto il lavoro di una vita, tutti i sacrifici fatti e le amarezze sofferte. Ricordo di aver chiamato tutti i miei compagni, abbiamo vinto perché eravamo i migliori. Il mio incidente? Accadono cose che non ti aspetti e che non puoi controllare, è la vita. Io non ricordo nulla di quei momenti. Mi sono svegliato sul letto dell'ospedale ed ho chiesto subito che cosa fosse successo. Per fortuna ho saputo rialzarmi, soprattutto grazie ad una grande opera di recupero. Adesso sono felice di lavorare con i giovani e di provare nuovamente gli stessi sentimenti di quando giocavo a calcio".