11 Maggio 2001: Si Supera l'Impossibile

Le grandi rivalità hanno da sempre esaltato l’animo umano, quello dei poeti, dei letterati, ma anche delle comuni masse. Il motivo principale sta nella capacità dei tuoi ideali di prevalere su tutto, ripresentando di fatto l’antico legge del più forte sotto una moderna chiave di lettura. Così è pure nata e cresciuta la bagarre tra la Fiorentina e la Juventus. Tanti sono i fantastici duelli portati in scena in oltre un secolo di storia da queste due SuperSignore del calcio italiano e quest’oggi ve ne racconterò uno, datato 11 Maggio 2001, tenutosi allo Stadio Franchi di Firenze.
Era una gara di campionato ed i bianconeri inseguivano la grande Roma di Capello. Impresa tutto fuorché facile visto il calcio spettacolo capitolino e la difficile trasferta in Toscana, contro una squadra finora imbattuta tra le mura amiche.
Sin dalla vigilia nessuno vuole accontentarsi di un inutile pareggio, anche se le assenze sono pesantissime: Torricelli e Rui Costa da una parte; Tacchinardi, Iuliano e Pessotto dall' altra, tutti per squalifica. E come non bastasse, sono fermi per infortuni vari Lassissi, Conte e Ferrara, senza dimenticare che l' acciaccato Del Piero entrerà soltanto nel finale al posto di Inzaghi. Il puro conteggio degli indisponibili, al di là delle qualità individuali, dovrebbe penalizzaci maggiormente e guarda caso i primi venti minuti sembrano confermare l' ipotesi della superiorità dei padroni di casa, schierati come previsto col 4-4-2. Mancini presenta però una novità, perché Marco Rossi, invece di fare l' esterno a sinistra, gioca sulla destra, in posizione leggermente avanzata rispetto a Di Livio, Cois e Amoroso, più da terza punta che da quarto centrocampista. La velocità dei viola sembra mettere in difficoltà i bianconeri proprio nel reparto centrale, dove O' Neill fatica a trovare ritmo e posizione al posto di Tacchinardi, mentre Zambrotta da una parte e Davids dall' altra ingaggiano ruvidi duelli con Amoroso e Di Livio. Cois da parte sua dà un' occhiata a Zidane, ma senza seguirlo in ogni zona del campo, visto che il francese si sposta un po' ovunque nel tentativo di servire Inzaghi e Trezeguet. Davanti a Toldo, però, i due centrali Adani e Moretti sembrano cavarsela senza affanni, anche perché Repka si accentra spesso, lasciando Vanoli più libero a sinistra. Molto più lavoro, invece, per Montero e Tudor, visto che Leandro e Chiesa li puntano in velocità. E così il primo portiere chiamato in causa è Van der Sar, bravo a bloccare una conclusione di Chiesa, smarcato proprio dal brasiliano. E poco dopo ancora Leandro offre a Chiesa un gran pallone, finito però sopra la traversa. Gli applausi della curva sono la spinta a continuare su questa strada, ma non basta insistere con Marco Rossi e Leandro per ottenere il vantaggio fin lì meritato. Per nulla disposta a subire, la Juve decide di allentare la pressione. Zidane scalda il piede al 22' calciando una punizione sopra la traversa; poi, 2' più tardi, proprio lui conclude con un bel sinistro un' azione tutta in velocità, avviata da un cross di Birindelli dalla destra, sul quale Trezeguet fa da torre per il nuovo capitano juventino. Sembra un colpo isolato e invece è il preludio al clamoroso raddoppio, che arriva dopo appena 4' , stavolta in seguito a un calcio d' angolo, battuto da Zidane, sul quale Tudor è svelto a superare Toldo di testa. È il classico uno-due, e proprio ricordando le mosse di Capello, Mancini incomincia a cambiare le carte in campo. Fuori Cois e dentro Amaral con gli stessi compiti in mezzo al campo. Ma per sognare un' altra rimonta, più di qualsiasi sostituzione serve un altro regalo di Van der Sar, che al 40' buca completamente l' intervento su Leandro, permettendo a Rossi di deviare comodamente in rete di testa. Con un tempo a disposizione, la Fiorentina fa bene a sperare. Mancini prima sposta Rossi a sinistra, poi al 14' toglie Vanoli per inserire una punta in più, Nuno Gomes, costringendo così Rossi a retrocedere sulla linea dei difensori. Mossa due volte sbagliata, in generale perché il Mancio da (grande) ex attaccante dovrebbe sapere che il potenziale offensivo non cresce, ed in particolare perché Rossi fino a quel momento si rivela l' attaccante più pericoloso. Anche Ancelotti cambia, inserendo prima Del Piero e poi Athirson al posto di Inzaghi e Birindelli. Ma soprattutto saltano le distanze e in spazi larghi si gioca a tamburello. Fioccano le occasioni da entrambe le parti, anche se le più nitide capitano a Zidane e Trezeguet. Toldo è bravissimo su entrambi, ma alla fine si arrende al colpo del definitivo kappaò di Trezeguet. E così la Juve torna finalmente a sognare.
MARCATORI: Zidane (J) al 24' , Tudor (J) al 28' , Marco Rossi (F) al 40' p.t.; Trezeguet (J) al 44' s.t.
FIORENTINA (4-4-2): Toldo; Repka, Adani, Moretti, Vanoli (Nuno Gomes dal 14' s.t.); Marco Rossi, Di Livio, Cois (Amaral dal 30' p.t.), C. Amoroso (Bressan dal 33' s.t.); Chiesa, Leandro. (Taglialatela, Pierini, Bartolucci, Mijatovic). All. Mancini. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Amaral e Repka per gioco scorretto. ANGOLI: 2. TIRI IN PORTA: 8. TIRI FUORI: 4. FALLI COMMESSI: 23. IN FUORIGIOCO: 7.
JUVENTUS (4-3-1-2): Van der Sar; Birindelli (Athirson dal 22' s.t.), Tudor, Montero, Paramatti; Zambrotta, O' Neill, Davids; Zidane (Brighi dal 42' s.t.); Trezeguet, F.Inzaghi (Del Piero dal 20' s.t.). (Carini, Scardina, Frara, Kovacevic). All. Ancelotti. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: O' Neill, Athirson e Davids per gioco scorretto. ANGOLI: 3. TIRI IN PORTA: 6. TIRI FUORI: 7. FALLI COMMESSI: 32. IN FUORIGIOCO: 4.
ARBITRO: Cesari di Genova. RECUPERI: primo tempo 1' ; secondo tempo 5' . SPETTATORI: paganti 14.371 per un incasso di lire 876.690. Abbonati 22.343 per una quota di lire 927.745.647.