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Il rimprovero di Bosco: "Costa e Kelly scarsi, anche colpa Juve con Gravina. Inter? Gode di appoggi politici, per loro esiste una giustizia diversa"

08.05.2025 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il rimprovero di Bosco: "Costa e Kelly scarsi, anche colpa Juve con Gravina. Inter? Gode di appoggi politici, per loro esiste una giustizia diversa"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

Ti auspicavi, l'ultima volta che ci siamo sentiti, le dimissioni di Thiago Motta e ora, qualche mese dopo, in panchina c'è Igor Tudor. Quali sono le tue sensazioni in vista di questo finale?

"Le sensazioni sono instabili, la Juventus non sembra una squadra in grado di conseguire i suoi obiettivi. E deve esserci sempre un qualcosa di esterno, come gli errori degli avversari, per favorirne le vittorie. Sarebbe una tragedia non raggiungere il quarto posto sia dal punto di vista economico e sia per quello dello sviluppo, speriamo in bene anche se la Lazio sarà un avversario estremamente difficile. Toccherà a Tudor fare un fioretto per tutti gli alisei improvvisi".

Tudor ti convince o ti aspettavi un qualcosa di diverso?

"Mi convince sì, ma povero Tudor... Cosa doveva fare in poco tempo? I disastri li ha fatti quell'altro che evidentemente sarà anche il miglior allenatore del mondo senza discussione. Ti diceva che puntava al gioco e non al risultato, ma uno così non aveva capito la Juventus e i parametri in cui doveva muoversi".

Lo terresti in caso di qualificazione Champions? Anche perché l'altra volta mi sembravi convinto sul nome di Conte.

"Conte è un ottimo allenatore, ma sappiamo benissimo che vuole determinate cose e dopo uno o due anni comincia ad avere mal di pancia. Detto questo è un fuoriclasse assoluto e ha il Dna juventino, poi la piazza lo accoglierebbe nuovamente a braccia aperte. Se fosse qualcun altro e non il tecnico salentino, ci penserei prima di sollevare Tudor".

In che senso?

"Leggo nomi di allenatori accostati che mi pongono degli interrogativi. Nemmeno questi mi sembrano adatti per la Juventus che è un mondo complicato ed è unica nel suo genere. E' la squadra più difficile di tutte da allenare per le pressioni, l'ambiente e le attese dei tifosi, oltre alla peculiarità di avere da oltre cent'anni la stessa proprietà. Prima di congedare Tudor, che conosce molto bene la Juve, mi assicurerei di avere tra le mani il tecnico giusto per quanto appena detto".

Ritorno a Conte e ti chiedo come vedresti la convivenza con Giuntoli, sottolineando che le persone forti in ambito lavorativo sono più soggette ad avere dei contrasti.

"Mi attengo ai fatti, quindi con Giuntoli sarò spietato: per me deve stare solo zitto. Ha venduto Huijsen, Kean, Rovella, Soulé, Fagioli; ha preso Koopmeiners, Douglas Luiz e questo portoghese (Alberto Costa ndr) che si è divorato un gol facilissimo a Bologna. E l'anno prima aveva preso Djalo e Alcaraz. E' stato sfortunato, va bene, ma qualche colpa ce l'ha. Poi ok che ha preso bene con Kalulu, Thuram e discretamente con Kolo Muani, però molti giocatori che sono arrivati in questo biennio sono impresentabili".

Ti riferisci a qualcuno in particolare?

"Parliamoci chiaro: Costa e Kelly non giocherebbero nemmeno in Serie C. Sono scarsi tecnicamente e si vede".

Dunque Giuntoli ha fatto più cose negative che positive, mi par di capire.

"Dal punto di vista tecnico sì, ha preso anche Thiago Motta e ha fallito completamente il progetto. Se invece consideriamo la situazione del monte ingaggi e l'aspetto economico, allora ha fatto bene in una situazione di buco di bilancio complicata". 

Però anche il dirigente della Juventus, come l'allenatore, è il ruolo più difficile al mondo. No?

"Sono assolutamente d'accordo, però bisogna vedere da quali ambienti arrivano. Giuntoli era stato a Napoli e aveva fatto bene, ma aveva come parafulmine - e a volte poteva essere un handicap - il padre padrone De Laurentiis che interveniva nelle scelte tecniche e di mercato. Alla Juve si è trovato viceversa ad essere il solo e le sue scelte non si sono rivelate ottimali, poi può esser stato sfortunato e gli infortuni possono avere inciso".

Pensi che ci sia una ragione particolare per gli infortuni?

Premesso che i giocatori si infortunavano anche nelle precedenti gestioni, io sono legato alla preparazione in montagna e in natura. Oggi si fa tutto alla Continassa e dopo nemmeno dieci giorni di preparazione si è in giro per il mondo a giocare. Capisco i soldi, ma i risultati poi si vedono. Non è un caso che il Napoli, seppur con molti infortuni, stia arrivando molto bene alla fine del campionato".

E anche l'Inter che in Champions, nonostante arrivasse da un periodo non performante, è riuscita a reggere per oltre due ore di partita.

"Io per la Juventus vorrei sempre un arbitro come quello di Inter-Barcellona. Tanti complimenti ai nerazzurri per il percorso svolto, non è mai semplice raggiungere la finale. Oggettivamente, però, i catalani hanno più di un motivo per lamentarsi. Il fallo di Dumfries che ha originato il 3-3 era palese, poi non sono nemmeno convinto del rigore assegnato a Lautaro. Ma c'è una cosa che mi sento di dire, ovvero non so come Frattesi possa ancora restare lì. La società e Inzaghi dovrebbero fargli un monumento, visto che è stato più determinante dello stesso attaccante argentino e di Barella".

Lo vorresti alla Juve? Ti piacerebbe?

"Sì, se ne dovesse mancare uno. Frattesi è un'alternativa a Tonali anche se hanno due ruoli diversi, è molto bravo ad inserirsi e soprattutto fa tanti gol. Questo è importante per un centrocampista".

Sappiamo come la tua penna sia sempre stata molto biforcuta, dunque non ci girerò intorno: che ne pensi, a proposito dei nerazzurri, delle recenti sanzioni subite dalla giustizia sportiva per Inzaghi e Calhanoglu?

"La lingua biforcuta può dire, anche senza rivangare Calciopoli e il recente passato, che esiste una giustizia per l'Inter e una per tutte le altre. Noi sappiamo che l'Inter gode di appoggi a livello politico, non ci nascondiamo visto che conosciamo tutti i tifosi eccellenti della beneamata. C'è il tifoso importante nel Governo, il capoprocuratore di Milano che nel suo ufficio ha le foto firmate dai giocatori e va a pranzo con Marotta e Ausilio, il sindaco della città e il numero uno Fifa. Non voglio fare le pulci ad un magistrato e ad un politico di lungo corso, ma dico che avere questa posizione conta".

Quanto?

"Conta tantissimo, un po' come nel passato accadeva con il procuratore federale tifoso del Napoli che odiava la Juventus. Ed era arrivato al punto da taroccare un'intercettazione di Agnelli solo per andare contro. Questo non significa che non ci fossero delle anomalie o delle zone d'ombra nella curva della Juventus, ma non nei livelli che sono emersi nell'Inter. Pecoraro era schierato e aveva un astio nei confronti della Juve. Ma concludo".

Prego.

"Due pesi, due giustizie e due misure, ma la colpa è dei club (Juventus compresa) che hanno eletto nuovamente Gravina. Lo rivolevate? E questi saranno sempre i risultati. Lui non farà mai le riforme, è uno che pensa solo ai suoi interessi. Gravina è un 'gattopardo', il noto romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che diceva: 'Cambiare tutto affinché non cambi niente'. Ecco questa è la situazione". 

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.