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TJ - AGNELLI: "Proseguiamo questo percorso. Sono sicuro che altri club ci seguiranno. Ajax? Esempio virtuoso"

15.03.2019 13:50 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
Fonte: inviato all'Allianz Stadium
LIVE TJ - AGNELLI: "Proseguiamo questo percorso. Sono sicuro che altri club ci seguiranno. Ajax? Esempio virtuoso"
TuttoJuve.com

Al termine del tavolo di lavoro sulle seconde squadre, si tiene la conferenza stampa. Parlano Agnelli, Ghirelli e Gravina.

AGNELLI: "Da parte mia oggi c'è un sentito ringraziamento al presidente Ghirelli che ha voluto un momento di confronteo sulle seconde squadre, a nostro modo di vedere fondamentale per la crescita del calcio italiano. Da parte mia sentito ringraziamento anche a Gravina e l'auspicio è che dopo una giornata come quella di oggi le componenti del mondo del  calcio italiano possano trovare la via per intraprendere questo percorso che abbiamo visto di grande successo a livello internazionale. Quindi armonizzare il calcio italiano".

GRAVINA: "Grazie a tutti e al presidente Ghirelli per questa intuizione, che ci permette di cogliere riflessioni di stimolo  e opportunità per porre le basi per progetti di cui abbiamo bisogno per rilanciare il calcio italiano. La giornata, per quanto mi riguarda, è da ritenersi positiva e costruttiva perché sono emerse in maniera chiara le esigenze del nostro sistema di abbandonare alcuni concetti legati a una sorta di assistenzialismo di alcune componenti a favore di altre senza avere la valorizzazione di una funzione legata alla formazione che deve essere legata a un'attività lavorativa e produttiva, quindi frutto di una logica imprenditoriale Quindi no assistenzialismo, sì capacità di lavorare e produrre. Questa formula e soprattutto il lavoro di Federico Cherubini sulla base della sua esperienza come protagonista del progetto seconde squadre, è evidente l'equazione 'più settori giovanili e seconde squadre, più patrimonio e meno prestiti'. La Lega Pro è chiamata a rifletterci e il mio invito questa mattina è essere più coraggiosi".

GHIRELLI: "Io credo che avendo tutti voi assistito in diretta al confronto, direi solo due cose. Grazie al presidente Agnelli, in primis. Circa due mesi fa, era novembre, insieme a Federico, che vedo in fondo (Cherubini, ndr), ci trovammo qui e ragionammo dopo aver parlato con Gravina su come costruire questo percorso. E devo sottolineare come la Juventus, con uno stile e un'attenzione unici si sia rapportata alla nostra Lega in questi mesi. Oltre a un rispetto incredibile che ci onora, come ci inorgoglisce che abbiano scelto di fare questa esperienza, unica italiana a farlo e le va riconosciuto, e ci consente di fare passi in avanti. Il grazie lo estendo a Gravina con il percorso di credibilità che ha messo in moto e il clima vissuto oggi sia figlio di questa consapevolezza, del tentativo chiarissimo e molto avanzato di ragionare a sistema sul calcio italiano. Credo che il passaggio di oggi sia stato importante per le presenze, la qualità del confronto e le indicazioni. La seconda cosa è il coraggio. Noi lo metteremo in campo per un motivo semplicissimo: dentro questo percorso c'è veramente la sfida sull'identità della Lega Pro. La sfida sta nel fatto che nel momento in cui si è detto con nettezza che a volte le parole hanno un mese, dal prestito agli investimenti sui settori giovanili, cambia l'asse culturale con cui ci misuriamo, nel senso che entriamo nel campo con la formazione e di un rapporto oserei dire paritario con le altre leghe, perché noi concretamente ci poniamo la sfida di essere veramente e non come affermazione solamente, la lega della formazione dei giovani calciatori e allenatori.

Domanda ad Angelli - Pensa il calcio italiano sia pronto a seguire la Juve con le seconde squadre? E questo può incidere sulle scelte della Juve?

Sicuramente l'interesse è rimasto intatto. I tempi dell'anno scorso hanno reso difficile prendere decisioni di quel tipo. Noi ci stavamo già preparando, ma grandissimo merito va a Cherubini che non ha fatto solo una presentazione eccellente oggi, ma da metà luglio in avanti ha svolto straordinario lavoro nel comporre la rosa che poi sta militando con grande dignità e capacità questo primo campionato di Lega Pro. Sono sicuro che l'interesse manifestato l'anno passato sarà rinnovato e sarà importante il lavoro per mettere a sistema una piattaforma che permetta a un certo numero di squadre l'ingresso delle seconde squadre e da lì nell'arco di un paio d'anni si vedranno frutti importanti sia a livello sportivo che di valorizzazione. Da parte nostra, abbiamo inserito le seconde squadre in un sistema di promozione e retrocessione, quindi credo sia fondamentale che queste decisioni prese rapidamente vengano messe a sistema. Per noi, come avete sentito parlare me e anche Marotta, c'è grande importanza delle seconde squadre. Se la Federazione abbraccerà il progetto noi non ci tireremo mai indietro.

Domanda a Gravina - La presenza delle seconde squadre è irreversibile?

GRAVINA: "Noi dovremo lavorare per creare i presupposti di un'organicità del vero progetto. Oggi l'unica realtà presente è la Juventus che, con grandi sacrifici, ha fatto questo salto nel buio all'ultimo istante perché di fatto è stato un primo esperimento con condizioni ispirate a principi di improvvisazione perché davvero nell'arco di qualche ora sono state modificate alcune condizioni di adesione. La Federazione, con la Lega Pro, si deve impegnare a creare i presupposti per far diventare il progetto, se progetto deve essere, organico. Deve diventare un modello, perché così strutturato presenta lacune e limiti. È evidente che ci sono una serie di carenze che la Federazione e la Lega Pro devono calare nella realtà e essere in grado di proporre nuove idee e nuove proposte. Il progetto seconde squadre a mio avviso è la soluzione di qualità al completamento di alcuni organici, se preferito in alcuni vuoti di organico, che si può verificare all'interno della Lega Pro. Il presidente Agnelli stamattina l'ha sottolineato più volte: il rapporto di osmosi e qualità che può trasferire una società di qualità può dare vita a un confronto straordinario in termini di crescita ma poi anche un salto di qualità sotto il principio della cultura sportiva. 

Domanda a Gravina - È sostenibile abbassare l'età dei giocatori delle seconde squadre? E perché il primo limite è stato posto ai 23 anni?

GRAVINA: "La scelta non l'ho fatta io, l'abbiamo subita. C'è una logica di progettualità. Si era parlato inizialmente di Under 21, ma c'è un principio su cui soffermarsi. Innanzitutto capire la funzione della seconda squadra e poi capire se l'Under 21, che ha la sua massima espressione nel campionato Primavera, possono poi trovare spazio all'interno di un campionato come la Lega Pro. Il limite d'età è stato determinato come perfezionamento all'interno di un campionato come Lega Pro molto più formativo di quello Primavera. Chiaro che sul limite d'età serve una riflessione congiunta, questa è una delle ragioni per chi servirà un tavolo. Sarà lì opportuno convocare quei soggetti che in passato hanno dimostrato un interesse e mi riferisco a società importanti come Roma, Fiorentina, Udinese, Atalanta, Milan, Inter. Bisognerà capire anche quali possono essere le esigenze di questi club perché il progetto non può essere un danno nella formazione. La Lega Pro deve in tutti i modi cercare di andare in contro a tutti coloro che vorrebbero partecipare alle seconde squadre.

AGNELLI: "Come ha ricordato Cherubini, i limiti sono oggi quelli posto per le convocazioni Under 21. Già oggi il punto di partenza per la seconda squadra sono i selezionabili in UEFA per il campionato Under 21, cui si devono aggiungere i ragazzi della filiera della Primavera per portare giocatori nell'Under 20 che è quella che, come ricordava Cherubini, finisce oggi nel limbo e diventa senza esperienza".

Non ho sentito parlare di percorso demografico, ho un po' di confusione, credo debba essere considerato anche l'aspetto del cambiamento della popolazione.

GHIRELLI: "Io credo che oggi se posso permettermi, e non mi permetto mai perché in genere ascolto, non penso ci sia stata confusione. Oggi credo che nel dibattito di questi anni sia la prima volta. Faccio due immagini. Nell'aprile 2018 si è parlato di seconde squadre, oggi si ricompone un quadro e la cosa più interessante che emerge è che ognuno ha cercato di leggere il proprio interesse in un'ottica generale e ha delineato un percorso in cui ognuno deve svolgere la sua parte. Io devo spingere ,avere coraggio, e sono felice di questo. Dobbiamo avere questo percorso per far ritrovare la magia, penso a cosa è successo qui qualche giorno fa. Dobbiamo ricreare la magia. Noi dobbiamo leggere i processi del cambiamento che sono in atto dal punto di vista del Paese e ci ricolleghiamo alla necessità che l'esperienza attraversi tutti i tre gironi, che poi darà maggiore equilibrio.

GRAVINA: "Capisco la preoccupazione legata all'aspetto demografico, ma io ho soltanto un riferimento che nasce nel settore giovanile e scolastico. È in crescita ed è un prodotto perpetuo. Tra i 360. e i 400.000 giovani gioca a calcio e c'è  una percentuale  altissima sotto il profilo della lavorazione del prodotto. L'aspetto demografico in alcuni settori forse ha rilevanza, ma nel nostro mondo, ispirato poi a una filosofia ispirata al gioco, credo che i nostri 400.000 giovani, che ogni anno sono un numero rilevante che non lascia intravedere per il momento criticità sotto il profilo dell'impatto demografico. 

Domanda ad Agnelli - Mentre Cherubini esponeva il suo progetto citava l'Ajax. L'urna oggi pone l'Ajax come avversario. CI dà un giudizio sul lavoro di questo club e un commento?

AGNELLI : "La domanda è in tema e queste sono le riflessioni che vanno svolte su singoli Paesi che non hanno i mezzi di altri e restano competitivi nel tempo. Se noi pensiamo alla storia del calcio, una volta la differenza la facevano le metropoli, con l'accesso delle tv i mercati hanno cominciato a fare la differenza. Gli altri Paesi hanno dovuto continuare nella loro tradizione di coltivazione dei settori giovanili per rimanere competitivi. L'Ajax da questo punto di vista ha fatto una grandissima scuola e questo è l'esempio principe che anche un mercato senza risorse economiche, attraverso la politica sportiva possono esserci società di alto livello internazionale. L'Ajax oggi è ai quarti, ma l'abbiamo visto in finale id Europa League due anni fa. Quindi il sistema deve andare avanti. Grazie.

Non ce lo regala un commento?

AGNELLI : "Grazie".

Domanda a Gravina. - Per queste modifiche quali saranno i tempi?

GRAVINA: "Le tempistiche spero siano brevi, bisogna predisporre una documentazione e dei criteri che consentano comunque, a mio avviso, di dare priorità alle seconde squadre. Se vogliamo dare continuità inutile parlare di alternanze e ripresentare tensioni estive. Guardiamo in faccia alla realtà, parte un progetto, investiamoci e portiamolo avanti fino in fondo, senza minare soggetti che hanno i loro diritti, come alcune realtà della LND che fino a quando vengono predisposti playoff per un'aspettativa legittima al ripescaggio bisogna darne atto. Tutti quei criteri stabiliti a dicembre per quanto riguarda tutti i criteri, io l'ho detto con molta serenità, sono criteri che determineranno una selezione naturale perché non si può più pensare che ci siano nei prossimi mesi ulteriori lacerazioni in un mondo che non può permettersi una diminutio e uno svilimento del suo brand. Perché quando esce il Pro Piacenza o il caso Matera sono anche problemi del mondo del calcio, che è di tutti. Se ci saranno colpi di coda non lo so, non possiamo pensare non ci saranno fallimenti. Tutto ciò che è collegato all'spetto economico e rientra nella gestione del codice civile può essere soggetto a rischi. L'attività che stiamo ponendo in essere : le condizioni poste il 18 dicembre sono state solo un'anticipazione perché io presenterò criteri severissimi indicatori c he devono dare l'esatta dimensione dello stato di salute delle società. Ci saranno controlli più incisivi perché abbiamo bisogno di monitorare costantemente e non solo all'atto dell'iscrizione. Saranno controlli efficaci e che diano risultati non solo a tutela della società, ma anche dei proprietari, perché ci sono condizioni che generano disastri non solo al mondo del calcio, ma anche alle famiglie di quelli imprenditori. Io quindi credo che questa nuova cultura dei controlli e delle norme e dell'applicazione di esse, oltre ai tempi legati alla giustizia, per cui ieri abbiamo dato una prima informativa, faremo una nuova rivisitazione di energie umane. Vi garantisco che ci saranno importanti novità".

TERMINA LA CONFERENZA