Mario Fargetta: "Juve orgoglio italiano in Europa. Più pesante l'addio di Tevez, ma Dybala Get Far. Su Del Piero..."

La Redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il noto Disc Jockey e produttore discografico specializzato in musica house e dance, Mario Fargetta (noto anche con lo pseudonimo di Get Far), tifosissimo bianconero che ci ha voluto parlare della stagione appena conclusa e non solo:
Ciao Mario, la scorsa stagione siamo passati da Conte ad Allegri in panchina e siamo passati dalla tanto sospirata conquista della "decima" Coppa Italia al trionfo sfiorato in Champions League. Che voto dai alla stagione bianconera?
"Il mio voto è nove, il dieci glielo avrei dato solo con la vittoria in Champions League. Diciamo, però, che per me è già il massimo del voto perchè è stata una stagione fantastica - non dico irripetibile perchè speriamo si possa migliorare - e anche perchè nessuno si aspettava una Juventus così che arrivava in finale e che per un pelo non la vinceva. Ci abbiamo creduto tutti quella sera".
In campionato, ad oggi, chi ti sembra l'antagonista più accreditata per lo Scudetto?
"Devo dire che si stanno dando un po' tutte da fare. Io credo che l'anno scorso la Juventus sia stata l'orgoglio italiano in Europa e quindi da questa cosa, che ripeto è stata inaspettata, è stata data una scossa a tutte le altre squadre che sicuramente non vogliono restare sotto in classifica. Vedo che c'è una buona campagna acquisti e credo che per la Juve sia sempre più difficile ogni anno ripetersi, ma ritengo sia sempre la formazione da battere".
Gli addii di Andrea Pirlo e Carlitos Tevez quanto peseranno?
"Gli addii di Pirlo e Tevez credo peseranno poco perchè spero che la società Juventus abbia le idee chiare per le mosse di mercato che fa. L'Apache era un'addio già annunciato da tanto tempo e sapevamo tutti che lui preferiva terminare la sua bellissima carriera alla Juve; Pirlo lo sappiamo che in mezzo al campo dirigeva tutto e sapevamo che aveva ancora qualche anno per riuscire a dare il massimo, ma era un po' lento e sapevamo di dover trovare prima o poi il sostituto. A centrocampo si era già preparata con Marchisio. Credo che ciò sia arrivato al momento giusto".
Ma tra i due, la Juve di chi sentirà più la mancanza?
"Se si dovesse sentire la mancanza di qualcuno direi Tevez per il suo gioco molto esplosivo in velocità e ti risolveva le partite con un guizzo. Non so, poi, che modulo vorrà fare Allegri con l'attacco nuovo ma credo che sul mercato stiano cercando ancora qualcuno".
A proposito, tra Isco, Oscar, Cuadrado e Lavezzi chi porteresti a Torino?
"Ho sentito recentemente di Lavezzi, ma lui è un attaccante. Cuadrado è uno che parte da dietro e comunque rimane un attaccante, mentre alla Juve serve uno in mezzo. Un trequartista. Sarei contento per Isco o Oscar, ma penso di aver capito che forse il brasiliano non arriva più e lo spagnolo non l'ho ancora inquadrato bene. Ho visto delle cose belle ma anche tante partite un po' in ombra. Questi giocatori quando arrivano alla Juve si trasformano un po' tutti (ride ndr), ma speriamo che arrivi un calciatore che dia il giusto supporto alla Juve".
Dei nuovi arrivi chi ti fa più impazzire?
"Mi piace molto Paulo Dybala perchè è un ragazzo giovane e ho visto delle bellissime cose a Palermo. Spero faccia delle belle prestazioni alla Juve".
Quindi Dybala andrà lontano?
"Andrà lontano, get far. Giusto".
Quando giocavi a cavallo tra gli anni '80 e '90 ed eri capocannoniere nel Besana Brianza, ti ispiravi a qualche giocatore bianconero dell'epoca?
"No, diciamo che all'inizio giocavo molto da rapinatore d'area di rigore alla Inzaghi. Andando avanti sono arretrato di posizione e partendo da dietro riuscivo a crearmi lo spazio per far gol, ma non sapevo a chi ispirarmi. L'obiettivo era sempre quello di far gol, comunque"
Quindi eri più Michel Platinì?
"Sì, bravo bravo".
Vorrei concludere questa chiacchierata con un episodio accaduto qualche giorno fa. Quel caffè che Andrea Agnelli ha offerto ad Alex Del Piero ti ha dato una speranza, da tifoso, di rivederlo in bianconero a livello dirigenziale?
"Assolutamente sì, a parte che i tifosi juventini definiscono Del Piero un simbolo per la Juve. E credo fortemente che Alex sia un simbolo anche fuori dal campo per come si presenta, per come si comporta, per come parla alle persone e per come potrebbe parlare in un'eventuale situazione a livello dirigenziale alla Juve. Non c'è più bandiera di Del Piero, in questo momento".
Si ringrazia Mario Fargetta per la cortesia e la disponibilità dimostrata.