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Bellinazzo: "Juve situazione preoccupante, necessario vendere Ronaldo. Mercato? Colpi alla De Ligt”

11.03.2021 15:30 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bellinazzo: "Juve situazione preoccupante, necessario vendere Ronaldo. Mercato? Colpi alla De Ligt”
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Dopo l'eliminazione dalla Champions League, in casa Juventus torna d'attualità la questione economica. La Relazione Finanziara Semestrale al 31 dicembre 2020, ha fatto registrare una perdita di 113,7 milioni. Sul bilancio bianconero pesa Ronaldo, il cui contratto scade nel 2022. Di questo ed altro ha parlato in esclusiva a TuttoJuve.com il giornalista Marco Bellinazzo, responsabile Sport&Business de Il Sole 24 Ore.

Durante la recente riunione dell'Eca, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha lanciato l'allarme sulla crisi del calcio. Qual è la sua idea?

"La pandemia sul calcio ha avuto un impatto negativo maggiore e doppio rispetto alle crisi del passato. In via diretta con la chiusura degli stadi, indirettamente con il fallimento delle aziende proprietarie di club o sponsor. I ricavi si stanno assottigliando, per una cifra intorno ai 6 miliardi”.

Quali sono le soluzioni per contrastare questa crisi?

“L'arma più semplice è la riduzione dei costi, legati agli ammortamenti e agli ingaggi. Bisogna diminuire gli stipendi del 10/15%, poi lavorare sull'aumento dei ricavi a livello internazionale. Il modello Nfl americana è quello giusto, in questo senso è ipotizzabile la Super Champions”.

In casa Juve la Relazione Finanziaria Semestrale al 31 dicembre 2020 ha evidenziato una perdita di 113,7 milioni...

"Situazione preoccupante e in parte attesa perché al disavanzo strutturale si aggiungono gli effetti della pandemia. In un grande club come la Juve, i danni del lockdown sono maggiori rispetto ad altri perché è in atto un processo di investimenti come l'acquisto di Ronaldo. Costi elevati nell'immediato, con la prospettiva di ricavi a medio e lungo termine. Il Covid ha rallentato questo percorso”.

A proposito di Ronaldo, qualcuno parla di flop sportivo perché non è arrivata la Champions League. Sul fronte meramente economico e finanziario, come definiresti l'affare?

"L'affare era rischioso sin dall'inizio. L'aspetto sportivo non è scindibile da quello economico perché gli investimenti su grandi giocatori per conseguire risultati importanti, in questo caso la Champions, hanno un effetto immediato anche sulla parte economica. L'idea era di assumersi un rischio importante, ma allo stesso tempo accelerare il processo di crescita del brand e dei ricavi, quest'ultimi ottenendo successi più velocemente grazie a Cr7. La Juve stava vincendo questa scommessa, poi il processo si è rallentato per la mancata vittoria in Europa e per la pandemia. In questo momento la situazione è deficitaria”.

Quindi per la Juve è necessario vendere il portoghese?

"Assolutamente sì. A prescindere da quanto verrebbe incassato con la sua cessione (in bilancio risulta ancora per 29 milioni), la cosa più importante sarebbe il risparmio di circa 60 milioni dell'ultimo anno di stipendio. Un'unica operazione consentirebbe alla Juve di ridurre il monte ingaggi totale del 10/15%, in modo da non essere costretta a cedere altri big. A Ronaldo però converrebbe restare a Torino perché altrove difficilmente guadagnerebbe di 31 milioni l'anno, poi per i vantaggi fiscali che ha in Italia, legati ai suoi guadagni all'estero ”.

Vista la situazione generale, colpi alla Ronaldo non saranno più possibili. Come potrà operare la Juve sul prossimo mercato?

"Io credo che la società bianconera farà operazioni di prospettiva, alla De Ligt. Il costo del cartellino sarebbe elevato, ma l'ingaggio non sarebbe nemmeno paragonabile a quello di di Cr7".